Al confine tra la Liguria e la Toscana, c’è uno dei gioielli naturalistici meglio custoditi d’Italia. È l’Alta Valtaro (o Val di Taro), in provincia di Parma. Punteggiata e delimitata dai Comuni di Albareto, patria del fungo porcino, Bedonia, famoso per le antiche botteghe artigiane, Borgotaro, che è un po’ la Capitale dell’Alta Valtaro, Compiano, con il suo castello, e Tornolo, a poca distanza dal quale passa l’antica strada Romana, la Via Claudia, è una valle ricca di percorsi naturalistici, meno noti rispetto alle più blasonate zone montane del nostro Paese. Si tratta di un percorso escursionistico, ma anche di fede, di cultura e di storia. Senza dimenticare la gastronomia, che qui vede protagonista il fungo porcino, nascosto tra i faggi e i castagni.
Un’antica via di pellegrinaggio
Sin dal VII secolo e fino all’incirca l’anno mille, per questa strada transitavano gli abati dell’abbazia di Bobbio e i pellegrini che si recavano a Roma. Un’alternativa alla più nota Via Francigena. Nei secoli successivi, invece, la strada era frequentata da venditori, saltimbanchi e ammaestratori di animali, quelli che da queste parti venivano soprannominati “orsanti”.
Itinerari escursionistici nell’Alta Valtaro
A voler quantificare i chilometri di sentieri che attraversano la valle tosco-emiliana, si rischia di ricominciare ogni volta il conto. Chi abita da queste parti ha preso l’abitudine di roteare la mano, a indicare che ce ne sono a centinaia, tra quelli di montagna, che si spingono ai confini regionali, e quelli che portano sul terreno le tracce profonde delle mountain bike o il leggerissimo indizio di tranquille passeggiate lungo il Fiume Taro. A giudicare dai numerosi servizi di noleggio (anche di e-bike) e dalle proposte di escursioni guidate a cura di autentici esperti del sellino, gli amanti delle due ruote e i maniaci del ciclismo sono i benvenuti.
Chi preferisce spostarsi a piedi, affidandosi ai grandi conoscitori del territorio, non può che rimanere abbagliato di fronte alla varietà di avventure ideate dalle guide trekking di Taro Ceno, che prevedono una proposta particolarmente fitta di itinerari da percorrere. Tra questi, il percorso che porta alla Cascata delle miniere di rame di Santa Maria del Taro oppure gli itinerari che, costeggiando il fiume, si spingono fino alla Diga di Borgotaro o al Groppo di Tornolo, autentica piscina naturale dove rinfrescarsi nel cuore di un panorama verdissimo, avvolgente e incantato.
Attorno a tutto questo, ci sono le imponenti cime del Molinatico, del Pelpi e del Penna, montagne con pareti da scalare per i più arditi, ma anche universi verdi attraversati da sentieri praticabili che si spingono, tra rifugi e chalet, fino a luoghi incantevoli come il Lago Martino, dove vivono i tritoni e volano le libellule, curiosamente dette “depresse” perché blu.
Se sulla vetta del Molinatico rimangono due cippi di Maria Luigia a delimitare ancora oggi quelli che un tempo erano il Ducato di Toscana da quello di Parma, nell’Oasi dei Ghirardi – riserva naturale regionale inserita nei Parchi del Ducato – ci sono un centro visite attrezzato e sei sentieri segnati e battuti che si inoltrano in una dimensione magica e inconsueta, dove tutto l’anno si organizzano eventi e incontri per osservare i cervi volanti o imparare a conoscere e rispettare la biodiversità.
I borghi dell’Alta Valtaro
Cinque sono i borghi a cavallo di questa valle. Albareto è uno di questi villaggi dell’Appennino parmense, un saliscendi pittoresco con un indirizzo da non perdere: il Museo del Fungo Porcino, in quanto si trova proprio lungo la “Strada del Fungo Porcino”. Nei boschi intorno al piccolo centro, cresce abbondante il pregiato e profumatissimo fungo porcino, fregiato del marchio di qualità IGP, al quale ogni anno, a settembre, viene dedicata un’importante Fiera nazionale. Bedonia è un altro borgo, situato ai piedi del monte Pelpi, famoso per il Santuario della Madonna di San Marco del 1600 edificato accanto a una fonte considerata miracolosa.
Il centro più popolato della valle è il Comune di Borgotaro o Borgo Val di Taro, considerato la Capitale dell’alta Val Taro, fa parte del circuito internazionale delle “Cittaslow” a cavallo delle tre Regioni: Emilia-Romagna, Toscana e Liguria. Questa cittadina è situata in una zona di grande interesse culturale, naturalistico e gastronomico. Il centro del paese è caratterizzato dai resti di un antico castello, da chiese romaniche e da palazzi storici. Tra gli edifici di rilievo, merita di essere ricordato lo storico Palazzo Boveri, dove soggiornò la Regina di Spagna, Elisabetta Farnese, durante una sua visita nel 1714, che in quell’occasione fu decorato da numerosi fregi a stucco ancora conservati. Negli ultimi anni, il borgo e alcune frazioni nei dintorni sono diventati anche un percorso museale a cielo aperto grazie al progetto chiamato MutaMenti che comprende una serie di murales realizzati da artisti locali.
Poi c’è Compiano, uno dei Borghi più belli d’Italia, è anche chiamato la “San Marino della provincia di Parma”. Dominato dal castello, che oggi ospita un museo unico nel suo genere in Italia, il Museo Massonico Internazionale, può essere visitato ma vi si può anche soggiornare oppure organizzare un matrimonio o un evento privato. E, infine, c’è il borgo di Tornolo, il Comune emiliano più vicino al Mar Ligure. Qui è possibile ritrovare tracce dell’antico ramo della Via Claudia che conduceva a Lucca per la Val di Magra ed è la località ideale per chi ama il turismo verde.