Palermo, tour inedito dei Florio, sui luoghi di “I leoni di Sicilia”

Alla scoperta dei luoghi dell'epopea della famiglia Florio che ha reso grande Palermo

Foto di Ilaria Santi

Ilaria Santi

Giornalista & reporter di viaggio

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Pubblicato: 8 Maggio 2023 16:51

I romanzi di Stefania Auci, “L’inverno dei leoni” e “I leoni di Sicilia” (e che a breve diventeranno una fiction televisiva), hanno appassionato milioni di italiani che da qualche anno si recano in Sicilia, sui luoghi narrati tra le pagine dei libri, le cui vicende hanno fatto la storia d’Italia.

Al centro degli eventi c’è la città di Palermo, tanto che ancora oggi sono tanti i luoghi storici tra vie e sontuosi palazzi raccontati nei romanzi, ma vi sono alcuni tesori artistici che pochi conoscono e che sono meno visitati, ma che meritano assolutamente di essere visti.

La famiglia Florio ha reso Palermo il centro economico, artistico e culturale più importante nel periodo della Belle Époque, attirando teste coronate e la migliore borghesia europea così come artisti e scrittori e il bel mondo dell’epoca.

Il tour inedito dei “Leoni di Sicilia”

La drogheria di via dei Materassai

Ecco perché un tour sui luoghi dell’epopea dei Florio non può che partire da quella via dei Materassai, nel pieno centro storico della Vucciria, che spesso ricorre tra i capitoli di “I Leoni di Sicilia”, dove ancora oggi si può notare lo stemma della famiglia, quello del “Leo bibens”, riprodotto all’ingresso della prima drogheria dove ebbe inizio la loro fortuna. E nella stessa via si trova anche la prima abitazione dove visse la famiglia dei due fratelli Paolo e Ignazio Florio trasferitasi dalla Calabria.

L’Olivuzza

Dalla bottega bisogna camminare per una mezz’oretta per giungere a Palazzo Wirz all’Olivuzza o ex Palazzo Florio che si trova in viale Regina Margherita, nei pressi della Zisa – che prende il nome dal castello -, un edificio che non passa di certo inosservato. Un tempo tutt’intorno c’era solo vegetazione e l’Olivuzza era l’abitazione principale dei Florio, dove venivano organizzate le più fastose feste di Palermo dell’epoca. Oggi è immerso tra i caseggiati.

Il Villino Florio

Nel 1900, nel parco venne eretto il Villino Florio, fu realizzato in memoria del figlio primogenito di Ignazio junior e Franca, scomparso all’età di soli 12 anni. Questa palazzina non passa di certo inosservata. Il villino fu commissionato dai Florio all’architetto Ernesto Basile che lo costruì tra il 1899 e il 1902. Si tratta di una delle prime opere architettoniche in stile Liberty d’Italia ed è l’esempio concreto di ciò che il celebre architetto intendeva per “progettazione integrale” ovvero un insieme di elementi medievali, barocchi, moderni e nordici, con motivi floreali, torrette che ricordano i castelli francesi, colonnine romaniche e bugnati rinascimentali. È uno dei capolavori dell’Art Nouveau. Oggi è di proprietà della Regione Sicilia.

olivuzza-Villino_Florio
Fonte: Wikimedia Commons - GiuseppeT
Il Villino Florio all’Olivuzza, Palermo

Palazzo Florio (Fitalia)

Pochi minuti a piedi e si raggiunge un altro palazzo appartenuto alla famiglia Florio: Palazzo Florio-Fitalia. Si affacciava su piazza Principe di Camporeale e un tempo si trovava all’interno di un’immensa proprietà di cui resta ben poco. Il complesso fu realizzato con l’acquisizione nel corso degli anni di diversi edifici e aree verdi da parte di Vincenzo Florio e poi dai suoi eredi. Nel 1893 fu la residenza di Ignazio e Franca Florio. La stanza più bella da vedere è quella che ospita la camera da letto di Donna Franca, con il celebre pavimento di maioliche che rappresentano petali di rose, mentre la grande sala da pranzo fu trasformata in una cappella.

