Phillip Island, come tutte le isole, ha una storia affascinante. Era abitata dal popolo Bunurong e quando l’esploratore George Bass arrivò a Sidney nel 1798 diede all’isola il nome Phillip, governatore del New South Wales. Phillip Island era abitata da foche e pinguini, ma le foche in particolare erano preda dei cacciatori che arrivavano dalla Terra di Van Diemen. Nel 1800 fu visitata dall’esploratore James Grant il quale vide nell’isola grandi potenzialità e fece costruire un cottage e seminare il terreno con mais e grano sia su Phillip Island che sulla piccola isola adiacente alla quale diede il nome di Churchill Island in onore dell’amico John Churchill che gli aveva fornito le sementi.
Phillip Island fa parte della contea di Bass Coast ed è situata a sud-est di Melbourne; è collegata con la terraferma grazie ad un ponte di cemento che parte da Newhaven ed arriva a San Remo. Phillip Island vanta, oltre al capoluogo Newhaven, altri centri abitati meritevoli d’essere visitati per la loro storia e l’habitat naturale con il quale si fondono: Wimbledon Heights, Cowes, Silverleaves, Cape Woolamai, Rhyll, Summerlands, Smiths Beach, Sunderland Bay, Surf Beach e Ventnor.
Indice
Cosa vedere a Phillip Island
Phillip Island è un’isola magica che offre un’infinità di luoghi da visitare sia in solitaria che con la famiglia: attrazioni uniche sia all’aperto che al coperto e serate divertenti o romantiche che rendono piacevolissimo il soggiorno sull’isola. Phillip Island è una piccola isola facilmente visitabile in 3 o 4 giorni ma l’elemento più affascinante è che Phillip Island può essere scoperta a piedi, in auto, in bicicletta accompagnati da guide turistiche del luogo o più semplicemente all’avventura accompagnati dai vari volantini o brochures offerti ai turisti dagli alberghi e dai B&B locali.
National Vietnam Veterans Museum
È il museo più famoso di Phillip Island. Ambientato all’interno di un grande capannone il National Vietnam Veterans Museum attrae tutti i turisti di Phillip Island indistintamente da età e provenienza ed è la perfetta fotografia della guerra del Vietnam. All’interno del capannone sono esposti aerei, elicotteri, cannoni, jeep, camionette, carri armati ed artiglieria di ogni genere in perfette condizioni sia nella meccanica che nei colori originali. Lungo la balconata che percorre tutto il perimetro del capannone sono esposti manifesti del periodo, divise, pallottole, palle di cannone, armi di piccolo calibro, editti, radio, ricetrasmittenti, telefoni usati per comunicare tra le varie trincee, abbigliamento mimetico e tanti altri oggetti, reperti e cimeli che ricordano il terribile periodo della Guerra del Vietnam.
Amess House
È il cuore pulsante di Phillip Island. Costruita nel 1872 da Samuel Amess come casa di vacanza sulla spiaggia è stata ristrutturata e ricreata l’ambientazione del tempo. Maestoso il Norfolk Pine piantato nel 1872 oggi considerato il simbolo di Phillip Island. All’interno di Amess House tutti gli ambienti sono stati ricreati con oggetti e mobili dell’epoca: sedie, tavoli, letti, la cameretta del bambino, il bagno, lenzuola, lini e tende, piatti, bicchieri, pentole. Amess House è un luogo pieno di fascino e di storia; la sua posizione strategica, all’ombra del maestoso Pino racconta la storia di questa piccola grande isola conosciuta in tutto il mondo.
Pyramid Rock
È una delle più affascinanti attrazioni naturali di Phillip Island con le sue magnifiche rocce che incontrano le acque dello stretto di Bass. Il profilo triangolare di Pyramid Rock è visibile da molte spiagge della costa meridionale dell’Australia ed è, come Amess House, uno dei simboli di Phillip Island. Il momento migliore della giornata per ammirare Pyramid Rock è l’alba o il tramonto quando i colori della natura illuminano le rocce e le rendono magiche. Prendendo la pista che parte dalla scogliera si raggiunge Berry Beach passando per Pyramid Rock, passeggiata meravigliosa che offre panorami mozzafiato immersi in una natura spettacolare.
Questa passeggiata ha attratto e tutt’ora attrae migliaia di visitatori ed il turista più attento si accorgerà che le rocce alla base della piramide sono diverse da quelle della parte superiore: alla base le rocce sono rosa grazie alla presenza del granito mentre sulla cima sono composte di basalto quindi grigio scuro. Pyramid Rock corre per 5 chilometri fino a Berry’s Beach Walk e la passeggiata dura circa due ore; lungo il percorso si incontrano punti di ristoro che offrono piazzole per pic-nic, bagni pubblici, acqua corrente e, nell’alta stagione, piccoli chioschi che propongono un gustoso finger-food. Pyramid Rocks è diventato negli ultimi decenni meta dei visitatori ed oggi offre due piattaforme panoramiche, di cui una accessibile ai disabili, dalle quali si può ammirare la bellezza incontaminata della spettacolare Phillip Island.
Cape Woolamai Walk
È il punto più alto di Phillip Island che regala al visitatore splendidi panorami dell’isola. Cape Woolamai è il punto di partenza di 3 passeggiate indimenticabili che partono dal rifugio e costeggiano la spiaggia: Pinnacles Walk, Old Granite Quarry Walk e Cape Woolomai Beacon Walk. Sono passeggiate che vanno dai 4 ai 6 chilometri dalle quali, oltre ad un panorama da fiaba, offrono la possibilità di ammirare le falde acquatiche, gli uccelli migratori che ogni inizio di Aprile si radunano per volare in Alaska e, non meno interessanti, i surfisti che si cimentano in acrobazie inimmaginabili sulla Woolomai Surf Beach.
