Ulleungdo, l’isola della Corea del Sud avvolta da magia e mistero

Arrivarci non è semplice: eppure, quest'isola sta attirando sempre più visitatori occidentali. Ecco perché.

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Redazione

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Pubblicato: 13 Gennaio 2019 11:15Aggiornato: 16 Gennaio 2020 14:41

C’è un’isola che, sconosciuta ai più, sta portando il turismo nella Corea del Sud. È Ulleungdo, sita nel Mare Orientale (Mar dell’Est), a 120 chilometri dalla terraferma: un’isola misteriosa, selvaggia. Che, oggi, si legge anche nei diari di viaggio dei turisti occidentali.

Già da tempo, i sudcoreani – soprattutto gli amanti della natura – conoscono Ulleungdo come meta per le vacanze. Ma, ora, anche i viaggiatori internazionali iniziano a scoprire quest’isola che si raggiunge con due ore e mezza di treno da Pohang a Gangneung e con tre ore e mezza di traghetto in un mare molto spesso agitato. Ma, alla fine di questo tortuoso viaggio, gli occhi sono ripagati: Ulluengdo è davvero una tra le più belle isole della terra.

Isola vulcanica dalle affascinanti formazioni rocciose, le foreste di cedri e i boschi di ginepri, ospita un pugno di villaggi di pescatori ed è considerata la destinazione più spirituale della Corea del Sud. Ma perché è soprannominata “l’isola del mistero”? Per la sua energia mistica: si crede che Ulluengdo si sia formata 2.5 milioni di anni fa a seguito di un’eruzione vulcanica, ed è oggi ritenuta sacra. «Per la maggior parte della sua storia, l’isola è stata disabitata e molto difficile da raggiungere, il che ha permesso di preservare il suo ecosistema e la sua natura primitiva. Così, alla sua reputazione s’è aggiunta una certa aura spirituale», ha raccontato alla CNN Jang Yunhee, guida turistica di Toursungingbong.

Ulleungdo, l'isola della Corea del Sud avvolta da magia e mistero

Oggi, circa 10 mila persone vivono a Ulleungdo, dove in primavera e in estate sono floridi pesca e turismo ma gli inverni sono estremamente rigidi, con nevicate abbondanti: raggiungerla durante i mesi freddi è difficile per le condizioni del suo mare, ma alcuni temerari lo fanno per venire qui a sciare e ad ammirare un panorama quasi surreale. Ma cosa si può vedere, invece, se si arriva sull’isola quando il clima è favorevole?

Fondamentalmente, a Ulleungdo si viene per la sua natura. Sul suo territorio ci sono numerosi sentieri, costieri e nell’entroterra: il più famoso è il Gwaneum Island, una camminata di un’ora che permette di raggiungere – attraverso un ponte pedonale sospeso – l’isoletta di Gwaneumdo, ricoperta di foreste antiche. I più sportivi possono invece raggiungere Seonginbong, la vetta più alta dell’isola: si percorre il Nari Basin Forest Trail e, una volta raggiunta la cima, si gode di una vista spettacolare. Oppure, vi è l’escursione che conduce sino alle cascate di Bognaepokpo.

Il ponte verso gwaneum

Ma non ci sono sono solo le escursioni, da fare qui: Ulleungdo è un famoso spot per le immersioni, la pesca e il nuoto. Si può prendere una barca, e circumnavigare l’isola approfittando di uno dei tour di tre ore che diverse compagnie offrono da maggio a novembre e che partono dal porto di Dodong (alcune offrono persino la possibilità di pescare). I sub, poi, possono scegliere le sue acque cristalline per le immersioni: qui la visibilità è garantita a 20 – 30 metri tutto l’anno, ma spesso si vede fino a 50. Il periodo migliore? Tra agosto e ottobre.

A Ulleungdo, poi, c’è spazio anche per la gastronomia: la prelibatezza tipica è il gamberetto di Dokdo, seguito dalle verdure che crescono spontaneamente sulle sue montagne e dalla “bistecca di tigre”, ricavata dalle rare mucche striate di nero e d’arancio.

Diverse sono le sistemazioni che l’isola offre: ci sono resort di lusso, guesthouse e – poi – c’è il nuovissimo KOSMOS Healing Stay, dall’incredibile design. Un’esperienza di soggiorno unica in un luogo che, unico, lo è nel mondo.

Ulleungdo