C’è un’isola che, sconosciuta ai più, sta portando il turismo nella Corea del Sud. È Ulleungdo, sita nel Mare Orientale (Mar dell’Est), a 120 chilometri dalla terraferma: un’isola misteriosa, selvaggia. Che, oggi, si legge anche nei diari di viaggio dei turisti occidentali.
Già da tempo, i sudcoreani – soprattutto gli amanti della natura – conoscono Ulleungdo come meta per le vacanze. Ma, ora, anche i viaggiatori internazionali iniziano a scoprire quest’isola che si raggiunge con due ore e mezza di treno da Pohang a Gangneung e con tre ore e mezza di traghetto in un mare molto spesso agitato. Ma, alla fine di questo tortuoso viaggio, gli occhi sono ripagati: Ulluengdo è davvero una tra le più belle isole della terra.
Isola vulcanica dalle affascinanti formazioni rocciose, le foreste di cedri e i boschi di ginepri, ospita un pugno di villaggi di pescatori ed è considerata la destinazione più spirituale della Corea del Sud. Ma perché è soprannominata “l’isola del mistero”? Per la sua energia mistica: si crede che Ulluengdo si sia formata 2.5 milioni di anni fa a seguito di un’eruzione vulcanica, ed è oggi ritenuta sacra. «Per la maggior parte della sua storia, l’isola è stata disabitata e molto difficile da raggiungere, il che ha permesso di preservare il suo ecosistema e la sua natura primitiva. Così, alla sua reputazione s’è aggiunta una certa aura spirituale», ha raccontato alla CNN Jang Yunhee, guida turistica di Toursungingbong.
Oggi, circa 10 mila persone vivono a Ulleungdo, dove in primavera e in estate sono floridi pesca e turismo ma gli inverni sono estremamente rigidi, con nevicate abbondanti: raggiungerla durante i mesi freddi è difficile per le condizioni del suo mare, ma alcuni temerari lo fanno per venire qui a sciare e ad ammirare un panorama quasi surreale. Ma cosa si può vedere, invece, se si arriva sull’isola quando il clima è favorevole?
Fondamentalmente, a Ulleungdo si viene per la sua natura. Sul suo territorio ci sono numerosi sentieri, costieri e nell’entroterra: il più famoso è il Gwaneum Island, una camminata di un’ora che permette di raggiungere – attraverso un ponte pedonale sospeso – l’isoletta di Gwaneumdo, ricoperta di foreste antiche. I più sportivi possono invece raggiungere Seonginbong, la vetta più alta dell’isola: si percorre il Nari Basin Forest Trail e, una volta raggiunta la cima, si gode di una vista spettacolare. Oppure, vi è l’escursione che conduce sino alle cascate di Bognaepokpo.
Ma non ci sono sono solo le escursioni, da fare qui: Ulleungdo è un famoso spot per le immersioni, la pesca e il nuoto. Si può prendere una barca, e circumnavigare l’isola approfittando di uno dei tour di tre ore che diverse compagnie offrono da maggio a novembre e che partono dal porto di Dodong (alcune offrono persino la possibilità di pescare). I sub, poi, possono scegliere le sue acque cristalline per le immersioni: qui la visibilità è garantita a 20 – 30 metri tutto l’anno, ma spesso si vede fino a 50. Il periodo migliore? Tra agosto e ottobre.
A Ulleungdo, poi, c’è spazio anche per la gastronomia: la prelibatezza tipica è il gamberetto di Dokdo, seguito dalle verdure che crescono spontaneamente sulle sue montagne e dalla “bistecca di tigre”, ricavata dalle rare mucche striate di nero e d’arancio.
Diverse sono le sistemazioni che l’isola offre: ci sono resort di lusso, guesthouse e – poi – c’è il nuovissimo KOSMOS Healing Stay, dall’incredibile design. Un’esperienza di soggiorno unica in un luogo che, unico, lo è nel mondo.