Qual è il nesso tra il celeberrimo cammino di Santiago di Compostela e la panoramica costa ligure? In questo approfondimento vi sveliamo tutti i dettagli di un percorso nuovo e davvero splendido, che ricalca antiche vie di comunicazione e nasce con l’obiettivo di collegare due grandi mete di pellegrinaggio, Santiago di Compostela e Roma.
Benvenuti sull’itinerario di Via della Costa!
Indice
Le origini del cammino e come raggiungerlo
La Via della Costa si trova in Liguria e si estende da Sarzana ad Est fino al confine francese ad Ovest, partendo ufficialmente da Ponte San Ludovico e terminando a Sarzana. La si può percorrere utilizzando i bellissimi sentieri esistenti, che sono stati scelti per formare un unico percorso lineare – percorribile in entrambe le direzioni – con l’obiettivo di collegare il grande itinerario di pellegrinaggio tra Santiago, Roma e Gerusalemme, nonché la Via Francigena tra Canterbury e Roma, e offrendo un’alternativa marittima per chi voglia evitare l’attraversamento delle Alpi.
La Via della Costa è nata grazie al lavoro di Anna Rocchi e Silvio Calcagno, che per anni, a partire dal 2005, hanno condotto ricerche e verifiche sul territorio: nel tracciare l’itinerario migliore, hanno cercato sentieri e vie di comunicazione alternativi per cercare di includere meno strade asfaltate possibili, riscoprendo antichi tratti di via Romana – a tratti asfaltati o acciottolati – ma anche sentieri medioevali e le bellissime ‘crose’, mulattiere a picco sul mare, cantate anche da De André nelle sue canzoni.
Mentone o Ponte San Ludovico: qual è la prima tappa?
Sebbene il tracciato della Via della Costa venga spesso descritto con partenza da Ponte San Ludovico, al confine tra Italia e Francia, molti camminatori scelgono di iniziare il percorso da Mentone, la prima cittadina francese appena oltre il confine. Ponte San Ludovico rappresenta il punto d’ingresso ufficiale in Italia e segna l’inizio del tracciato ligure vero e proprio, con segnaletica specifica e una continuità ben definita lungo le tappe della Riviera di Ponente.
Tuttavia, Mentone viene spesso considerata una sorta di prologo simbolico o geografico del cammino, in particolare da chi arriva dalla Francia o dai cammini provenienti da Santiago, per dare al percorso una dimensione più ampia e internazionale. Entrambi i punti di partenza sono validi: chi cerca un itinerario più lungo e coerente con i cammini europei potrà iniziare da Mentone, mentre chi vuole percorrere la Via della Costa nella sua interezza italiana potrà partire da Ponte San Ludovico, primo passo sul suolo ligure.

Le tappe del cammino
Il Cammino si compone di 12 tappe, per un totale di circa 352 km e un dislivello positivo di circa 9.620 metri. Ecco i principali punti d’interesse:
- Tappa 1, Ponte San Ludovico – Sanremo (26 km, 230 D+, 220 D-, 6h 30’): il cammino ha inizio accanto al confine francese, seguendo un percorso costiero che alterna scorci sul mare a strade secondarie e sentieri dolci.
- Tappa 2, Sanremo – Torrazza (30.5 km, 1.080 D+, 960 D-, 8h): si esce da Sanremo risalendo verso Bussana Vecchia e il Monte Calvo, in un itinerario lungo e impegnativo, che alterna ambienti urbani e paesaggi selvaggi.
- Tappa 3, Torrazza – Andora (30 km, 990 D+, 1.100 D-, 8h): il cammino si snoda tra santuari, crinali e boschi, con una discesa finale verso la costa. I continui saliscendi e alcuni tratti tecnici rendono la tappa adatta a camminatori esperti e ben allenati.
- Tappa 4, Andora – Loano (30.7 km, 650 D+, 640 D-, 7h): si affronta una prima parte in salita, più impegnativa, poi il sentiero si distende offrendo viste sulla costa e passaggi storici come il ponte sul Merula.
- Tappa 5, Loano – Noli (29.1 km, 1.050 D+, 1.050 D-, 7h): si cammina lontano dal mare, attraversando ambienti più aspri e selvaggi, dove il dislivello e alcuni tratti tecnici richiedono passo sicuro ed esperienza.
- Tappa 6, Noli – Varazze (28.2 km, 420 D+, 420 D-, 7h): il percorso segue l’antica via Aurelia e offre scorci costieri e sentieri botanici.
