In Siberia, l’atmosfera mistica del Whale Bone Alley

Ossa di balene piantate nel terreno, avvolte da un’atmosfera mistica e misteriosa: Whale Bone Alley è la Stonehenge della Russia

Fonte: Twitter

 

Nel cuore del Pacifico, all’interno dello stretto di Bering, l’isola russa di Yttygram è un luogo remoto e inospitale. La abitano i trichechi, la sfiorano gruppi di balene bianche. Ma, soprattutto, la definisce un mistero: lunga 13.5 chilometri e larga 5, ospita un luogo di origine sciamanica definito “Whale Bone Alley”, una sorta di vialetto creato con crani, ossa e costole di balena artica. Mistico e straniante, è sconosciuto ai più. A portarlo alla ribalta fu un gruppo di archeologi sovietici che, nel 1976, scoprirono qui dozzine di ossa di balene vecchie di 600 anni, piantate nel terreno a comporre due linee parallele lungo la spiaggia.

Tra le mandibole e le costole, sostenute dalle pietre, c’erano enormi teschi e buche quadrate che, un tempo, si pensa contenessero la carne. Ancora oggi, che dalla sua scoperta sono passati oltre trent’anni, la Siberia di Yttygram e il suo Whale Bone Alley mantengono la stessa aurea di mistero. E lo stesso fascino. Anche se, temono gli esperti, i turisti che qui iniziano ad arrivare potrebbero trasformarlo in un luogo “alla moda”, danneggiandolo irrimediabilmente. Secondo gli studiosi, questo così particolare sentiero sarebbe stato creato nel XIV secolo dagli eschimesi basati in quella zona che adesso è il circondario autonomo Čukotka, probabilmente in un’epoca in cui una mini glaciazione causò un periodo di carestia. Gli eschimesi, necessitando di nuovo un posto in cui cacciare le balene e gli altri animali marini, avrebbero individuato proprio Yttygram che, a dispetto delle sue dimensioni ridotte, in passato era un centro religioso per la popolazione di questa zona della Siberia.

Secondo alcune teorie, ogni anno, rappresentanti della comunità degli eschimesi asiatici si recavano qui per fare sacrifici e per discutere dei loro problemi; secondo la popolazione locale degli Yupik, invece, Whale Bone Alley altri non sarebbe che un luogo creato – in passato – per la conservazione della carne. Qualunque fosse il suo scopo, il sito è splendidamente preservato. E ha iniziato ad attirare l’attenzione dei turisti, soprattutto americani (l’Alaska è a soli 82 chilometri di distanza) che, qui, non ci vengono solo per osservare quello che è un Patrimonio dell’Umanità, ma anche per conoscere qualcosa di più sulla fauna locale, a cominciare dagli uccelli migratori, dagli orsi polari e dalle volpi artiche.