Palazzo Florio

Questo palazzo si trova al civico 2 di via Catania 2, una ventina di minuti a piedi dall’omonimo palazzo di piazza Principe di Camporeale. Questa zona era di moda tra la borghesia siciliana dell’epoca e, per alcuni anni, Vincenzo Florio junior visse con la seconda moglie, la francese Lucie Henry. Al piano terra c’era la sede della storica “Targa Florio” che si corre ancora oggi, presieduta dallo stesso Vincenzo.

La Palazzina dei Quattro Pizzi

Più avanti negli anni la famiglia fece costruire all’architetto Carlo Giachery un altro edificio, la Palazzina dei Quattro Pizzi all’Arenella, vicino al mare e alla Tonnara Florio. In stile neogotico, è ancora oggi ben riconoscibile per le quattro torrette che ricordano una chiesa più che una casa. Divenne la dimora privata di Vincenzo Florio – a cui è stata dedicata una statuta che si trova lungo il Foro Italico – e della famiglia.

All’epoca, ospitò persino i sovrani Borbone e lo zar Nicola I di Russia. La zarina, in particolare, si appassionò della costruzione tanto da acquistare i progetti originali dall’architetto e farsi costruire un edificio simile a Peterhof, la residenza estiva in Russia. Apparteneva ai discendenti della famiglia Florio fino a pochi anni fa.

Villa Igiea

A un quarto d’ora a piedi dall’Arenella, ma sempre sul lungomare, nella borgata dell’Acquasanta, sorge la meravigliosa Villa Igiea, voluta da Ignazio Florio inizialmente come sanatorio di lusso per malati di tubercolosi. Il palazzo era di proprietà dell’ammiraglio inglese Sir William Domville, dal quale Ignazio la acquistò. Era così bello che Franca Florio, la moglie, la regina di Palermo, decise di farne un resort termale e di andarci a vivere affidando i lavori ancora una volta al Basile.

Villa_Igiea-palermo

La scelta del nome della villa, Igiea, viene dalla ninfa greca Hygìeia, dea dell’igiene e protettrice della salute. Dall’esterno sembra un castello, con tanto di torri merlate, ma tutto sommato piuttosto sobrio. Immerso in una enorme parco, doveva servire come luogo di degenza per i malati ma anche per le lunghe passeggiate degli ospiti. È una volta entrati che stupisce per i ricchi decori. Il Salone degli specchi in stile Liberty è un tripudio di figure e di colori, i cosiddetti “floralia”.

Qui si tenevano feste meravigliose e memorabili a cui partecipava tutto il bel mondo della politica e della cultura – tra cui anche personalità del calibro di Gabriele D’Annunzio e Giacomo Puccini – e l’aristocrazia dell’epoca. Oggi che Villa Igiea è un hotel di lusso del gruppo Rocco Forte ha mantenuto intatti la maggior parte degli affreschi ed è forse il più bell’albergo della città se non addirittura della Sicilia. Ospita star di Hollywood e molte celebrity.

Villa Pignatelli Florio ai Colli

Nei romanzi della Auci non se ne parla, ma fu anche questa una delle residenze della famiglia Florio, forse la preferita per le vacanze. Vincenzo Florio senior la acquistò nel 1839 e la fece ristrutturare sempre dal Basile. Si trova tra i giardini della Piana dei Colli a San Lorenzo e risale alla fine del Settecento. Ignazio junior e Donna Franca iniziarono a trascorrervi i mesi estivi dopo la morte del padre, ma la morte improvvisa della figlia Giovanna fece sì che abbandonarono la villa nel 1902. La proprietà venne acquistata dall’Opera Pia Pignatelli che la trasformò in un collegio femminile.