Il sito di Rujm el-Hiri è più antico di 3mila anni di Stonehenge

Rujm el-Hiri è detta la Stonehenge del Levante e nasconde ancora un grande mistero.

Situato sulle alture del Golan, questo misterioso sito archeologico è di 3.000 anni più antico di Stonehenge.
Rujm el-Hiri, a circa 16 km dalla costa orientale del mare di Galilea, in Israele, è un antico monumento megalitico formato da alcuni cerchi concentrici fatti di pietra, caratterizzati da un tumulo al centro alto circa 4,5 metri.
Si trova al centro di un ampio altipiano dove sono presenti numerosi dolmen.

Il monumento è composto da oltre 42.000 rocce basaltiche sistemate in quattro cerchi concentrici del peso totale di circa 40mila tonnellate. Il cerchio più esterno ha un diametro di 160 metri, mentre quelli successivi sono progressivamente più sottili. Il sito risalirebbe alla prima età del Bronzo (3000 a.C. – 2750 a.C.).

È poco visibile da terra, ma se lo si guarda dall’alto è impressionante. Per secoli nessuno si accorse della sua presenza. Fu scoperto per caso da un gruppo di archeologi israeliani. Secondo i loro studi, non si trattava di mura difensive e neppure di un abitato, bensì di un luogo di rito legato al culto dei morti, ma le analisi sono tuttora in corso. Di fatto nessuno, ancora, sa a che scopo sia stato costruito e neppure chi lo abbia fatto.

Secondo alcune teorie poteva essere un calendario astronomico. I calcoli fatti dagli esperti dimostrano che nel giorno più lungo dell’anno 3.000 a.C. il primo raggio di Sole doveva essere entrato dalla porta a Nord-Est. Tuttavia l’allineamento non sarebbe perfetto. Il che dimostrerebbe la scarsa conoscenza che avrebbero avuto i popoli che hanno costruito il cerchio a quell’epoca.

Secondo un’altra teoria poteva essere stato usato come luogo di sepoltura, benché non siano stati mai trovati resti umani.

I professori Yosef Garfinkel e Michael Freikman dell’università di Gerusalemme, tra gli ultimi studiosi ad aver lavorato nel sito nel 2007, hanno stimato che il trasporto delle pietre e la costruzione del monumento deve aver richiesto almeno 25mila giorni di lavoro.

Il nome del sito, Rujm el-Hiri, significa letteralmente ‘mucchio di sassi del gatto selvatico’ e fu preso da alcune mappe siriane. Ma il termine ‘rujm’ in arabo significa anche ‘tumulo’, un mucchio di pietre sotto le quali venivano scavate delle tombe. In ebraico Rujm el-Hiri è tradotto con ‘Rogem Hiri’ che significa ‘Cerchio degli spiriti’ o anche ‘Ruota degli spettri’, quindi forse si trattava davvero di una sorta di cimitero.

Il sito di Rujm el-Hiri si trova nei pressi di un campo militare, pertanto è accessibile solo nei weekend e nei giorni festivi. Per via della sua forma e del significato intrinseco, Rujm el-Hiri è soprannominata la Stonehenge del Levante.