Si chiama “skiplagging” ed è il trucco per pagare meno i voli

C'è un vero e proprio trucchetto che permette spesso di far risparmiare moltissimo sul biglietto aereo: si chiama "skiplagging", ma non è esente da rischi

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Web content writer, da sempre appassionata di storie e di viaggi.

A tutti piacerebbe poter viaggiare da un capo all’altro del mondo, e andare così alla scoperta di luoghi esotici e di culture e tradizioni sempre diverse. Tuttavia, dobbiamo spesso confrontarci con la realtà: i giorni di ferie non sono infiniti, e le vacanze costano molto. Anche essendo disposti ad adattarsi nel soggiorno, rimane pur sempre ingente la spesa per il trasporto, soprattutto quando si parla di aereo. E se ci fosse un trucchetto per pagare meno i voli? Si chiama “skiplagging”, ecco come funziona e quali sono i suoi rischi.

Che cos’è lo “skiplagging”

In tempi di pandemia, costretti in casa e impossibilitati a viaggiare, è cresciuta in noi la voglia di tornare a scoprire mondi nuovi e lontani. Quando finalmente le misure sanitarie sono state allentate e le frontiere riaperte, milioni di turisti hanno letteralmente preso d’assalto gli aeroporti, soprattutto in periodo di feste. Tuttavia, nel corso dell’ultimo anno abbiamo dovuto fare i conti con rincari ingenti e un’inflazione galoppante, che ha portato spesso le tariffe dei biglietti aerei a raggiungere cifre addirittura proibitive.

Ci sono molti trucchetti per prenotare online il proprio volo e cercare di risparmiare un po’, ma spesso si parla comunque di costi piuttosto elevati. È qui che entra in gioco lo “skiplagging”, una vera e propria tecnica che consente di pagare meno, pur addossandosi alcuni rischi. Di cosa si tratta? Questa pratica consiste nell’acquistare un biglietto aereo per una destinazione a noi del tutto indifferente, che preveda però uno scalo nella città di nostro interesse. Per meglio capirci: immaginiamo di partire dalla località A e di volerci recare presso la località B. Il volo avrà un costo che, talvolta, può rivelarsi decisamente importante.

Cercando con cura tra le offerte, potremmo trovare un volo in partenza dalla località A e diretto verso una qualsiasi località C, a cui non siamo interessati, che però faccia scalo presso la località B. Se questo volo ha costi più contenuti, potremmo acquistarlo e poi scendere durante lo scalo, evitando di ripartire e concludere così il viaggio. Secondo gli esperti, in questo modo è possibile risparmiare sino al 20% sul prezzo del volo diretto tra la località A e la località B. Certo, bisogna saper cercare bene le giuste promozioni e avere un po’ di pazienza: la regola, infatti, è che la tariffa del biglietto non dipende solo dalla durata del volo – e quindi dalla distanza percorsa – ma da numerosi fattori.

I rischi dello “skiplagging”

Adottare questa tecnica, tuttavia, non è affatto esente da rischi e bisogna adottare alcune accortezze. La prima consiste nel non imbarcare alcun bagaglio in stiva: questi ultimi, infatti, non possono essere ritirati durante lo scalo perché vengono spostati direttamente dagli addetti. Ce li ritroveremmo dunque presso la località finale del volo, ben lontano da dove invece saremmo noi. Occorre dunque optare per il solo bagaglio a mano, facendo scrupolosa attenzione che sia delle dimensioni giuste – altrimenti ce lo faranno imbarcare in stiva, e saremmo al punto di partenza.

Inoltre, sarebbe meglio evitare di acquistare un volo di andata e ritorno per una località che non ci interessa, solo per sfruttare lo scalo. Se la compagnia aerea nota che non siamo saliti a bordo dopo lo scalo, potrebbe addirittura cancellare il nostro biglietto del ritorno. Un altro rischio è che la città in cui viene effettuato lo scalo cambi dopo che abbiamo comprato il biglietto, dal momento che è solamente una tappa del viaggio e che potrebbero modificarsi i progetti di volo.

Infine, lo “skiplagging” non è affatto ben visto dalle compagnie aeree, che vedono i loro voli ripartire con posti vuoti (avrebbero potuto venderli ad altri passeggeri). Si potrebbe così finire nella loro black list, perdere i punti accumulati o addirittura rischiare un’azione legale – sebbene si tratti di un’evenienza molto rara. È per questo che quasi tutti i vettori vietano questa tecnica, sebbene dal punto di vista legale non ci siano problemi nel lasciare l’aeroporto durante lo scalo.