Viaggiare da soli in Argentina

Tra la Pampa e le Ande a passo di Tango

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Francesca Di Pietro

Travel Psychologist & Blogger

Travel Pyschologist & Coach, 80 paesi visitati, ama i viaggi lenti, la natura, i cani ed insegna yoga. Crede che i viaggi ci trasformino in persone migliori.

Pubblicato: 29 Gennaio 2021 17:50

L’Argentina è uno dei miei paesi preferiti, uno di quelli in cui ho trascorso più tempo, ci sono tornata 6 volte, e credo che in fondo il motivo sia anche divertente, in Argentina un italiano si sente a casa, specialmente a Buenos Aires.

Come sicuramente vi sarà capitato di leggere, l’Italia ha avuto due grandi emigrazioni verso l’Argentina, una alla fine del 1800 e una nella prima metà del secolo passato, questo ha portato ad un fenomeno davvero bizzarro, le distanze tra questi due paesi così lontani si sono avvicinate. In Argentina non si parla Spagnolo, ma Castilliano Rioplatense, ossia una forma abbastanza modificata e molto più simile all’italiano. La loro tradizione culinaria prende tantissimo dalla nostra, così come la simpatia, la spontaneità e l’ospitalità. Come dico sempre, in Argentina sono italiani che parlano spagnolo e questo ci fa subito sentire molto vicini a questo popolo e in maniera diretta ci fa innamorare di questa terra.

L’Argentina è uno dei paesi più estesi e poco popolati del mondo, il vostro viaggio sarà caratterizzato da lunghissimi trasporti e panorami deserti sconfinati. Questo disegna molto il viaggio, ti fa capire in breve tempo che vivremo due realtà: Buenos Aires, caratterizzata dall’infinita vitalità, gioia, musicalità, piena di feste, di musei, di spettacoli e il resto del paese, che parla meno e da spazio alla sua natura mozzafiato.

Essendo una donna che viaggia da sola, arriviamo al tema di cui tutti sempre mi questionano: la sicurezza. Viaggiare in Argentina non è assolutamente pericoloso, nella maggior parte delle regioni non si usano neanche le chiavi di casa, c’è solidarietà e supporto. L’unico centro che potrete riscontrare più pericoloso è Buenos Aires perché è immenso, altamente popolato e con una grossa percentuale di persone in stato di indigenza. Nei miei 6 viaggi a Baires non mi è mai accaduto nulla, vi consiglio di portare cellulare e soldi sempre addosso, di prendere la metro solo durante la giornata e come sempre in Sudamerica, di usare solamente taxi ufficiali, specialmente dall’aeroporto.

Per capire l’anima dell’Argentina bisogna vivere Buenos Aires e quindi significa viverla di notte, nelle sue parrilllas dove si cena fino a notte inoltrata, i centinaia di piccoli baretti e le discoteche aperte fino all’alba. Un weekend ondeggiando tra le strade di Palermo, San Telmo e Recoleta vi stamperà un sorriso enorme sul volto. Consiglio di trascorrere almeno 4 giorni a Buenos Aires e possibilmente che includano un weekend. Una cosa che amo fare ogni volta è trascorrere il sabato al Mercato di San Telmo, tutto il quartiere viene completamente invaso da artigiani che offrono le proprie creazioni ed in tantissimi angoli ci sono persone che ballano e cantano il Tango.

Che itinerario fare in Argentina:

L’intinerario di viaggio in questo paese così esteso dipende molto dal numero di giorni che avete a disposizione, ma di una cosa sono certa, non potete perdervi le Cascate di Iguazù, che consiglio di raggiungere via aereo, nelle quali trascorrere un paio di giorni a camminare sulle passerelle di legno e osservare in maniera iponotica una massa d’acqua enorme che si rompe producendo centinaia di arcobaleni. Iguazù è un luogo a cavallo con 3 confini: quello Argentino, Brasiliano e Praguaiano, se vi fa piacere potete anche dedicare ogni giorno ad un lato differente, ma sappiate che quello in cui si ha la migliore visione d’insieme è quello Argentino.

La regione più sognata e desiderata dell’Argentina è la Patagonia, ma come vi accennavo prima raggiungerla non è necessariamente così semplice come appare. Se avete poco tempo il modo più facile per arrivare in Patagonia è in aereo potete ipotizzare di andare giù facendo diverse tappe in bus e poi risalire con un volo.

I pullman a lunga percorrenza in Argentina sono ottimi e molto lussuosi, come una categoria business dell’aereo, hanno poltrone completamente reclinabili, wifi, ed è sempre incluso il pasto a bordo. Descriverò il mio itinerario immaginando di scendere da Buenos Aires. Prima tappa che molti amano fare è la Penisola Valdez, specialmente se andate nella stagione delle balene, è una zona di mare piuttosto piatta, ma dove è possibile avvistare i cetacei molto facilmente. Se non avete mai visto le balene può essere una buona idea, altrimenti io consiglio di vederle in luoghi più spettacolari e in questo viaggio dedicarvi alle Ande.

Bariloche e la zona dei grandi laghi, si tratta della Patagonia alta, quella relativamente più facile da raggiungere e quindi dove molti Porteños (ossia gli abitanti di Buenos Aires) amano venire in villeggiatura. In inverno questa zona è quella perfetta per sciare, in estate per fare trekking e per tuffarsi nei laghi cristallini. Vi suggerisco di fare la bellissima strada dei 7 laghi, davvero panoramica e meravigliosa e di fermarvi un paio di giorni a San Martin de los Andes, il mio paesino preferito di questa zona. Le case sono tutte il legno e curatissime, un angolo di Svizzera ad una latitudine opposta.

