Hai sempre pensato che il cammino di Santiago di Compostela terminasse nel capoluogo della Galizia? Non è proprio così, considerando come in molti pellegrini preferiscano aggiungere un’ulteriore deviazione che prosegue oltre, fino a raggiungere la “fine del mondo”.
Fin dall’antichità, infatti, i pellegrini sono soliti proseguire alla volta di Cabo Fisterra, la tappa conclusiva di questo lungo e splendido pellegrinaggio. Qui, dinanzi alla vastità dell’Oceano Atlantico, è possibile individuare lo storico stivale di bronzo, installato sulla scogliera a indicare la fine di tutte le fatiche.
Ci troviamo nella Costa da Morte, un suggestivo paesaggio dominato dalla natura selvatica, dove la forza del mare si fa sentire con intensità e le spiagge sono oasi paradisiache in qui rilassarsi. È qui che si può ammirare uno dei tramonti più spettacolari ed emozionanti del mondo. Scopriamo tutti i segreti del Cabo Fisterra, la Finisterre degli antichi romani.
Indice
Cabo Fisterra: la tappa finale del Cammino di Santiago
Per più di mille anni i pellegrini provenienti da tutto il mondo hanno ritenuto concluso il lungo cammino in Galizia, a Santiago de Compostela, nel luogo della presunta sepoltura di San Giacomo. Sempre più spesso, però, scelgono di intraprendere un sentiero meno noto, ma non per questo sconosciuto, che volge verso ovest a partire dalla piazza principale del capoluogo.
Si accetta in questo modo di richiedere al proprio fisico un ulteriore sforzo di 90 km per ritrovarsi dinnanzi all’Oceano Atlantico, nell’antico splendore di Cabo Fisterra, o Finisterre, dal latino finis-terre, ovvero “la fine del mondo”. È questo il segreto del Cammino di Santiago che molti avventurieri ignorano, che ha spinto tanti a tornare sui propri passi, anni dopo, così da cimentarsi in quello che secoli fa era il percorso che conduceva ai confini del mondo allora conosciuto.
Cosa vedere a Cabo Fisterra
Lo spettacolare paesaggio del Cabo Fisterra, Patrimonio Unesco, è composto da una grande scogliera a picco sul mare, ubicata in quella che viene considerata la parte più occidentale dell’Europa. Sulla punta più alta di questa falesia spicca il Faro di Cabo Fisterra, a 138 metri sul livello del mare. Costruito nel 1853, è uno dei fari più visitati del Vecchio Continente.
Composto dalla torre a forma ottagonale, dalla casa del guardiano e da una piazza (la piazza della Repubblica Argentina dedicata al Generale San Martín), è un punto panoramico che toglie il fiato, soprattutto al calar del sole, con le luci calde del tramonto che si specchiano nella distesa d’acqua dell’oceano. Sulle rocce del Cabo Fisterra si trova anche uno stivale in bronzo, simbolo della fine delle fatiche del cammino.
Poco oltre il faro si apre la maestosità della Costa da Morte, con alte scogliere a picco sul mare che si alternano ad alcune delle spiagge più belle del nostro pianeta: la spiaggia di Langosteira, Playa Ribeira e la piccola spiaggia di Talón sono alcune delle oasi di pace in cui rilassarsi dopo il lungo pellegrinaggio.
Anche il centro abitato di Finisterre merita una visita in questo viaggio speciale: ci si potrà perdere per le strade di un paese composto soprattutto da pescatori, dove il mare è vita e offre sapori incredibili nelle tante osterie presenti. Qui, assaporando uno dei tanti piatti proposti, ci si potrà far ammaliare dai racconti di vecchi lupi di mare, ben propensi a condividere storie e leggende. Per raccontare di essere stati, per davvero, alla fine del mondo.
Itinerario
Se si sceglie di proseguire l’itinerario da Santiago di Compostela fino a raggiungere Finisterre e il suo faro, l’ideale sarebbe dividere il percorso in 4 tappe: Negreira, Olveiroa, Cocurbion, Fisterra.
Lungo il tragitto il paesaggio circostante muta e alterna centri abitati, campagna, alture e natura incontaminata, con macchie di querce ed eucalipti. Dopo 21 chilometri percorsi seguendo le indicazioni del Cammino Francese, si arriva a Negreira, dove si può ammirare il palazzo di O Cotón, una fortezza medievale, e la vicina chiesa di San Mauro.
La seconda tappa del tragitto si ferma a Olveiroa, attraversando per circa 33 chilometri stradine tranquille e lontane dai grandi centri abitati, prevalentemente in salita. La terza tappa dell’itinerario, prevede di giungere a Cocurbion, passando dal Villaggio di Hospital con splendidi panorami sul torrente Xallas e il Cruceiro da Armada: da qui, volgendo lo sguardo verso l’Altlantico, si può intravedere il Capo Finisterre.
Da Cocurbion si passa per San Roque e finalmente si giunge a Finisterre, da cui prendere l’ultimo sentiero verso il faro e la “fine del mondo”. Arrivati qui, secondo la tradizione, i pellegrini sono soliti bruciare sulla riva del mare un capo che hanno utilizzato durante il cammino, per poi riprendere il viaggio verso casa.
Finisterre: tra storia e leggenda
Questo tratto di costa porta con sé una storia drammatica: a partire dal 1500 i locali iniziarono a definirla Costa Da Morte, considerando il gran numero di naufragi avvenuti. Il meteo può infatti sorprendere di colpo i naviganti, con spietati affioramenti rocciosi pronti a trapassare il legno delle imbarcazioni.
Drammi che si sono ripetuti anche in epoca moderna, considerando il destino, ecologicamente funesto, della petroliera Prestige che – il 13 novembre del 2002 – venne travolta da una tempesta a largo di Cabo Fisterra, affondando lentamente nel giro di una settimana. Giungere qui vuol dire godere di uno dei tramonti più affascinanti al mondo, in grado di restare per sempre impresso nella propria memoria.
Fisterra offre un vero e proprio salto nella storia, ritrovandosi a contatto con un luogo magico, considerato tale fin dall’antichità. Si narra infatti che qui si trovasse l’Ara Solis, un altare che, secondo la leggenda, era al centro delle pratiche delle tribù celtiche per il culto del sole.
Gli antichi abitanti europei e i Romani che giunsero in questo luogo spettacolare, credevano che il mondo terreno terminasse proprio in questo punto, e da lì sarebbe iniziato il mondo dopo la morte, ultraterreno. Al di là, dove il sole scendeva, spegnendosi, ogni giorno, si pensava ci fosse soltanto un’immensità fatta di acqua e nebbie popolata da mostri marini. Le antiche immagini celtiche giunte fino a noi testimoniano tale credenza: gli eroi si avviavano verso l’orizzonte sconosciuto su una barca in pietra, nel loro ultimo viaggio.
Considerata una destinazione di pellegrinaggio ancor prima dell’arrivo del Cristianesimo, Finisterre ha raggiunto maggior fama tra i fedeli con la scoperta della tomba dell’Apostolo, sulla quale nacque la Cattedrale di Santiago di Compostela.