Visitare Bevagna, piccolo gioiello incastonato nel cuore dell’Umbria, significa compiere un suggestivo viaggio nel tempo e approdare nell’antica atmosfera medievale, tra maestri di bottega, stradine lastricate e case in pietra.
Il borgo in provincia di Perugia, inserito a pieno titolo nel circuito dei Borghi più belli d’Italia, sembra essersi fermato a mille anni fa, sospeso in un eterno Medioevo, con la bellezza immutata di quando era “Mevania”.
L’antica cinta muraria con sei porte, i palazzi d’altri tempi, le botteghe dove maestri artigiani lavorano con tecniche millenarie, i monumenti, le vestigia romane e le chiese fanno di Bevagna uno scrigno di tesori da non perdere nella Valle umbra, laddove si incontrano le limpide acque del Clitunno, del Timia e del Teverone.
Scopriamo allora quali sono le meraviglie che il borgo gioiello umbro ha in serbo per noi.
Indice
Piazza Silvestri
Il cuore di Bevagna è una delle piazze medievali più affascinanti di tutta Italia, Piazza Silvestri, al cui centro spiccano la fontana ottocentesca e la colonna romana a capitello corinzio.
Dalla forma armoniosamente irregolare, è una delle piazze più belle e scenografiche di tutta la regione, custodisce botteghe medievali come la cereria, il setificio e la cartiera e su di essa si stagliano il duecentesco Palazzo dei Consoli, le due chiese romaniche di San Michele e San Silvestro e la chiesa di San Domenico.
Palazzo dei Consoli
Risalente al Duecento, il palazzo in stile gotico presenta una loggia al pianterreno coperta da volta a crociera, due ordini di bifore e un’ampia scalinata che conduce all’odierno Teatro dei Torti, ottocentesco teatro gioiello con 140 posti decorato dai pittori Mariano Piervittori e Domenico Bruschi.
Chiesa di San Michele
Edificata alla fine del XII secolo, la chiesa, con architettura a tre navate e un bellissimo portale finemente lavorato, conserva al suo interno affreschi seicenteschi e pregevoli opere tra cui la statua in argento di San Vincenzo di Peter Ramoser. Da notare anche il robusto campanile.
Chiesa di San Silvestro
Con facciata romanica, a tre navate, è un vero gioiello architettonico costruito sul progetto di Maestro Binello nel 1195 e restaurata nel 1954. Accoglie i visitatori con un elegante portale su cui poggiano una trifora e due bifore e conserva notevoli affreschi di scuola umbra.
Chiesa di S. Domenico e Giacomo
Eretta nel 1291 e dedicata al frate beato Giacomo Bianconi, la chiesa, a un navata, permette di ammirare vari affreschi del Trecento della scuola di Giotto, sculture in legno di fine Duecento, dipinti del XVI e XVII sec del bevenate Ascensidonio Spacca e altari settecenteschi. Un’urna custodisce le spoglie del Beato Giacomo e il chiostro presenta affreschi del Pacetti che raccontano la vita del Beato.
Il Ponte sul fiume Clitunno
Uno degli ingressi al borgo di Bevagna, pittoresco luogo dove il tempo rallenta, avviene dal ponte sul fiume Clitunno, considerato tra i più belli in Italia, da cui si gode di un suggestivo scorcio sull’Accolta, l’antico lavatoio pubblico. Il fiume, dopo una piccola cascata, si getta nel Teverone e prosegue il suo corso nella Valle Umbra.
Chiesa e Monastero di Santa Margherita
Proseguendo per via Santa Margherita, si giunge davanti alla Chiesa, con annesso monastero, ristrutturata nel XVII. Qui sono da vedere un affresco di fine Cinquecento del pittore Ascensidonio Spacca, detto il Fantino, e due Pale di Andrea Camassei collocate lungo la Scala Santa realizzata dal Providoni.
Per riportare il visitatore alla scoperta dell’antica Bevagna, è nato il Circuito dei Mestieri Medievali, Da tre decenni, grazie al Mercato delle Gaite, si ricostruisce la vita della comunità bevanate del due-trecento. Al centro della manifestazione, che si svolge nel mese di giugno, la ricostruzione di quattro mestieri medievali, allestiti in spazi e contesti molto suggestivi: la Cartiera, il Setificio, la Cereria e il Dipintore.
I turisti vengono accompagnati dagli abili artigiani delle Gaite in un vero e proprio viaggio nel tempo. All’interno di ciascuna delle quattro botteghe viene raccontato e mostrato l’intero processo produttivo che, dalla materia prima, giunge al prodotto finito, proprio come accadeva nei cento anni che il Mercato delle Gaite ripropone, dal 1250 al 1350.
Oltre alla visita alle botteghe, l’Associazione Mercato delle Gaite offre la possibilità di partecipare a uno o più laboratori, dove si può sperimentare dal vivo il lavoro e produrre piccoli manufatti medievali.
Se ti è piaciuto il nostro racconto ascolta il podcast: Virgilio e Italia ti guideranno alla scoperta di questo borgo e degli altri 100 borghi del cuore scelti da SiViaggia.