Proseguendo verso sud arriviamo a El Calafate la località più famosa della Patagonia Argentina perché è da dove si parte per poter avvistare il famosissimo Perito Moreno e il Lago Argentino. Queste meraviglie della natura vi toglieranno il respiro, il più grande ghiacciaio del mondo che si affaccia in un lago navigabile pieno di iceberg! In questa zona si possono fare tanti sport, come ice climbing o trekking in boschi pietrificato con orme di dinosauri.

Poco più a sud troviamo El Chaltén un piccolo paesino alquanto hippy alle pendici di due dei grandi colossi andini: il Cerro Torre e il Fiz Roy. Per organizzare un trekking o la scalata completa su questi picchi, affidatevi ad una guida specializzata o ad un’agenzia locale, non improvvisatevi alpinisti su montagne così iconiche, potrebbe essere pericoloso, sicuramente molto di più della metropolitana di Buenos Aires.

La “carretera”, ossia la strada che attraversa completamente la Patagonia è la Ruta 40, un cammino che per secoli è stata solo in terra battuta e con pochissimo traffico, il che la rendeva estremamente pericolosa nel senso che era molto facile avere complicazioni al proprio veicolo e rimanere bloccati nella pampa anche per giorni. Ora è decisamente migliore anche se molti preferiscono sorvolarla e raggiungere Ushuaia volando. Esiste anche un altro modo, molto amato dai backpackers, per raggiungere Ushuaia, ed è quello di attraversare la frontiera con i Cile, arrivare a Puerto Mont ed imbarcarsi su una nave diretta a sud.

In qualunque modo scegliate di raggiungere la città più a sud del mondo, sappiate che state per entrare in uno dei luoghi più estremi della terra e per questo infinitamente affascinate. Ushuaia è visitabile durante la loro estate, altimenti le temperature non permetterebbero di visitare nulla, il lato positivo è che c’è il sole di mezzanotte, quindi avrete la possibilità di sfruttare completamente la giornata. Vi consiglio sicuramente una navigazione nel Canale di Beagle, una sosta all’Estancia Halberton per vivere l’emozione di trovarvi al centro di una colonia di pinguini e un bellissimo trekking nel Parco Nazionale della Terra del Fuoco. Se siete fortunati potrete sempre prendere una rompighiaccio con rotta Antartide, altrimenti un aereo in direzione Buenos Aires ed eslplorare altri luoghi del paese.

La provincia di Mendoza è molto amata anche da noi italiani perché è la zona vinicola dell’Argentina. Il paesaggio, ma soprattutto le cantine dove fare degustazioni sono uno scenario molto diverso dall’Italia e dalla Francia. Qui troveremo i grandi Wine Estate, proprietà enorme, con lusso sfrenato che ti propongono degustazioni molto sofisticate in luoghi da sogno. Per permetterti di vivere questa esperienza al meglio senza correre rischi, esistono dei trasporti interni, tipo bus, che ti fanno muovere tra una cantina e l’altra. È sicuramente un’esperienza unica, dove imparerete molto sulla tradizione vinicola locale e di come si sia evoluta da produttori italiani e francesi. Nella zona di Mendoza ci sono anche dei bellissimi percorsi di trekking visto la vicinanza delle Ande.

Il Nord dell’Argentina è un luogo decisamente sorprendente e diversissimo dal resto del paese, è un susseguirsi di deserti canyon e montagne colorate. Vi suggerisco di iniziare la vostra esposizione nordica dalla città di Salta che è davvero carina, coloniale, con un ottimo clima e vicino a tanti fiumi e boschi. Da Salta, anche con gite in giornata potete godervi al pieno gli scenari selvaggi che si trovano nelle vicinanze, vi suggerisco di non perdervi la Quebrada di Cafayate, un canyon davvero spettacolari, adornato da cactus giganti. Merita una visita anche la zona di Cachi e de la Cuesta del Obispo, una strada iper panoramica che si inerpica per 60km e 260 curve, non adatto a chi soffre la macchina.

Per vedere il Cerro de los 7 Colores, nel nord estremo in zona Purmamarca è necessario prevedere di dormire nelle vicinanze. Mi è piaciuto molto questo piccolo paesino bruciato dal sole e dall’altitudine. Si trova a pochi chilometri dal confine Boliviano e ve ne accorgerete in ogni momento, dai vestiti della gente, al cibo ai colori con cui dipingono le case o adorano i loro lama. Il Cerro de los 7 Colores si può visitare semplicemente raggiungendolo a piedi dal paesino di Purmamarca, mentre per vedere le saline, una piccola anticipazione del Salar di Uyuni è necessario prendere un trasporto.

Sono sincera, se vi dovessi dire una zona che non mi ha fatto molto innamorare è Cordoba e la sua provincia. La città secondo me non è niente di che, ha davvero poche attrattive e la provincia ha un bel verde e sicuramente trovo interessante il fenomeno culturale che ha visto trasformare queste montagne in una piccola Germania. Dopo la seconda guerra mondiale molti tedeschi fuggirono in Argentina , influenzando l’architettura di questi posti che assomiglia molto alla Baviera e portando il loro sapere in produzione di birra, dato sicuramente curioso, caratteristico, ma non certa che meriti una deviazione. Non posso fare a meno di riflettere sul fatto che molti dei tedeschi fuggiti in realtà erano nazisti che hanno voluto far disperdere le proprie tracce per non essere processati e questa è una cosa molto grave e dolorosa. Un luogo sicuramente molto interessante è la Casa Museo del Che ad Alta Gracia un paesino a circa un’ora da Cordoba.

Vi auguro di tornare molte vote in Argentina e conoscerla in ogni viaggio un po’ di più, è un paese davvero interessante e ricco di storia e natura, mi auguro che i miei consigli vi siano stati utili.