Speke Shipwreck
La Speke era una nave a tre alberi lunga più di 90 metri che si incagliò nel 1906 vicino a Kitty Miller Bay, una baia rocciosa che oggi è un hotspot per la pesca, lo snorkeling ed il surf. Quando la nave impattò subì danni ingenti: si spezzò in più punti ed i pezzi più piccoli si sparsero in un area molto grande della costa. Parte della nave era in acciaio quindi è riuscita a resistere al tempo ed alle maree al punto che oggi, quando la marea è bassa, la Speke è meta di “esploratori” e foto ricordo mentre quando la marea è alta diventa oggetto di scoperta di sub ed appassionati di fotografia sottomarina. La prua della Speke è adagiata su un fianco ed è semi-nascosta tra le scogliere ad est della baia.
Nonostante fosse una delle navi più grandi dei primissimi ‘900 la Spike non riuscì a competere con le acque agitate dello Stretto di Bass e finì per cozzare contro le barriere coralline di Kitty Miller Bay arenandosi e diventando così un luogo di turismo molto importante per Phillip Island. Raggiungendo la cima della collina si vede subito il relitto della Spike che, a primo impatto, sembra più un’accozzaglia di detriti, forse deludente ma ben presto, avvicinandosi al luogo dove giace la Spike, ci si rende conto che la sua presenza è intrigante, affascinante e ricca di storia. Vista da vicino si nota subito che la lunghezza della prua offre un’idea precisa di quanto fosse grande la Spike ed i pezzi di detriti ancora sparsi sulla spiaggia aumentano l’interesse del visitatore che, in ognuno di essi, scopre un pezzo di storia.
I Nobbies
È un sito naturalistico incredibilmente importante e fondamentale per la presenza della grande colonia australiana di foche australiane. È il promontorio all’estremità di Phillip Island dove è stata costruita una passeggiata in legno stile balconata che costeggia tutta la lunghezza dei Nobbies e dalla quale si possono ammirare le foche e numerose specie di fauna selvatica nel loro habitat naturale e, pare, per nulla intimorite della presenza dei visitatori. I colori del panorama sono favolosi e lo spettacolo dei gabbiani, degli uccelli migratori e delle balene è impagabile. Sulla cima della collina si può visitare il Nobbies Information Center e dal quale si possono ammirare le foche che giocano sugli scogli, abili ed agili cacciatrici che si cibano di pesce ed amano calamari e polipi in particolare.
Le femmine si distinguono facilmente anche a distanza in quanto meno possenti con una colorazione più chiara sulla testa rispetto ai maschi. Nel 1800 la popolazione delle foche fu decimata a causa dei cacciatori che ambivano alla loro pelliccia per creare capi per l’inverno: erano centinaia di migliaia all’inizio dell’800 ma finirono per ridursi a circa 20.000 esemplari. Verso la fine dell’800, grazie ai metodi di conservazione avviati dal patrocinio di tutela della fauna di Phillip Island e Churchill Island, fu messa la parola fine a questa mattanza ed il numero di esemplari tornò ad essere quello di un tempo.
La Parata dei Pinguini a Phillip Island
La parata dei Pinguini è un evento che si svolge a Summerland Beach vicino alla punta sud-occidentale di Phillip Island. Questo spettacolo unico al mondo attira molti visitatori che vogliono vivere questa esperienza irripetibile in alcun altro luogo del pianeta. Sono state create apposite aree per ammirare questo spettacolo ed è sempre meglio prenotare in anticipo un posto per non perdersi questo fenomeno indimenticabile. A cavallo del tramonto inizia la parata di questi magnifici animali a rischio d’estinzione: piano piano le acque e le onde di Phillip Island iniziano a muoversi e cominciano a sbucare le prime testine, i primi becchi, un’ala.
Ed ecco che uno dopo l’altro si materializzano sulla spiaggia ed ondeggiando nel loro unico modo di muoversi risalgono la sabbia bianca. Rientrano da una giornata trascorsa nel bellissimo mare per cercare cibo ed ora fanno ritorno a casa come bravi marinai, la casa tra le dune, in fila indiana come una marcia trionfale. Sono centinaia e centinaia dopo aver sfidato il mare e fanno tanta tenerezza creando nel visitatore uno tra i pensieri più belli che l’essere umano possa mai generare: che qualcuno protegga sempre questi piccoli, coraggiosi animali e che possano, tutte le sere, fare ritorno alle loro case di sabbia.
Phillip Island: il circuito famoso in tutto il mondo
Il circuito motociclistico e automobilistico di Phillip Island è famoso in tutto il mondo; costruito nel 1956 sull’omonima isola è lungo 4448 metri ed è un circuito spettacolare per la sua posizione e la morfologia del terreno sul quale è stato progettato. Creato sul ciglio della scogliera su un terreno non esattamente piano ma fortemente ondulato è oggi ricordato come un circuito formato da un susseguirsi di curve di ampio raggio ed interrotto solo da due piccoli tornanti dove i sorpassi più audaci hanno fatto la storia.
Il circuito ha un solo rettilineo in discesa dove vengono raggiunte velocità da cardiopalma allentate poi dai tratti vicino al mare che, anche se i piloti sono impegnati nella guida, allettano lo spettatore per quei tratti in cui il pilota esce dalla visuale. Sul Circuito di Phillip Island si corre il Gran Premio Motociclistico d’Australia dal 1997 mentre dal 1990 il Campionato Mondiale Superbike, oltre ai Campionati Supercars, Formula Ford e Formula Tre. Phillip Island è una piccola grande isola dove tutto è fermo nel passato, ma tutto è proiettato nel futuro.