La Foresta di Białowieża, alla scoperta dell’oasi dei bisonti

La Foresta di Białowieża si trova tra la Bielorussia e la Polonia: cosa vedere e cosa sapere sull'oasi dei bisonti, un territorio sconfinato

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Angelica Losi

Content writer & Travel Expert

Per lavoro è Content writer, per diletto viaggia. Appassionata di turismo enogastronomico, fotografa tutto per inscatolare i ricordi e poi li racconta online.

Pubblicato: 29 Settembre 2024 12:00

Tra la Bielorussia e la Polonia, la Foresta di Białowieża è un’antichissima foresta vergine: migliaia di anni fa, si estendeva su tutta l’Europa, e oggi è considerata uno dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco. La parte presente sul territorio polacco è protetta come parco nazionale, mentre in quello bielorusso la riserva copre 1.771 km². La zona di confine tra i due stati è chiusa ai turisti. Uno degli aspetti da conoscere è che è considerata un’oasi per i żubr, ovvero bisonti europei.

Foresta di Białowieża in Bielorussia, cosa sapere

Il patrimonio della foresta primordiale? Inestimabile: persino gli antichi Re polacchi ne ammiravano la bellezza e la potenza della natura sconfinata. Questo territorio ci porta alla scoperta di una foresta che ha assistito alla storia dell’uomo e dell’Europa: soprattutto, tra i boschi muschiosi, quasi impenetrabili, sembra di ritrovarsi in una di quelle favole che leggevamo da piccoli. L’area naturale della Foresta di Białowieża, che si suddivide, come abbiamo visto, tra la Bielorussia e la Polonia, si estende per circa 500mila ettari. Dal punto di vista della biodiversità, è un luogo unico al mondo.

Il Parco della Foresta di Białowieża si trova in Polonia, mentre nella parte bielorussa è possibile osservare diversi laboratori, tra cui una zona in cui i bisonti sono nel loro habitat naturale (sono stati reintrodotti nel 1929), e tra gli altri animali da vedere ci sono i cavalli allo stato quasi semi-selvaggio (konik), oltre a cinghiali, alci e animali indigeni. Alcune delle attrazioni da non perdere, invece, sono il museo regionale e il museo del Capodanno, oltre alla residenza di Dzied Maróz, ovvero “Nonno Gelo”, il Babbo Natale slavo. Se la parte polacca della foresta è visitata da circa 100mila turisti l’anno, sono molti meno, invece, quelli che si avventurano in Bielorussia.

L’antica foresta è l’oasi dei bisonti

Per comprendere l’importanza della Foresta di Białowieża, dobbiamo fare un punto importante: il bisonte europeo, fatta eccezione per le zone meridionali, era enormemente diffuso nel Vecchio Continente. Molte culture europee hanno testimoniato la presenza di questo animale lungo la storia: la specie andò incontro a un’estinzione piuttosto rapida a causa di due fattori, il primo dovuto al disboscamento (ricordi quando abbiamo detto che la foresta si estendeva per gran parte d’Europa?), il secondo per la caccia incontrollata.

La specie si è “salvata” dall’estinzione grazie a cinque mandrie di bisonti presenti nei giardini zoologici europei, fino a quando non è stata istituita la Società Europea per la Protezione del Bisonte, che ha in seguito reintrodotto i bisonti nel loro habitat naturale, ovvero la Foresta di Białowieża. Ci sono voluti anni per scongiurare (solo in parte, a dire il vero) il pericolo di estinzione.

Visitare il Parco Nazionale Belovezhskaya Pushcha in Bielorussia è sicuramente un regalo da farsi: una gita in giornata, per andare alla scoperta di un territorio antichissimo quanto potente, in cui la natura è sempre stata al centro di tutto. Oltretutto, qui sono presenti molti alberi secolari, con querce che superano i 500 anni: lungo i sentieri, ci si imbatte in abeti, pini, tigli e frassini.