A pochi chilometri dal casello autostradale di Nus sulla Torino-Aosta, si staglia uno dei castelli più affascinanti, apprezzati e leggendari della Valle d’Aosta, mirabile esempio di architettura medievale che lascia senza parole.
È il Castello di Fénis, teatro di misteriose leggende che lo rendono ancora più incantevole.
La storia del fiabesco maniero
Il Castello di Fénis si fa subito riconoscere per una particolarità che lo rende differente da tutti gli altri della zona: svetta, infatti, su una piccola altura e non in cima a un colle, e più che a una fortezza difensiva fa pensare a una residenza signorile che la nobile famiglia Challant utilizzava per amministrare un territorio in cui non vi erano pericoli.
La sua costruzione risale, probabilmente, all’inizio del XIII secolo per volere del visconte Gotofredo II e l’ampliamento con mura, merli e torri, a un centinaio di anni dopo sotto la guida di Aimone di Challant.
Nel 1716, il castello venne acquistato dal conte Baldassare Castellar di Saluzzo Paesana e vide un periodo di declino fino al 1900 quando Alfredo d’Andrade lo recuperò.
Oggi è proprietà della regione Valle d’Aosta.
Alla scoperta delle meraviglie del Castello di Fénis
A pianta pentagonale, il castello presenta il mastio racchiuso da una doppia cinta muraria, torrette circolari a ogni angolo e torrette collegate tra loro dai camminamenti di ronda.
La visita inizia dal pianterreno dove si ammirano il refettorio, le cucine, la dispensa e la sala d’armi e prosegue al primo piano custode della sala da pranzo, la cappella, la camera padronale, la sala di giustizia e la sala di rappresentanza.
Il cortile non è poi da meno: attira lo sguardo lo scalone a semicerchio su cui spiccano un pregevole affresco di San Giorgio che uccide il drago e balconate in legno con decorazioni raffiguranti scene tratte dalla Bibbia.
Ma non è tutto: la parete est riporta i bellissimi dipinti risalenti al Quattrocento (forse a opera di un allievo del pittore torinese Giacomo Jaquerio) dell’Annunciazione e di San Cristoforo.
Tutto il fascino delle leggende
Come ogni antico maniero che si rispetti, anche il Castello di Fénis porta con sé l’eco di leggende e fatti misteriosi che rendono la visita ancora più coinvolgente.
La prima leggenda riguarda un fantasma. Si narra, infatti, che la moglie in seconde nozze del signore del Castello, uccise il figliastro per assicurare l’eredità al proprio figlio: la giovane vittima si aggirerebbe ancora adesso tra le stanze della nobile residenza.
Ma il fantasma non è l’unico mistero del castello valdostano.
Particolare è anche il susseguirsi, in maniera quasi ossessiva, di “numeri magici” al suo interno: sette sono, ad esempio, i gradini dello scalone semicircolare in cortile, otto sono invece le punte della stella riportata in una circonferenza tra lo scudo della famiglia Challant e lo stemma dei Savoia.
Sulla sommità delle torri, ecco alcune “maschere apotropaiche” con la funzione di proteggere il castello dagli influssi maligni.
Infine, i cartigli sorretti dai saggi e dai profeti negli affreschi del cortile interno riportano sentenze morali e proverbi scritti in francese arcaico.
L’intero complesso signorile è disseminato di simboli e, secondo molti autori, il percorso di accesso può essere letto come un vero e proprio “viaggio iniziatico”.