Il mondo dei viaggi cambia molto rapidamente e spesso ci dimentichiamo delle novità introdotte solo pochi anni fa, credendole esistenti da sempre. In Italia ad esempio, la classificazione degli hotel in stelle è subentrata solo nel 2008, con un apposito decreto che indicava i parametri e i criteri di qualità per tutte le strutture su base nazionale. Prima di allora esisteva comunque una classificazione, ma era affidata alle singole regioni, motivo per cui un viaggiatore non poteva essere certo di ciò che avrebbe trovato al suo arrivo nella struttura. Se per la Sicilia infatti, un hotel a 4 stelle doveva avere una certa ampiezza delle camere e determinati servizi, non per forza questo valeva anche per il Piemonte o la Lombardia.
Così da questo mercato eterogeneo, si è cercato di riordinare il tutto creando appunto una metodologia per l’assegnazione delle stelle agli hotel su base nazionale. Da una a cinque stelle, sono diversi i criteri che vengono analizzati ai fini dell’assegnazione, come l’apertura della reception, le lingue straniere conosciute dal personale, i servizi offerti dalla struttura, la presenza di un parcheggio, la superficie delle camere e la frequenza delle pulizie, insieme al cambio di biancheria. Tuttavia pur essendo fissati i parametri da rispettare, non viene valutata la qualità, pertanto avere 4 stelle non è per forza garanzia di qualità assoluta. Ad esempio non viene valutata come viene fatta la pulizia della camera e la disponibilità del personale, entrambi fattori determinanti per un’esperienza turistica. Pur essendo uniformata a livello nazionale, chi conduce le audit per l’assegnazione delle stelle è il personale della Provincia che ispeziona la struttura ai fini della sua classificazione. Purtroppo però queste analisi non sono protratte nel tempo, quindi può capitare che dopo aver ottenuto le stelle, una struttura curi meno certi servizi.
In altri paesi del mondo la classificazione funziona in altri modi, però è importante sapere che l’Hotrec – Hospitality Europe, il consorzio che raccoglie oltre 40 associazioni di categoria dell’Unione Europea e le federazioni alberghiere di 10 paesi, ha deciso di creare un sistema unitario di classificazione degli alberghi. Si chiama Hotelstars Union ed è basato su criteri comuni a tutti i paesi membri; tra questi però non c’è l’Italia che segue solamente la sua regolamentazione nazionale.