Nel Lazio esiste una città che, oltre a essere davvero bellissima, cela un quartiere medievale perfettamente mantenuto, tanto da essere considerato uno dei più estesi e meglio conservati d’Europa. La città in questione è Viterbo, capoluogo della regione che, esclusa Roma, è il più ricco di monumenti e di testimonianze storiche. Un angolo delle città che vale davvero la pena visitare, anche perché sono molte le cose da scoprire e che lasciano a bocca aperta.
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Le incredibili meraviglie di San Pellegrino
Si accede al quartiere di San Pellegrino di Viterbo da Piazza San Carluccio. Il viaggio inizia e sembra subito di fare una sorta di tuffo nel passato perché bastano pochissimi passi per avvistare alcune peculiari caratteristiche architettoniche d’epoca, come il “profferlo”, una scala esterna che permette di entrare nelle case situate al piano superiore. Durante il Medioevo, infatti, era solito che la bottega si trovasse al piano terra, mentre l’abitazione in quello subito sopra.
Ma non solo il “profferlo”, un’altra particolarità di questo fiabesco quartiere è il “richiastro”, un cortile di servizio dove si affacciavano uno o più edifici. Bellissime sono anche le “case a Ponte”, costruzioni in grado di unire due edifici separati da una strada.
A impreziosire ancor di più un quartiere che sembra una foto d’altri tempi sono le varie torri presenti. In passato le mura non proteggevano tutte le zone della cittadina (inclusa San Pellegrino), e per questo fu necessario realizzare queste imponenti e raffinate costruzioni: lo scopo era proteggere gli abitanti. Ma a lasciare incantati è l’iniziale colpo d’occhio, perché gli edifici e le pavimentazioni sono costruiti con peperino e pietra basaltica, che catturano istantaneamente l’attenzione per il loro colore grigio scuro in quanto sono di origine vulcanica.

Cosa vedere nel quartiere di San Pellegrino
Imperdibile è la Chiesa di San Pellegrino, che è arrivata ai giorni nostri con un tetto a capanna, un rosone e un portale sormontato da un arco a tutto sesto sorretto, a sua volta, da due esili colonne con capitelli fogliati. Le prime testimonianze di questo edificio religioso risalgono al 1045, quando era sotto la giurisdizione dei monaci benedettini dell’Abbazia di San Martino al Cimino.
Nel corso dei secoli, la chiesa ha subito numerosi interventi di restauro e modifiche, tanto che la sua facciata attuale, con un portale con lunetta e un rosone soprastante, risale al 1889. L’interno è a navata unica con soffitto a capriate, e conserva tracce di affreschi risalenti al XV e XVIII secolo.
Altrettanto straordinario è il complesso del Palazzo degli Alessandri, da molti considerato uno dei simboli più affascinanti della città e anche un perfetto esempio di architettura civile del Medioevo italiano. Costruito nel XIII dall’omonima famiglia, presenta una struttura austera e compatta in pietra vulcanica locale, articolata su più livelli.
L’elemento che però stupisce maggiormente è il suo ponte in pietra, il quale collega la struttura a un altro edificio attraverso un arco particolarmente scenografico. Ci sono poi bifore gotiche, una scala esterna con ballatoio, dettagli scolpiti (tra cui stemmi nobiliari) e archi romanici che incantano chiunque se li trovi davanti.
Affascinante è anche la Fontana di Piazza San Pellegrino che sorge proprio accanto alla chiesa. In pietra scolpita, con vasca circolare e colonna centrale, in passato rappresentava il vero e proprio il cuore pulsante della vita quotidiana medievale e, per fortuna, oggi è ancora in funzione. Ma a essere del tutto onesti, camminando tra vicoli e piazzette nascoste si scoprono anche alcune fontanelle minori, addossate ai muri o incastonate tra gli edifici, assolutamente suggestive.
I più curiosi possono anche esplorare il Museo dei Templari, che però vanta una particolarità: non ha una sede fissa permanente, per questo motivo viene spesso ospitato in spazi storici del quartiere (o in altre location interessanti della città). Qui si possono ammirare riproduzioni storiche, manufatti simbolici e pannelli esplicativi dedicati all’Ordine dei Templari e alla loro presenza nella Tuscia. Va specificato, tuttavia, che sebbene la programmazione cambi di anno in anno, il museo (situato nelle vicinanze di Piazza San Pellegrino) è generalmente aperto al pubblico durante i periodi principali di afflusso turistico o eventi culturali che si tengono in città.
San Pellegrino in Fiore

Per ammirare questo suggestivo quartiere di Viterbo, uno dei momenti migliori è senza dubbio San Pellegrino in Fiore. Si tratta di una manifestazione che va in scena tra fine aprile e inizio maggio, con lo scopo di celebrare la primavera e la bellezza del patrimonio storico, unendo natura, arte e tradizione.
Per più giorni l’intero quartiere viene decorato con installazioni floreali, piante ornamentali, tappeti di petali e composizioni artistiche realizzate da vivaisti e fioristi provenienti da tutta Italia. Balconi e finestre vengono imbelliti con fiori e drappi colorati, così come le fontane adornate con ghirlande dai mille colori.
Contemporaneamente prendono vita anche un serie di eventi collaterali, come spettacoli itineranti in abiti medievali, concerti di musica antica o popolare, mercatini artigianali e molto altro ancora.
L’edizione del 2025 sarà a ingresso libero e andrà in scena dall‘1 al 4 maggio. Il tema centrale dell’allestimento sarà un omaggio alla Tuscia, con richiami a boschi, laghi e architetture medievali. È bene sapere, inoltre, che saranno addobbate a festa anche altre bellissime zone del centro storico.