Tolve: una delle mete più spirituali d’Italia

A una trentina di chilometri da Potenza spicca una delle mete più spirituali d'Italia: è il borgo di Tolve dove è forte la devozione per San Rocco

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Flavia Cantini

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Content Writer specializzata nel Travel. Per me il successo è fare da grandi ciò che si sognava da bambini e se scrivo ed emoziono l’ho raggiunto.

A una trentina di chilometri da Potenza spicca una delle mete più spirituali d’Italia: è il borgo di Tolve, arroccato a 560 metri su di un colle di arenaria abbracciato da alti monti fitti di boschi, dal tipico aspetto di paese-fortezza risalente al XI secolo con cinta muraria, castello e torri.

Qui, infatti, è forte la devozione per San Rocco, venerato in particolare il 16 agosto e il 16 settembre e considerato “protettore dal flagello della peste”: la festa patronale culmina con la solenne processione della cinquecentesca statua del santo portata a spalla dai fedeli, vestita con un abito d’oro realizzato a mano con oro votivo donato dai pellegrini e accompagnata dai canti della tradizione.

La figura di San Rocco di Tolve: il santuario diocesano, la simbologia e i “Percorsi Rocchiani”

Il santo taumaturgo di Montpellier è il volto della spiritualità del borgo lucano, meta di pellegrinaggi e fede.

L’incontro con Tolve non può, quindi, non passare dalla figura di San Rocco e dai luoghi simbolo, a partire dalla Chiesa Madre di San Nicola, oggi santuario diocesano, custode della statua: in pieno centro, edificata con ogni probabilità nel XII secolo, si presenta in stile gotico e con una pianta a tre navate.

Di particolare interesse è la navata laterale di sinistra, con tre altari: il centrale dedicato a San Rocco, uno a San Biagio e l’altro al Sacro Cuore, dove è conservato un bellissimo polittico ligneo del Quattrocento, a opera della scuola napoletana fondata da Giotto nel 1330.

E poi, ovviamente, la statua in legno di olivo di San Rocco, dallo sguardo intenso e sorriso rassicurante, ritrovata nel XVI nei pressi del paese.

La fervente venerazione al santo si svela anche negli innumerevoli ex voto della Casa del pellegrino, ai piedi del santuario: sono oggetti, parole, immagini e tavolette dipinte, testimonianza di ringraziamento e di un legame profondo.

Infine, da non perdere il punto più elevato di Tolve, dove una volta sorgeva il castello e oggi una statua in bronzo di San Rocco (il panorama è a dir poco incantevole) e i “Percorsi Rocchiani“, una serie di coinvolgenti itinerari per trekking che convergono al santuario e conducono alla scoperta delle campagne e delle colline attorno al borgo nonché dei paesi e delle regioni limitrofe.
Attraversati dai pellegrini, soprattutto in occasione delle due date della festa patronale, sono l’occasione perfetta per una rigenerante passeggiata immersi nella tranquillità della natura.

Le bellezze del borgo antico

Chi arriva a Tolve per onorare la figura di San Rocco, trova ad attenderlo anche molte altre meraviglie, disseminate lungo il borgo antico che si raggiunge oltrepassando l’Arco delle Torri del XVII-XVIII secolo, parte della cinta muraria medievale: camminando lungo via Marsala, ecco subito un arco in pietra bugnata e poi la Chiesa di San Pietro con, adiacente, l’ex Palazzo Governativo risalente al XVI secolo con portale in pietra lavorata, custode di svariati ex voto dedicati al santo patrono.

Da notare anche Palazzo Ruzzi, a due piani, con facciata impreziosita da lesene, Palazzo D’Erario, con portale d’ingresso in pietra bugnata a punta di diamante e arco a tutto sesto, l’Arco dell’Orologio con torre che svetta sulla piazzetta omonima e l’Arco del Portello, unico superstite del castello longobardo.

Inoltre, sulle pendici del Monte Moltone, si fanno ammirare i resti di una villa ellenistica, con cortile centrale, ambienti residenziali e locali adibiti ai lavori agricoli e al ricovero degli animali.