Comfort Town: il quartiere colorato e instagrammabile di Kiev

Con le sue case modulari colorate è uno dei quartieri più belli di Kiev. Perché qui, nonostante le difficoltà, la vita continua a scorrere ed evolvere, puntando alla felicità

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle blogger

Una laurea in Storia dell’arte, un master in comunicazione e giornalismo e una vocazione per la scrittura, scova emozioni e le trasforma in storie.

Pubblicato: 3 Gennaio 2022 12:56Aggiornato: 1 Agosto 2024 18:55

C’è chi lo ha ribattezzato il quartiere dei Lego perché quegli edifici modulari sembrano proprio costruiti con i celebri mattoncini colorati. C’è chi, invece, lo considera il luogo più instagrammabile di Kiev. E in effetti dobbiamo dire che Comfort Town è davvero molto fotogenica, portando con sé un messaggio di positività nonostante il periodo storico difficoltoso.

Ci troviamo nella capitale ucraina, già nota per l’architettura religiosa, i monumenti secolari, i parchi verdi e i musei di storia. È qui che lo studio di architettura Archimatika ha firmato uno dei progetti più straordinari al mondo dal quale prendere ispirazione: un complesso urbano colorato e fuori dall’ordinario che è nato con l’obiettivo di rendere i cittadini più felici. Un intento che si rende ancor più significativo a causa del conflitto russo-ucraino che interessa questo magnifico territorio dal 2022.

Comfort Town: il quartiere colorato di Kiev che punta alla felicità

Utilizzando il colore, come strumento delle emozioni e dei sentimenti positivi, lo studio di architettura ha trasformano quella che era una vecchia area industriale, in un complesso residenziale gioioso e felice da abitare, ma anche da inserire nella lista delle cose da vedere a Kiev.

Ma non è solo la seconda vita data a quel complesso industriale abbandonato a rendere straordinario il progetto, bensì anche la missione che si nasconde dietro di questo. Il quartiere, infatti, ha come obiettivo quello di rendere i cittadini felici, con numerosi servizi a loro disposizione, ma a dei costi contenuti.

Sicuramente un obiettivo, quello della felicità, che dal 2022 ha assunto un significato ancor più profondo. Il Comfort Town non è stato risparmiato, infatti, dall’impatto della guerra: nel maggio 2023, un drone russo intercettato dalle difese antiaeree ucraine si è schiantato contro uno degli edifici del quartiere causando danneggiamenti, ma non si sono verificate vittime. E nonostante il conflitto non sia ancora concluso, Comfort Town è tornato a vivere, con le scuole che hanno riaperto e la gente che ha ripreso a popolarne le strade e le attività commerciali locali. Un segnale di resilienza che non smette di stupire.

Comfort Town, quartiere a blocchi colorati di Kiev
Fonte: iStock
Comfort Town, Kiev

Il quartiere di Kiev a blocchi colorati: come è fatto

Il complesso che si estende per 40 ettari è caratterizzato da 8.500 appartamenti all’interno di edifici costruiti seguendo il principio dei blocchi modulari. Una scelta pionieristica quella che lo studio di architettura ha pensato per la capitale dell’Ucraina. I palazzi, di differenti altezze e dimensioni, sono contraddistinti da colori pastello che spaziano dal rosa al giallo e fino all’azzurro, creando un paesaggio urbano inedito e meraviglioso che ricorda quasi un film di Wes Anderson.

Tra gli edifici colorati, e posizionati con meticolosità, si incastrano perfettamente zone pedonali, parchi verdi e aree dedicate ai più piccoli per garantire la vivibilità a tutti i nuovi cittadini del quartiere. Non manca neanche un centro commerciale e un grande area fitness da 4.600 metri quadrati, con tre piscine, palestre e campi sportivi open air nei quali i residenti possono accedere liberamente.

L’area occupata dalle case colorate comprende anche l’Academy of Modern Education, un complesso per bambini composto da una scuola materna da 160 posti e una scuola elementare da 140 posti. Sono principalmente giovani famiglie e professionisti urbani, per un totale di circa 20mila persone, coloro vivono in questo quartiere che ha voluto ravvivare le vecchie strutture sovietiche dai colori grigi e cupi, tipici delle ex-aree industriali degli anni ’50 e ’60.

Comfort Town, quartiere colorato che punta alla felicità di Kiev
Fonte: iStock
Comfort Town, Kiev

Dall’origine ad oggi: la situazione attuale a Comfort Town

La zona di Comfort Town di Kiev è diventata fin dalla sua nascita il luogo perfetto da abitare, ma anche il quartiere da cui prendere ispirazione perché costruito a immagine e somiglianza delle esigenze degli abitanti. Fino al momento in cui si è verificato l’inasprimento del conflitto russo-ucraino, nel 2022, questo quartiere dal carattere attrattivo era stato spesso inserito nella lista delle cose da vedere e da fare in città con smartphone alla mano, perché con tutti quei colori, si aggiudicava agli occhi dei viaggiatori il primato dei luoghi più instagrammabili della capitale del Paese.

Comfort Town, situato in Reheneratorna St, era anche un ottimo punto di partenza per andare alla scoperta delle meraviglie della città che, in quanto a bellezza, ha pochi rivali. Ecco allora che passeggiando nel centro cittadino si poteva scegliere di ammirare una le numerose chiese di Kiev, da quelle più piccole a quelle monumentali che, con le loro cupole dorate definiscono tutt’oggi lo skyline della città. Ma anche palazzi storici, parchi e monumenti storici di grande valore.

Oggi, sebbene la vita del quartiere dai mille colori stia cercando di tornare a una propria normalità, è sconsigliato viaggiare Comfort Town, così come nel resto della capitale e dell’Ucraina intera. Secondo le ultime indicazioni fornite dalla Farnesina, inoltre, i ripetuti bombardamenti russi sul territorio ucraino stanno generando prolungate interruzioni di elettricità, acqua corrente e riscaldamento, come anche malfunzionamenti alla linea Internet e telefonica. È attivo anche un coprifuoco, generalmente a partire dalla mezzanotte e fino alle ore 05.00.

Viaggiare a Kiev è quindi ancora pericoloso e altamente sconsigliato, ma l’esempio dato da Comfort Town, che sta cercando di tornare a vivere nonostante le difficoltà, riporta alla mente un insegnamento di resilienza e la storia di una “città nella città” mirata alla “felicità”, che merita di essere raccontata.