Viaggio in Namibia in solitaria

Un viaggio incredibile on the road tra deserti albicocca e popolazioni indigene

La Namibia è uno di quei paesi dell’Africa che si può visitare in autonomia, senza la necessità di affidarsi a una guida. Il Paese è davvero poco popolato, ci vivono solo 2 milioni di persone per una superficie di 825.000 km3: questo comporta che in molti casi si deve stare attenti a non restare troppo isolati.

L’unico modo per viaggiare in Namibia è affittare una macchina, possibilmente un 4×4. Purtroppo non tutti sono esperti alla guida di un mezzo così grande, personalmente vi consiglio di non avventurarvi se non sapete come fare. Se è la prima volta che vi trovate alla guida di un 4×4 vi suggerisco o di cercare un compagno di viaggio, o più di uno. Il modo più semplice per farlo è arrivare a Windhoek, la capitale della Namibia, e prevedere un paio di giorni al Chamaleon Hostel. Windhoek è l’unica città pericolosa del paese, o forse dovrei dire l’unica città ,e il Chamaleon non è semplicemente un ostello, ma un luogo di ritrovo anche per gli expat che vivono in Namibia. Si incontrano tantissime persone. Diciamo che chiunque viaggi in modo autonomo passa di lì. Spesso basta spargere un po’ la voce e si incontrano altri viaggiatori con i quali organizzare il vostro viaggio. Se preferite affidarvi a qualcuno che conosce il posto l’ostello ha un’agenzia interna che raggruppa persone da tutto il mondo in brevi escursioni tematiche.

Prima di partire e quindi di preparare il vostro bagaglio, tenete presente che la Namibia è uno stato prettamente desertico. Se andare durante la loro estate il clima sarà caldissimo di giorno e fresco la sera, se andate durante il loro inverno di notte la temperatura può raggiungere i 5 o 0 gradi. Portate abiti comodi, io suggerisco sempre abbigliamento tecnico. E non dimenticate un cappello!

Itinerario di viaggio in Namibia

Partendo da Windhoek la prima tappa sarà il deserto de Namib, uno dei più vasti del pianeta. La caratteristica che lo contraddistingue ovunque sono le sue dune color albicocca. Da non perdere una visita al Sossusvlei, quella che viene chiamata la Dead Vlei, con gli alberi pietrificati che ricordano un quadro di Dalì. Un posto meraviglioso che non smetterete mai di voler fotografare. Vi consiglio di visitarlo la mattina presto perché la temperatura è più accettabile. La duna più alta è Big Daddy, che raggiunge i 390 metri. Si può percorrere in circa un’oretta (alquanto stancante), ma fatelo solo se avete abbastanza acqua con voi perché vi disidraterete molto.

Mi raccomando non decidete di guidare per raggiungere la Dead Vlei, lasciate la macchina al parcheggio e prendete un mezzo locale, che costa pochissimo. Guidare sulla sabbia può essere molto pericoloso se non sai come farlo.

Deserto del Namib

Un luogo dove in pochi vanno che secondo me è assolutamente da vedere è Spitzkoppe. Si tratta di una zona molto isolata poco battuta dove il paesaggio intervalla enormi massi tondi a canyon, antichissimi, con incisioni rupestri. Spitzkoppe ospita un solo campeggio che è meglio prenotare con anticipo, vi sembrerà di tornare all’età della pietra.

Swakopmund e la Scheleton Coast, la parte costiera della Namibia è molto famosa per due cose: i suoi centinaia di relitti arenati sulla spiaggia e il Benguela, una corrente fredda oceanica che fa sì che i pesci trovano molto più nutrimento del solito. Non tutti sanno che il pesce della Namibia è ottimo, anzi vi dirò di più, mangerete le ostriche più buone della vostra vita, ad un prezzo che non super mai 1€!

Swakopmund è un’ex colonia tedesca, cosa che capirete in pochi secondi osservando l’architettura a tratti bavarese; è un centro turistico molto amato con anche una discreta vita di spiaggia. Personalmente non è un tipo di città che mi piace, ma è un’ottima idea pernottare lì come punto di partenza per attività molto interessanti.

