Viaggio a Centuripe, “Il Balcone di Sicilia”

Per molti ha la forma di una stella marina, per altri quella di un uomo sdraiato. Qualunque sia la vostra idea, quel che è certo è che Centuripe regala panorami pazzeschi

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Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

C’è chi dice che visto dall’alto abbia la forma di una stella marina, ma anche chi è convinto di vederci un uomo sdraiato. Quel che è certo è che Centuripe, un borgo e un comune straordinario della provincia di Enna, vanta un passato importantissimo, un luogo in cui ancora oggi si respira un’atmosfera d’altri tempi.

Centuripe, borgo di origini remotissime

Una storia di una rilevanza incredibile quella di Centuripe. Vi basti pensare che le sue origini sembrerebbero arrivare fino a oltre 4000 anni fa. Ma non solo. Si trova, infatti, in cima a una collina che si affaccia sulla vallata del Salso Cimarosa a un’altitudine media pari a 733 metri sul livello del mare. Un’altezza così elevata che permette di scorgere in lontananza la il maestoso Etna, più precisamente il suo versante occidentale, oltre a una parte della Piana di Catania.

Non è un caso, infatti, che sia stato denominato “Il Balcone di Sicilia”. E sapete da chi? Da Garibaldi, una delle figure di spicco del Risorgimento italiano, noto soprattutto per il suo impegno nella lotta all’Unità d’Italia, per via della sconfinata visuale offerta dai suoi panorami.

Oggigiorno Centuripe vanta un invidiabile patrimonio archeologico di età romana, il secondo più ricco nella Sicilia Orientale dopo Taormina. Un paese piccolo ma da visitare almeno una volta nella vita, soprattutto da chi desidera rimanere incantato dalle peculiarità di una Sicilia tutta da scoprire.

Cosa vedere a Centuripe

Centuripe ancora oggi sfoggia una struttura urbana cinquecentesca ben conservata, pur avendo avuto una storia piuttosto travagliata. Il borgo nel corso dei secoli subì diverse distruzioni per poi essere ricostruito nel 1548 dal conte Francesco Moncada, seguendo la peculiare forma del colle.

Oggigiorno ogni cosa ricorda il suo passato in tutta la sua grandiosità, a tal punto che perdersi tra le sue attrazioni è come fare un viaggio nei tempi che furono, ma dove si fondono tante epoche diverse.

Museo archeologico regionale di Centuripe

Per avere maggiore consapevolezza dei vari popoli che sono passati a Centuripe, la prima tappa da fare è senza ombra di dubbio il suo Museo archeologico regionale. Visitarlo vuol dire scoprire oltre 3.000 reperti storici appartenenti alla densa storia del comune: statue, vasi, pregiate sculture risalenti all’epoca imperiale e molto altro ancora.

Un’eccezionale quantità di reperti che rendono questo museo il luogo con la maggiore collezione di tesori archeologici della romanità nella Sicilia interna.

Il Mausoleo romano di Centuripe

Il Mausoleo romano è il vero e proprio simbolo di Centuripe. Oggi è conosciuto come il Castello di Corradino poiché si narra che proprio qui, nel 1268, trovò rifugio Corrado Capece del partito di Corradino, successore di Corrado IV, durante l’assedio delle truppe angione che ridussero al suolo il borgo.

L’edificio risale al periodo romano e all’epoca era un maestoso mausoleo funebre a forma di torre. Gode, inoltre, di una particolare posizione geografica: fu proprio da quassù che Garibaldi apprezzò il pregio paesaggistico del complesso imperiale nominando Centuripe “Il Balcone di Sicilia“.

Le Terme Romane di Centuripe

Imperdibili sono anche le Terme Romane, o almeno quel che rimane. 5 archi adagiati ai piedi della collina ma nei quali, ancora oggi, sono visibili delle pregevoli decorazioni pittoriche. La prima abside a destra era utilizzata come spogliatoio, mentra la seconda come bagno freddo. Nelle altre 3, invece, passava il canale di deflusso della piscina.

Si trovano in Contrada Bagni e sono un vero e proprio tesoro per gli amanti dell’archeologia. Tra le altre cose sono ancora visibili i resti di un antico ponte.

La Chiesa dell’Immacolata Concezione e gli altri edifici sacri

Se si visita Centuripe non può di certo mancare il giro delle sue chiese. La prima della lista deve essere il suo Duomo intitolato all’Immacolata Concezione. L’edificio si presenta con una facciata ottocentesca, un interno a tre navate con altrettante absidi, ma anche tante decorazioni barocche con stucchi siciliani.  Alle spalle di questo imponente luogo sacro si erge la scalinata di San Giuseppe che conduce all’oratorio del 1730.

Vale la pena fare un salto anche alla Chiesa del Crocifisso il cui campanile conserva il Tambuletto, un Cristo morto tenuto dentro una teca. All’interno della Chiesa di Sant’Agostino, invece, potrete ammirare Il dipinto della Madonna delle Grazie, venerata dagli abitanti di Centuripe.

Cosa vedere nei dintorni di Centuripe

In Contrada Picone, sulla riva destra del fiume Simeto, da non perdere è il Riparo Cassataro, un meraviglioso anfratto roccioso dove, nel 1976, sono state scoperte delle pitture rupestri, le uniche conosciute nella Sicilia orientale.

Un posto davvero molto particolare e costituito dall’accumulo di enormi blocchi di arenaria che danno vita a un suggestivo spazio racchiuso. Visitarlo è sinonimo di scoprire figure di persone, con braccia in varie posizioni, che rappresentano una specie di danza magica intorno a una divinità (e molto altro ancora).

A lasciare senza fiato è pure il panorama che da qui si ha sull’Etna, anche se quasi passa in secondo piano rispetto a questi magnifici reperti preistorici. A circa dieci chilometri di distanza da Centuripe avrete la possibilità di avventurarvi nel grazioso, quanto misterioso, borgo disabitato di Carcaci. Un posto in cui il tempo sembra essersi davvero fermato e dove la natura pare voler riprendersi il suo posto.

Altrettanto interessanti sono i tramonti della campagna di Muglia, un luogo che si distingue per la sua straordinaria bellezza paesaggistica e che riserva anche l’imponenza e la suggestione di un promontorio risalente all’età del bronzo antico (2200 a.C. – 1400 a.C ): il Pietraperciata.

Poi ancora il Ponte dei Saraceni che risale al IX secolo e che si trova sul fiume Simeto. Questa è una delle opere civili più belle e storicamente più interessanti del Medioevo siciliano. Una struttura che resiste da circa mille anni alle sollecitazioni non indifferenti del fiume sottostante.

Il corso d’acqua, tra le altre cose, precipita per un buon tratto nelle cosiddette “Gole” creando un naturale gioco d’acqua di straordinaria suggestione.

Infine, vi consigliamo di fare un salto ai Calanchi del Cannizzola che sfoggiano una forma generalmente concava, segnata da rivoli convergenti a ventaglio verso l’impluvio. Non a caso, questa loro peculiarità è stata utilizzata e valorizzata nel film “La Bibbia” del 1966. Insomma, Centuripe e i suoi dintorni permettono di scoprire una Sicilia inedita fatta di storia millenaria, natura incontaminata e panorami che arrivano dritti al cuore.