Qualcuno lo chiama il paese delle aquile, perché se ne sta lassù in cima all’Alta Valtellina come le aquile in cima alle montagne: Oga, piccolo borgo che fa capo al Comune di Valdisotto e alla comunità montana di cui fa parte anche Bormio, rappresenta il luogo perfetto da cui partire alla scoperta di itinerari affascinanti, tra storia e natura, in un un territorio immerso nella Valtellina.
Da Oga si possono calcare i sentieri utilizzati dai soldati durante la prima guerra mondiale e visitare, proprio all’interno dei confini del territorio del borgo, il forte militare dedicato al capitano Corrado Venini. Oppure si può scegliere di percorrere le vie del parco nazionale dello Stelvio, accompagnati da guide esperte che conducono escursioni programmate. La stazioni termali che rappresentano una tradizione di Bormio, poi, sono a due passi e persino Tirano è a un tiro di schioppo per provare l’emozione di salire sul trenino rosso del Bernina.
Un tuffo nella storia al Forte Venini
Si trova al Dossaccio, località all’interno del territorio di Oga, una delle strutture militari che ancora testimoniano sulle Alpi la storia della prima guerra mondiale. Il Forte Dossaccio, che nel 1938 fu intitolato al capitano Corrado Venini, venne costruito tra il 1908 e il 1914 a difesa dei valichi in vista di un eventuale conflitto con l’Austria. La struttura venne utilizzata in maniera importante durante il primo conflitto mondiale, mentre non fu lo stesso nel corso del successivo. Lo stato attuale del forte è il frutto, tra l’altro, di un ampliamento avvenuto negli anni intercorsi tra le due guerre. Venne dismesso nel 1958. Dopo mesi di chiusura alle visite per via dell’emergenza sanitaria scoppiata all’inizio del 2020, il forte Venini ha riaperto sfruttando l’ampiezza dei suoi spazi, disponibili anche all’esterno, anche se il calendario delle visite viene aggiornato in modo costante dai gestori e comunicato di conseguenza attraverso i canali internet.
A disposizione per chi si reca al forte c’è anche un grande cannocchiale che permette di apprezzare il panorama offerto dalle montagne circostanti. La visita prevede inoltre il percorso sul “sentiero della sentinella” che riprende il giro di ronda dei soldati di guardia e consente di ricalcare i passi dei militari impegnati nella difesa della posizione di confine. Per l’intero periodo estivo è stata organizzata una mostra dedicata all’ufficiale a cui il forte è stato intitolato, medaglia d’oro al valor militare durante la Grande Guerra. Attorno al Venini si trova inoltre, sempre a Oga, una riserva naturalistica chiamata Paluaccio, nata per tutelare l’ambiente di torbiera che si era creato nella zona e che ha dato origine a condizioni di particolare interesse soprattutto dal punto di vista botanico. L’oasi si estende per una superficie di circa 30 ettari e al suo interno sono previste attività guidate da esperti per guidare bambini e adulti alla scoperta della biodiversità della zona. La prenotazione è obbligatoria in modo da permettere lo svolgimento delle attività nel migliore dei modi.
Il Parco nazionale dello Stelvio
Oltre i confini di Oga, gli itinerari per gli appassionati della montagna sono infiniti. Il passo dello Stelvio è lì vicinissimo, il ghiacciaio dei Forni poco più lontano. Partendo da Oga ci si trova catapultati all’interno del Parco nazionale dello Stelvio, con il suo ventaglio amplissimo di proposte e iniziative, adatte a differenti livelli di esperienza sui sentieri di montagna. Proprio a ridosso di Bormio, si trova la parete calcarea della Réit: a disposizione la Pedemontana e il sentiero che conduce alla Croce della Réit o una via alternativa che permette di raggiungere il giardino botanico Rezia di Bormio, che è tornato a concedere l’ingresso ai visitatori da luglio. Parte da Bormio anche il lungo percorso della Strada del vino e del sale verso il passo di Val Mora, mentre è consigliato a escursionisti esperti il sentiero del Monte Scale.
Il Bernina Express da Tirano
A circa quaranta chilometri da Oga, infine, c’è Tirano. La cittadina è tra quelle dove è già tornato fermare il Bernina Express a seguito dell’emergenza sanitaria che ha segnato il 2020, anche se orari e disponibilità sono cambiati tanto da rendere opportuna una verifica delle condizioni di viaggio prima di mettersi in auto con l’obiettivo di fare un giro sul caratteristico treno che accompagna i viaggiatori attraverso un territorio che è stato considerato quale patrimonio universale soggetto alla tutela dell’Unesco.