Sandwich Harbour
Fonte: Francesca Di Pietro
Sandwich Harbour

La zona circostante Swakopmund, Sandwitch Harbour è totalmente circondata da altissime dune che incontrano il mare; un’attività davvero elettrizzante e unica è fare un’escursione in 4×4 con un autista professionista che vi farà urlare come sulle montagne russe! Oltre l’adrenalina confermo che il paesaggio è meraviglioso, potrete anche incontrare degli struzzi che corrono accanto alla vostra macchina. La vostra escursione si concluderà nel modo più elegante possibile: con un picnic tra le dune a base di ostriche e champagne. Il deserto del Namib ospita anche i rarissimi elefanti del deserto, degli esemplari ancora più grandi dell’elefante africano. Sono animali meravigliosi che si spostano solitamente in gruppo. È abbastanza difficile vedere gli elefanti del deserto senza programmare un tour specifico. Il mio incontro con l’elefante del deserto è stato alquanto romantico, mi trovavo a Terras Bay, guidando verso la Scheleton Coast. Qui ho deciso di dormire in un campeggio di pescatori e mentre stavo preparando il mio aperitivo al tramonto vedo un qualcosa di molto grande che si dirige verso l’acqua. A primo acchito ho pensato fosse una di quelle piccole gru che si usano per pulire le spiagge dalle alghe, ma questo “oggetto” si muoveva con troppa agilità, così mi incuriosisco e inizio a correre verso di lui, fino a capire che era un elefante giovane che era corso a bere al mare… è stato un incontro molto veloce, è scappato correndo dopo poco, l’ho potuto vedere solo da abbastanza lontano, ma ho provato un’emozione fortissima, una delle più forti della mia vita in viaggio.

La Scheleton Coast è un posto molto iconico della Namibia, ma in realtà si può visitare solamente una parte antecedente a quella reale perché la Scheleton Coast è un parco naturale con un accesso super esclusivo. Si tratta di un ecosistema spettacolare che alterna mare, deserto e oasi con dentro la savana ed ogni tipo di animale dalle zebre ai leoni, il modo più diffuso per visitarla è con un scenic flight e volendo si può anche dormire in uno degli esclusivissimi echo-lodge costruito dentro le oasi.

Damaraland
Fonte: Francesca Di Pietro
Un bambino a Damaraland

Dirigendosi verso il nord del paese si attraversa il Damaraland, una zona molto antica dove si possono trovare numerosi villaggi che ti danno anche la possibilità di conoscere la loro cultura da vicino, non perdetevi la foresta pietrificata che porta i resti di una foresta boreale pietrificata da milioni di anni, un’esperienza unica in cui camminerete su piccoli ciottoli di pietre minerali millenarie, è un continuo luccichio. Questa parte del Paese è davvero poco visitata perché è molto remota e personalmente l’ho trovata meravigliosa, così come il Twyfelfontein, che raccoglie numeroso disegni rupestri risalenti all’età della pietra: un salto nel passato in una cultura molto antica di cui sappiamo poco.

Damaraland bambino

La provincia di Opuwo è molto famosa perché è abitata dalle tribù himba che sa sempre è il popolo più iconico della Namibia. Le donne hanno l’abitudine di ricoprirsi di un fango particolare per proteggere la propria pelle dal sole e dagli insetti. È una popolazione che vive di pastorizia, ma ancora in uno stato di povertà davvero incredibile, soprattutto se si pensa che la Namibia è uno dei paesi più ricchi dell’Africa meridionale. Solitamente per visitare i villaggi ci si deve affidare ad una guida/interprete. Vi consiglio di sceglierne una che vi accompagni in maniera indipendente e quindi senza un tour, magari chiedete d’andare in qualche villaggio più lontano dal centro. Le guide si possono contattare nei vari lodge o campeggi o anche al centro della città di Opuwo, anche se in quel caso serve un po’ più di tempo per cercare. Prima di andare nei villaggi solitamente si va in un supermercato per comprare loro miglio e caffè.

Donna Himba con bambino

Al confine con l’Angola si trovano le Cascate Epupa, un posto meraviglioso dove sono cresciuti baobab tra le fronde della cascata. Non immaginatevi cascate alte o travolgenti come le Cascate Vittoria, qui sono più basse. Lungo il Cunene si può fare kayak o rafting. Io purtroppo non l’ho potuto fare perché il quel periodo era pieno di coccodrilli. La strada che porta alle Cascate Epupa prevede l’attraversamento di diversi letti di fiumi. Mi raccomando, informatevi prima di andarci perché se c’è molta acqua è davvero pericoloso.

Cascate Epupa Namibia

A poche ore di strada verso est si incontra l’Etosha National Park, il parco più famoso del paese per avvistare i big 5. Ci sono diversi ingressi e si può tranquillamente attraversare tutto in self drive, le strade sono piuttosto buone, ovviamente si deve camminare sotto i 20km all’ora per non spaventare gli animali. Come in tutti i parchi consiglio di dormire almeno in un paio di posti differenti in modo da avere una visione più completa. Se volete avvistare i felini vi consiglio di fare almeno un game drive con un ranger o la mattina o al tramonto; è molto difficile incontrare dei felini se non si sanno seguire le tracce. Una cosa che non dimenticherò mai è il profumo di quegli arbusti la notte o la mattina presto, uno degli odori più buoni che abbia mai sentito.

Leoni Etosha

Il ritorno verso Windhoek è facile, c’è un’autostrada diretta davvero comodissima. La Namibia è uno dei pochi stati che ti dà la sensazione di poter esplorare autonomamente, vivendo continuamente il contatto con la natura più selvatica. Davvero è un viaggio che non dimenticherò mai.

Etosha National Park animali