Tra le più belle isole del Mediterraneo, Favignana è una delle perle dell’arcipelago delle Egadi, ambita destinazione turistica per le sue favolose spiagge, le acque cristalline e la bellezza incontaminata di un paesaggio che lascia senza fiato.
Una volta sbarcati qui, e per tutta la durata del soggiorno, ci si sente quasi rapiti dal richiamo dell’unica montagna che divide in due questa preziosa gemma della Sicilia, e dal forte arroccato sulla cima, che sovrasta l’isola tanto da essere visibile da Trapani e da Erice. Si tratta dell’antico Castello di Santa Caterina, che oltre ad essere il luogo più fotografato e panoramico di Favignana custodisce anche una storia piuttosto particolare.
La storia travagliata del Castello di Favignana
Stando a quanto divulgato dalla storiografia locale, il forte venne edificato su una preesistente torre di avvistamento costruita dai Saraceni nel IX secolo. In quello stesso sito vennero contemporaneamente eretti il Castello di S. Leonardo – dove è collocato l’attuale Palazzo Florio – e un’altra costruzione di cui non resta quasi traccia, denominata ‘la Torretta’.
Da queste fortificazioni, che avrebbero dovuto costituire il triangolo difensivo saraceno, trae origine lo stemma del comune di Favignana, rappresentato per l’appunto da tre torri sulle quali poggia un uccello rapace, sulla cui testa si può scorgere una corona. Quest’ultimo particolare potrebbe simboleggiare il potere rappresentato per molto tempo da Favignana. Ruggero I d’Altavilla, infatti, trasformò le prime due torri nelle fortezze di Santa Caterina e San Leonardo, e fece edificare il forte di San Giacomo senza modificare la terza torre, che rimase immutata.
In seguito, il Castello di Santa Caterina passò nelle mani di Palmerio Abate, che gli Svevi battezzarono governatore del Castello dell’isola. Successivamente subentrarono gli Aragonesi, e fu durante il dominio di questi ultimi che Andrea Riccio, signore di Favignana, ordinò di ricostruire, sul finire del 1400, i due castelli di Santa Caterina e San Giacomo, più o meno nella forma attuale.
In epoca borbonica, il forte venne deputato alla detenzione dei ribelli, e in parte demolito e devastato. Infine, dopo la Seconda Guerra mondiale, il Castello di Santa Caterina fu requisito dalla marina militare, per poi essere definitivamente abbandonato.
Com’è il Castello di Santa Caterina oggi
Raggiungere il Castello di Santa Caterina di Favignana è come fare un viaggio a ritroso nel tempo. Oggi vi si può solo intuire la traccia delle dominazioni saracene e normanne. Il ponte levatoio originario è stato sostituito da un corridoio, e si può visitare liberamente lo storico forte dai sotterranei alla panoramica terrazza. Una volta qui c’era una cappella dedicata a Santa Caterina, dove si officiava la messa per i detenuti, da cui probabilmente deriva il nome dell’intero edificio.
Si può raggiungere il castello a piedi o con il mezzo che si preferisce attraverso la strada che percorre gran parte del colle di Santa Caterina, per poi proseguire per un sentiero a gradoni che porta a destinazione. Una volta arrivati in cima, potrete godere di una vista meravigliosa che abbraccia lo splendido arcipelago delle Egadi, tempestato di pietre preziose che galleggiano su un mare cristallino.