- Tappa 7, Varazze – Genova (36.7 km, 330 D+, 300 D-, 9h): la tappa più lunga dell’intero cammino, ma anche una delle più lineari. Si cammina su ciclopedonali costiere, attraversando borghi e marine liguri, con un tracciato molto panoramico.
- Tappa 8, Genova – Camogli (23.7 km, 630 D+, 640 D-, 6h 30’): dopo i quartieri cittadini, il cammino si inoltra nella natura, attraversando Sori e Nervi.
- Tappa 9, Camogli – Sestri Levante (31.4 km, 1.060 D+, 1.080 D-, 8h): si entra nel Parco di Portofino, tra boschi, crinali e lunghi tratti a gradini. Il dislivello, unito alla lunghezza, rende questa tappa fisicamente impegnativa.
- Tappa 10, Sestri Levante – Levanto (30.9 km, 1.400 D+, 1.400 D-, 9h): è la tappa più dura del cammino, con un saliscendi continuo e sentieri esposti. Serve allenamento, passo fermo e resistenza per affrontare senza affanno l’intera giornata.
- Tappa 11, Levanto – Volastra (20.7 km, 1.030 D+, 710 D-, 7h 30’): si entra nel cuore delle Cinque Terre, camminando tra boschi, terrazze e dislivelli importanti.
- Tappa 12, Volastra – Sarzana (32.5 km, 760 D+, 1.070 D-, 8h 30’): il cammino si chiude con una tappa lunga e varia, tra vedute sul mare e lunghe discese. Nonostante la bellezza del paesaggio, è un tratto che mette a dura prova le gambe, soprattutto nei chilometri finali.
Per chi preferisce pedalare, segnaliamo che la Via della Costa può essere anche percorsa in mountain bike, riducendo le tappe da 12 a 6.
I luoghi più belli lungo il cammino
Il cammino della Via della Costa non è soltanto un itinerario escursionistico, ma un vero viaggio culturale e paesaggistico attraverso secoli di storia, architettura e spiritualità ligure. Lungo le 12 tappe si incontrano borghi antichi, chiese, porti pittoreschi e scorci mozzafiato che raccontano il profondo legame tra la Liguria e il mare.
Alcuni dei punti principali che troverete lungo il cammino sono:
- Chiesa di Sant’Ampelio (Bordighera): edificio religioso risalente all’XI-XII secolo, con cripta protoromanica, dedicato al patrono della città.
- Chiesa di San Giovanni Battista (Cervo): nota anche come “Chiesa dei Corallini”, costruita nel XVIII secolo con i proventi della pesca del corallo, rappresenta un esempio di barocco ligure.
- Santuario della Madonna della Costa (Sanremo): situato su un poggio dominante il centro storico della Pigna, risale al XIV-XV secolo e ospita un’immagine venerata della Madonna.
- Basilica di San Biagio (Finalborgo): chiesa rinascimentale del XV secolo, situata nel cuore del borgo fortificato di Finalborgo.
- Cattedrale di San Lorenzo (Genova): principale luogo di culto cattolico della città, costruita tra il XII e il XIV secolo, con una facciata in stile gotico-genovese.
- Palazzi dei Rolli (Genova): insieme di residenze nobiliari del XVI e XVII secolo, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, che ospitavano dignitari in visita alla Repubblica di Genova.
- Abbazia di San Fruttuoso (Camogli): complesso monastico benedettino situato in una baia isolata, accessibile solo via mare o attraverso sentieri, risalente all’XI secolo.
- Chiesa di San Giovanni Battista (Monterosso al Mare): costruita tra il 1282 e il 1307, presenta una facciata in stile gotico-genovese con paramento a strisce bianche e nere e un rosone finemente decorato.
- Cattedrale di Santa Maria Assunta (Sarzana): edificio religioso costruito tra il XIII e il XV secolo, con una facciata in marmo bianco e un interno ricco di opere d’arte.
Quando partire
La Via della Costa è un cammino che si presta ad essere percorso tutto l’anno, grazie al clima mite della Liguria e alla vicinanza costante del mare, che attenua le escursioni termiche e rende rare le condizioni atmosferiche davvero proibitive. Tuttavia, i periodi migliori per intraprendere l’intero itinerario sono la primavera (marzo–giugno) e l’inizio dell’autunno (settembre–ottobre), quando si cammina con temperature gradevoli, giornate lunghe e un paesaggio che offre il massimo in termini di colori, fioriture o atmosfere luminose.
