Una volta che hai viaggiato, il viaggio non finisce mai, ma si ripete infinite volte negli angoli più silenziosi della mente. La mente non sa separarsi dal viaggio.
Con questa citazione di Pat Conroy altro non vogliamo che rafforzare le infinite possibilità che abbiamo di viaggiare ed esplorare il mondo anche quando siamo impossibilitati fisicamente a farlo. E chi lo sa se anche Yayoi Kusama si è lasciata ispirare da questa verità con la creazione delle sue Infinity Room.
Installazioni che permettono di vivere un’esperienza inedita e spettacolare, dove il viaggio con la mente diventa protagonista assoluto di un’avventura al di fuori degli schemi ordinari.
Sono psichedeliche, magiche, senza tempo e senza spazio: le Infinity Room, alle quali si può accedere grazie alla mostra itinerante che ha fatto conoscere l’artista al mondo intero, hanno fatto già sognare oltre cinque milioni di persone che si sono persi e immersi in questi ambienti a specchio.
La prossima tappa sarà alla Tate Modern, il museo di Londra che fa parte del complesso Tate del Regno Unito, nella primavera del 2021. Ma per sognare e viaggiare con la mente basta osservare le foto tratte dal lavoro dell’artista 91enne: installazioni a specchio compatte e vertiginose con luci a led che proiettano i visitatori, dal buio della stanza, verso l’infinito.
E il sogno di vivere, e farsi un selfie, in una Infinity Mirrored Room di Yayoi Kusama è oggi più concreto che mai vista l’ufficializzazione di una mostra itinerante in Europa. Un’occasione unica per toccare l’universo metafisico delle stanze dell’artista, per provare a viaggiare con gli occhi all’interno di quelli, che apparentemente, sembrano universi paralleli.
Perché è in quelli che Yayoi vuole portarci, attraverso una via di fuga dai prototipi e i pregiudizi, dagli schemi mentali di cui siamo vittime intrappolate. Le stanze dell’artista giapponese altro non sono che raffigurazioni di universi microscopici e macroscopici ripetuti all’infinito, che stupiscono e catturano gli occhi di chi li osserva da ogni punto di vista.
Tutte le installazioni di Kusama creano mondi eterni illimitati che richiamano una poetica di spazio infinito che sconfina dalle cose che conosciamo, il conduttore è lo stesso ma gli spazi virtuali cambiano e si modellano sotto gli occhi di chi li vive.