Sia l’agriturismo che la fattoria didattica, hanno cambiato il mondo del turismo, ma anche quello dell’apprendimento scolastico. Si tratta di due modelli virtuosi, che mettono in contatto le persone con la natura, ma anche con tutte quelle pratiche e quel patrimonio di conoscenze tipico delle zone rurali italiane. Non sempre però è facile distinguere tra le due realtà quali sono le differenze sostanziali, anche perché accade molto spesso che un agriturismo sia anche fattoria didattica e viceversa. In realtà si tratta di due entità diverse, ciascuna con i propri obiettivi e con le proprie caratteristiche.
Indice
Che cos’è una fattoria didattica
Le fattorie didattiche sono aziende agricole in cui si realizzano attività educative di tipo attivo, dedicate ai bambini e ai ragazzi. L’attività educativa rimane comunque marginale rispetto a quella produttiva, esattamente come accade per l’agriturismo. Oltre a questo, i servizi offerti sono curati da personale specializzato nelle specifiche materie, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza sulle attività svolte in fattoria. Tali attività sono organizzate come laboratori, in cui ad esempio si impara la raccolta della frutta e della verdura oppure si realizzano prodotti tipici del territorio.
Come diventare una fattoria didattica
Per diventare una fattoria didattica è necessario fare richiesta all’amministrazione regionale, oppure alla provincia, a seconda del territorio di riferimento.
In seguito, si deve dimostrare di rispettare tutti i criteri sanciti nel documento chiamato “Carta della qualità” che richiede, tra le varie indicazioni:
- Rispetto di tutte le norme igieniche e di sicurezza
- Stipula di una polizza assicurativa sulla responsabilità
- Formazione specifica sulle materie della fattoria didattica, con la partecipazione a corsi (spesso erogati dalle Regioni)
- Gestione di un registro delle varie persone che fanno visita alla struttura
- Adozione di sistemi produttivi ecocompatibili che appartengono all’agricoltura integrata o biologica
- Predisposizione di un luogo di accoglienza per i bambini in cui svolgere le attività didattiche in caso di maltempo
L’iter per diventare fattoria didattica, quindi, varia da regione a regione, ma di base deve sempre esserci un rigoroso rispetto della “Carta della qualità” che, come già detto, richiede anche di preparare il proprio personale nel modo adeguato, facendo frequentare corsi abilitanti per l’animazione didattica in fattoria.
In generale, è forte il coinvolgimento emotivo dei visitatori che partecipano a questa tipologia di attività e anche per questo motivo le fattorie didattiche sono sempre più scelte dalle scuole di ogni grado per far imparare i bambini e i ragazzi in un modo alternativo. In Italia questo tipo di attività esiste dagli anni ’90 e svolge un ruolo molto importante anche per la tutela del patrimonio culturale agricolo, popolare, ma anche per la salvaguardia del paesaggio.
Che cos’è l’agriturismo
Altra cosa è invece l’agriturismo, che nasce comunque come attività accessoria di un’azienda agricola. Se le fattorie didattiche nascono con l’obiettivo di educare e formare gli ospiti, l’agriturismo invece nasce con l’obiettivo di ospitare le persone che, in questo modo, hanno l’opportunità di vivere a stretto contatto con chi gestisce l’azienda agricola. Ricettività, ristorazione e attività a scopo turistico: ecco che cosa può fare l’agriturismo in Italia. Anche in questo caso, le attività non devono sovrastare la regolare produzione agricola, che deve restare prevalente durante tutto il corso dell’anno.
A livello legislativo, l’agriturismo è comparso per la prima volta nel 1973 presso la Provincia Autonoma di Trento e da allora, si è diffuso in tutte le regioni italiane. La prima legge-quadro per la disciplina dell’attività turistica comunque è stata pubblicata non prima del 1985. Il quadro normativo di riferimento attuale invece si riferisce alla legge-quadro del 2006 che dà pieno potere alle Regioni per i principi di definizione dell’attività agrituristica. Sono le regioni quindi che concedono i permessi per sviluppare questo tipo di attività e le regolamentano. Per questo i singoli criteri variano a seconda del territorio di riferimento.
Chi gestisce l’agriturismo è l’imprenditore agricolo e i suoi famigliari, i quali possono anche decidere di assumere personale in varie modalità, per aiutarli nelle attività professionali. L’agriturismo può quindi offrire ospitalità con alloggi o campeggio, somministrare pasti e bevande con prevalenza di prodotti propri o di aziende della zona, organizzate degustazioni, attività ricreative, culturali e didattiche. Per questo un agriturismo può anche avviare una fattoria didattica, seguendo le regole sopra indicate e, nello specifico, l’iter richiesto dalla regione di appartenenza.
Gli agriturismi in Italia: alcuni numeri
In Italia sono circa 25.000 le aziende agrituristiche, con una netta prevalenza di quelle che offrono alloggio. Una delle regioni con il più alto numero di agriturismi è la Toscana, seguita dal Trentino Alto Adige. L’agriturismo è nato come una forma di ospitalità molto semplice e familiare, ma si è sviluppato sempre di più nel corso degli anni, arrivando ad essere una vera e propria attrattiva per viaggiatori di tutto il mondo che desiderano sperimentare uno stile di viaggio a contatto con la natura e le tradizioni.