In Toscana, il trekking dei cinque borghi

Un itinerario da fare a piedi, in modo lento, alla scoperta della selvaggia Val di Lima, nel cuore della Toscana

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Ilaria Santi

Giornalista & reporter di viaggio

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Pubblicato: 20 Luglio 2021 13:21

Nel cuore della Toscana, c’è una valle dove l’essere rimasta esclusa per decenni dai processi di modernizzazione oggi si è trasformato in un enorme vantaggio. Un’opportunità turistica dal valore inestimabile. È la Val di Lima, una terra che sta vivendo un ritorno spontaneo al passato. Qui, fiumi e torrenti incontaminati (come il Lima, che dà il nome alla valle), una vegetazione talmente selvaggia che in certi punti sembra di stare in Costa Rica e paesaggi dimenticati dai turisti fanno da sfondo a uno dei cammini più affascinanti tra natura e storia.

Il Sentiero di cinque borghi

È il trekking – o sentiero – dei Cinque borghi, un itinerario da fare a piedi, in modo lento, non troppo faticoso, e quindi adatto a tutti purché s’indossino scarpe adatte, che tocca cinque piccoli abitati incredibilmente isolati, incastonati tra le montagne e collegati tra loro da un sentiero che, a volte, è uno sterrato in mezzo ai prati, altre uno stretto percorso in mezzo al bosco, ma che, in ogni caso, regala bellissimi scorci naturalistici e incontaminati.

Da queste parti non sono moltissimi i viandanti che si avventurano lungo il percorso, il sentiero è conosciuto a pochi. Italiani men che meno. Come spesso accade, lo hanno scoperto per primi i turisti stranieri – soprattutto britannici – che, dopo un tamtam, ne hanno attirati altri che si sono innamorati di questi luoghi e che hanno deciso addirittura di acquistare un vecchio casale, sistemarlo rimettendolo a nuovo e farci una casa vacanza.

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Fonte: SiViaggia
Il sentiero dei Cinque borghi in Toscana

Molto probabilmente, nell’architettura dei borghi della Val di Lima hanno trovato un ambiente a loro familiare: qui, le case di pietra locale, con le imposte di legno alle finestre, circondate dalla ricca vegetazione, hanno ricordato loro quei pittoreschi cottage di casa che incontriamo quando visitiamo noi la Gran Bretagna. A differenza del loro Paese, però, in Italia il clima è molto più mite, con estati piacevoli e meno pioggia rispetto alle dure condizioni meteo britanniche. Passeggiando lungo il sentiero dei Cinque borghi capita di incrociarne qualcuno, stivaloni sotto il ginocchio preceduti spesso da Retriever: “Good morning, buongiorno!”. E via che vanno spediti.

L’itinerario ad anello

Il sentiero dei Cinque borghi è un percorso ad anello. Per percorrerlo interamente bisogna calcolare circa tre ore, ma può essere anche più breve, se se ne visitano solo due o tre. I borghi si trovano sulla parte alta della valle. Probabilmente hanno un’origine romana, come molti altri luoghi delle Alpi Apuane, e affascinano per la loro bellezza ricreando la magia dei tempi antichi, circondati da valli e montagne e, con la bella stagione (quella migliore per fare il trekking), da tanti prati fioriti.

Il borgo di Pian di Fiume

Il sentiero prende il via da Pian di Ospedaletto, una piccola frazione del Comune di Bagni di Lucca, in provincia di Lucca, lungo il torrente Lima. Dopo una salita un po’ impegnativa, si prosegue quasi in piano fino a raggiungere il primo dei cinque borghi, Pian di Fiume. Poche case di pietra, una cappella e un agriturismo, il Pian di Fiume, dove fare una sosta caffè prima di iniziare il giro.

Proseguendo lungo la strada sterrata si raggiunge il secondo borgo, Guzzano. Secondo alcuni documenti l’abitato si sviluppò attorno a un podere assegnato, in epoca romana, a un certo Clutius da cui il paese ha preso il nome. Poco più in alto, un tempo, c’era anche un castello ormai scomparso.

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Fonte: SiViaggia
Il borgo di Guzzano, in provincia di Lucca

Il borgo di Gombereto

Di buona lena si riprende il sentiero e si arriva a Gombereto. Dell’antico splendore di questo borgo non resta quasi nulla, eppure ebbe origine da un insediamento romano; nel Medioevo si sviluppò all’ombra del “Castrum Controne”, il principale centro difensivo della Controneria, la zona più estesa e più popolosa del Comune di Bagni di Lucca, collocato nella parte più in alto della collina che sovrastava il borgo. In quel periodo, proprio per la sua posizione strategica, qui c’era un castello, le cui tracce, percorrendo le viuzze del paese, sono ancora oggi ben visibili. Non a caso, ogni anno, a fine estate, nel centro di Gombereto si organizza una delle principali feste medievali della zona.

Il borgo di San Gemignano

Seguendo le indicazioni lungo la strada principale, dopo qualche chilometro si raggiunge San Gemignano, il più grande dei cinque borghi. L’abitato iniziò a formarsi intorno all’omonima chiesa. Oggi, alle antiche case in pietra si sono aggiunti edifici di più recente costruzione, ma sempre mantenendo lo stile architettonico locale, che spesso ospitano b&b o affittacamere.

Gombereto
Fonte: SiViaggia
Il borgo di Gombereto

Il borgo di Pieve di Controne

Infine, si arriva a Pieve di Controne, forse il più importante dei cinque borghi dal punto di vista storico, in quanto sede di un’importante pieve. Il profilo del borgo dalle case basse è interrotto solamente dal campanile della Chiesa di Santo Stefano di Bargi, una chiesa di origine romanica menzionata per la prima volta in un documento dell’884. Fu una delle 24 chiese fondate da San Frediano.

L’orientamento della chiesa fu invertito nel XIV secolo, in seguito a una frana che aveva danneggiato l’allora facciata. Sulla cima del colle, a poca distanza da dove un tempo si trovava l’antica Pieve di S. Giulia, sorgeva un castrum che in epoca bizantina divenne un castello vero e proprio. Per la posizione strategica che permetteva di controllare tutta la Val di Lima (tanto che fu eretto sui resti di una fortificazione romana) e per la presenza della pieve Controni ricoprì un ruolo molto importante.

Proseguendo lungo la strada principale e riprendendo il sentiero più ripido (che in discesa è anche più faticoso) si torna al punto di partenza al microscopico abitato di Pian di Fiume. L’agriturismo diventa quindi un miraggio quando finalmente si odono i primi chiacchiericci degli ospiti che si rilassano a bordo piscina. Qui ci si può fermare per pranzo o merenda – a seconda del tempo che si è impiegato a percorrere l’anello – a base di prodotti tipici o addirittura pernottare.

Pieve di Controni
Fonte: SiViaggia
Pieve di Controne, uno dei Cinque borghi