Il mondo è aperto: come viaggiare in sicurezza con i bambini

È possibile viaggiare in sicurezza con i bambini ai tempi di Covid-19? E quali sono le regole da seguire? Una piccola guida per vivere vacanze indimenticabili

Dal primo marzo, e per il momento fino alla fine del mese ma con probabilità di rinnovo, gli italiani possono viaggiare in qualsiasi luogo del mondo, a patto che questo sia aperto al turismo. Ma come farlo in sicurezza con i bambini?

Viaggi sicuri con i più piccoli: cosa sapere

Anche i più piccoli possono finalmente tornare a viaggiare. Certo, non siamo ancora ai livelli di sicurezza pre-pandemia, ma il mondo è aperto e con un po’ di accortezze è possibile evitare esperienze spiacevoli.

La prima cosa da fare è assicurarsi che i bambini siano vaccinati. No, non parliamo dei vaccini contro il Covid-19, ma di tutti gli altri che bisogna fare già durante i primi mesi di vita.

In secondo luogo, è importante scegliere la destinazione di viaggio attentamente. Probabilmente, è molto meglio optare per un posto che si ritiene familiare, soprattutto in caso di primo viaggio con minori. Prendere mezzi pubblici o parlare una lingua diversa dall’italiano potrebbero creare una serie di disagi non facilmente gestibili in epoca pandemica. Per evitare maggiormente il contagio da Covid-19, inoltre, è più opportuno scegliere destinazioni con un clima caldo.

È vero, in molti posti i bambini al di sotto dei 6 anni non devono indossare la mascherina. Ma forse in caso di viaggio ci si sente più sicuri nel farglielo fare. In tale situazione, è bene “far esercitare” i più piccoli in casa prima della partenza e spiegare perché è importante che indossino questo dispositivo di protezione. Magari sotto forma di gioco, del resto i più piccoli adorano “copiare” le persone più grandi.

Fondamentale, inoltre, portare con sé disinfettanti e salviette igienizzanti. I bambini, come è giusto che sia, toccano tutto mettendosi spesso le mani, e gli oggetti stessi, in bocca. Assicurarsi che tutte le superfici siano pulite è quindi una buona pratica per evitare qualsiasi tipo di infezione.

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Bisogna assolutamente essere preparati su quali siano le regole di ingresso e interne relative al Covid nel Paese che si sta raggiungendo.  Dovreste anche assicurarvi di avere i documenti necessari come passaporti e visti. Diverse compagnie aeree utilizzano delle applicazioni che aiutano a organizzare e ottimizzare i documenti di viaggio in anticipo, in modo da non perdere o dimenticare nulla di fondamentale.

Importante sempre, ma ancora di più in questo periodo, è avere un’assicurazione di viaggio che copra anche eventuali spese dovute a un’infezione da Covid-19. Non è una cattiva idea, inoltre, informarsi su dove si trova la struttura sanitaria o l’ospedale più vicino nella destinazione prescelta prima del viaggio, soprattutto se si visita un Paese straniero.

Se possibile, è anche bene evitare di viaggiare nei periodi di punta. Volare a Pasqua, per esempio, è sinonimo di milioni di persone in viaggio, molte di più del mese successivo.

Indipendentemente dal fatto che si viaggi durante l’alta stagione o meno, è opportuno approfittare di tutti i vantaggi offerti alle famiglie come gli ascensori per chi si sposta con passeggini e l’imbarco prioritario. Un modo per semplificare le cose e che fa evitare folle e lunghe code.

Documenti per viaggiare all’estero con i minori

Dal 26 giugno 2012 tutti i minori italiani che viaggiano devono essere muniti di documento individuale. Ciò vuol dire che i minori, anche se iscritti sui passaporti dei genitori, hanno bisogno di un passaporto individuale oppure, qualora gli Stati attraversati ne riconoscano la validità, la carta d’identità valida per l’espatrio.

Al fine di agevolare i viaggi dei più piccoli ed evitare gli espatri illegali degli stessi per conto di terzi, dal 2010 è prevista la possibilità di chiedere agli Uffici competenti a rilasciare il documento che i nomi dei genitori vengano riportati sul passaporto del proprio figlio.

Qualora tale indicazione non dovesse essere presente, prima di intraprendere il viaggio si consiglia di munirsi di un certificato di stato di famiglia o di estratto di nascita del minore da esibire in frontiera qualora le autorità lo dovessero richiedere.

Fino al compimento dei 14 anni i minori italiani possono espatriare a condizione che viaggino accompagnati da almeno un genitore o da chi ne fa le veci, oppure che venga menzionato sul passaporto, o su una dichiarazione di accompagnamento.

Dal 4 giugno 2014, inoltre, è entrata in vigore una disciplina che riguarda la dichiarazione di accompagnamento finalizzata a garantire una maggiore tutela del minore, a rendere più agevoli i controlli alle frontiere e a facilitare la presentazione della dichiarazione mediante l’utilizzo anche di modalità telematiche (mail, PEC, fax):

  • la dichiarazione di accompagnamento può riguardare un solo viaggio (da intendersi come andata e/o ritorno) dal Paese di residenza del minore con destinazione determinata e non può eccedere, di norma, il termine massimo di sei mesi;
  • gli esercenti la responsabilità genitoriale o tutoria possono indicare fino a un massimo di due accompagnatori, che saranno tuttavia alternativi fra di loro;
  • nel rendere la dichiarazione di accompagnamento, gli esercenti la responsabilità genitoriale o tutoria possono chiedere che i nominativi degli accompagnatori, la durata del viaggio e la destinazione siano stampati sul passaporto del minore o, in alternativa, che tali dati siano riportati in una separata attestazione, che verrà stampata dall’Ufficio competente;
  • nel caso in cui il minore sia affidato a un ente o a una compagnia di trasporto, al fine di garantire la completezza e la leggibilità dei dati relativi al viaggio, è rilasciata unicamente l’attestazione. Si suggerisce, prima di acquistare il biglietto della compagnia di trasporto di verificare che la stessa accetti che il minore sia ad essa affidato.

Cosa devono fare i minori al rientro in Italia

Sempre fino al 31 marzo 2022, ma con alta possibilità di proroga, i bambini che rientrano dall’estero devono seguire regole diverse in base all’età. Dai 6 anni in su devono necessariamente essere in possesso di Green Pass che dimostri una delle seguenti condizioni:

  • vaccinazione completa contro il Covid 19 effettuata da meno di 9 mesi (periodo di scadenza che decade in caso di terza dose):
  • guarigione dalla malattia da meno di 6 mesi;
  • risultato negativo di un tampone. Il molecolare deve essere effettuato entro le 72 ore dal rientro, per l’antigenico bastano 48.

Per rientrare in Italia è necessario compilare anche il dPLF (le istruzioni su come farlo potete trovarle qui) per ciascun passeggero adulto. In caso di minori, quest’ultimi potranno essere registrati nel modulo dell’adulto accompagnatore. Se sono minori non accompagnati, invece, il dPLF dovrà essere compilato dal tutore prima della partenza.

I bambini al di sotto dei 6 anni di età possono entrare in Italia senza ulteriori formalità e sono sempre esentati dall’obbligo di test molecolare o antigenico.

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Fonte: iStock
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