In primavera, le colline liguri si accendono di verde, i sentieri si animano di profumi di macchia mediterranea e l’intensità del sole è ancora contenuta, ideale per affrontare anche le tappe più lunghe o con dislivello importante. L’autunno, invece, offre un clima asciutto e fresco, con cieli limpidi, luce calda e meno affollamento nei borghi costieri e nei sentieri del Parco di Portofino e delle Cinque Terre.
Nei mesi estivi (luglio e agosto) il cammino resta percorribile, ma è richiesto un buon allenamento e una gestione attenta del caldo: molte tappe, come quelle tra Loano e Noli o tra Sestri Levante e Levanto, si snodano su crinali assolati, con lunghi tratti privi di ombra e fonti d’acqua. Inoltre, la forte affluenza turistica lungo la costa può rendere meno piacevole il passaggio nei centri storici.
Anche in inverno, chi è abituato a camminare può affrontare il cammino, soprattutto nei tratti costieri, dove le temperature restano spesso sopra i 10°C. Occorre però fare attenzione alla variabilità del meteo: piogge intense, vento e terreni scivolosi possono compromettere la sicurezza, in particolare nei tratti più tecnici come quelli tra Camogli, San Fruttuoso e Levanto.

La credenziale e i timbri del pellegrino
Per percorrere la Via della Costa non è necessario alcun permesso obbligatorio, ma è fortemente consigliato munirsi della Credenziale del pellegrino, il documento ufficiale che identifica chi intraprende un cammino a piedi, in bicicletta o a cavallo verso una meta di culto. La credenziale consente di accedere a strutture dedicate all’ospitalità dei pellegrini e sarà necessaria per ottenere, al termine del viaggio, la certificazione dell’avvenuto pellegrinaggio.
La prima parte della credenziale va compilata alla partenza con i dati personali del pellegrino (nome, cognome, indirizzo, numero di carta d’identità), il luogo e la data di inizio del cammino, il timbro della parrocchia di riferimento e la modalità scelta per il pellegrinaggio (a piedi, in bici o a cavallo). La seconda parte è destinata a raccogliere i timbri e le date delle località attraversate: possono essere apposti da chiese, parrocchie, municipi, commissariati, caserme dei pompieri e, naturalmente, dagli hospitales e strutture convenzionate dove si pernotta.
Il documento deve essere firmato per essere considerato valido e la data con il timbro finale della meta raggiunta (in questo caso Sarzana, o eventualmente Santiago o Roma se si prosegue oltre) attesterà ufficialmente il compimento del pellegrinaggio.
Cosa mangiare sulla Via della Costa
Percorrere la Via della Costa significa anche assaporare tutta la Liguria, Regione dalla cucina semplice ma profondamente legata al territorio. Lungo il cammino si incontrano piccoli ristoranti, osterie, focaccerie e agriturismi che offrono accoglienza e ristoro ai camminatori, spesso con menu dedicati a base di prodotti locali.
Tra i piatti da provare, la focaccia genovese e quella con formaggio di Recco, la panissa fritta, i trofie al pesto, la buridda di pesce (una sorte di zuppa simile al cacciucco), il cundigiun (una sorta di insalata tipica ligure con pane raffermo, acciughe, pomodori e olive) e naturalmente i dolci come il pandolce (che è anche super energetico, con la sua dose abbondante di uvetta, quindi adatto ai camminatori!).
A Camogli, è bene non perdersi una sosta per assaggiare la famosa focaccia con le cipolle, mentre alcuni rifugi e parrocchie offrono la cosiddetta “cena del pellegrino”, con pasti caldi e semplici, spesso condivisi su tavolate comuni con altri viandanti. Il cibo, lungo questo cammino, diventa davvero un momento di condivisione e scoperta autentica del territorio.
Perché scegliere di percorrere Via della Costa
Sono gli stessi creatori dell’itinerario, sul sito ufficiale, a dare uno spunto ai pellegrini e ai camminatori che vogliono mettersi alla prova con la Via della Costa. Scegliere di percorrere la Via della Costa significa intraprendere un cammino per “cercare se stessi”, sospesi tra terra e mare. È un’opportunità per riscoprire e vivere un territorio che può ancora offrire grandi emozioni attraverso i suoi paesaggi, lo charme dei suoi borghi antichi, cogliendo lo spirito profondo della Liguria nelle luci, nei profumi, nell’arte e nell’opera dei nostri antenati. E poi, cosa c’è di più poetico di un cammino che – nel suo procedere da Est e Ovest – permette di ammirare albe e tramonti sul mare?