Ha conservato il fascino della montagna più selvaggia e autentica, lontana dall’afflusso turistico di massa, e con il suo paesaggio incontaminato di pascoli, zone verdeggianti, boschi, prati, villaggi alpini, corsi d’acqua, malghe, rifugi e fienili in pietra, è conosciuta come il “cuore verde del Trentino”: si tratta della Valle del Vanoi, 125 chilometri quadri vegliati dal massiccio granitico di Cima d’Asta e dalla catena del Lagorai.
Siamo a oltre 750 metri di altitudine, nel Trentino orientale, a sud dei comuni di Sovramonte e Lamon (Bolzano): la valle si raggiunge attraversando il tunnel al di sotto del Monte Totoga (che collega la Strada Statale 50 del Grappa al Passo Rolle) oppure percorrendo la strada panoramica del Passo Gobbera o la Strada Provinciale 79 del Passo Brocon se si arriva da Castel Tesino.
Un paradiso di quiete e bellezza
Forse meno conosciuta di altre valli trentine ma altrettanto spettacolare, la Valle del Vanoi è la meta perfetta per regalarsi una rigenerante vacanza all’insegna del relax e del benessere, di passeggiate nella natura, di escursioni e percorsi per trekking e mountain bike in un ambiente da favola.
Parte del Parco naturale Paneveggio e Pale di San Martino, si contraddistingue per l’ameno profilo rurale, le tipiche costruzioni del “tabi“, utilizzato sia come fienile che come stalla, e della “ritonda“, antico focolare, nonché per un’area botanica custode di migliaia di specie rare e protette.
Qui, oltre a provare l’esperienza di un piacevole soggiorno presso le baite e i rifugi di montagna, i visitatori possono andare alla scoperta di autentiche perle come, ad esempio, il Lago di Calaita, incorniciato dalle vette delle Dolomiti e facilmente raggiungibile lungo un sentiero che porta a un balcone panoramico che osserva le Pale di San Martino.
Ma non è ancora tutto.
Di sicuro interesse, infatti, è l’Ecomuseo del Vanoi, un museo diffuso che ha l’obiettivo di valorizzare il territorio e la sua storia mostrando le tradizioni, le attività e la vita di un tempo. È composto da:
- il Sentiero Etnografico con quattro escursioni a tema: “Anello dei Pradi” per la fienagione e la vita stagionale sui prati, “Anello della Val“, per la vita stagionale nei paesi, “Anello della montagna” per l’uso delle zone prative attorno alle malghe, e “Anello del Bosc” per l’utilizzo e la coltivazione del bosco;
- la Casa dell’Ecomuseo a Canal San Bovo;
- il Museo delle Arti e Mestieri e il Museo della Guerra a Caoria;
- il Mulino dei Caineri a Ronco;
- la Stanza del Sacro a Zortea.
I suggestivi paesi della Valle del Vanoi
Diamo ora uno sguardo agli splendidi paesi di montagna che disegnano la Valle del Vanoi, località ideali per vivere appieno il “Trentino più verde che c’è”.
Ecco, allora, Canal San Bovo, alla confluenza del torrente Lozen, in felice posizione soleggiata tra verdissimi prati punteggiati da fienili e casolari, punto di partenza per entusiasmanti escursioni, e Luasen, importante centro di servizi per tutta la valle.
L’itinerario continua con Caoria, alla confluenza del rio Valsorda da cui è suddiviso in due zone, Caoria di fuori e Caoria di dentro. Qui, merita una sosta la Chiesa di San Giovanni Nepuceno, fulgido esempio di architettura moderna in un contesto alpino.
Baciato dal sole, tranquillo e su di un terrazzo panoramico, si svela Prade, protagonista ogni dieci anni della rappresentazione in piazza del “sacro mistero” di “Godimondo e Fortunato”, mentre Zortea domina la conca di Canale e il Sass Maor.
Ancora, Gobbera si presenta come “anello di congiunzione” tra gli abitati (un tempo uniti) di Canal San Bovo e Imèr e custodisce, a poca distanza, l’importante chiesetta di San Silvestro, e il paesaggio è “severo” ma suggestivo nei due pittoreschi villaggi di Ronco e Cainari, sulla destra del Vanoi, tra i prati che pullulano di baite.
Non mancano numerose e pittoresche frazioni come Battistoni, Berni, Valline, Mureri, e Cicona che vanta un particolare microclima per la coltivazione di piccoli frutti, ortaggi e fiori.