La Capitale della Francia, Parigi, appare compatta, ordinata e costruita per essere osservata dall’alto dei suoi magnifici ponti o dal centro delle sue piazze raffinate. È la città romantica per eccellenza, così tanto elegante e accurata da sembrare candida e perfetta. Eppure basta allontanarsi di pochi metri dalla superficie per scoprire una realtà completamente diversa.
Tra le sue viscere, infatti, si nasconde un labirinto fatto di pietra e ossa, un luogo sotterraneo intriso di mistero e in alcuni punti “decorato” con ossa umane. Parliamo delle Catacombe di Parigi che, a essere del tutto onesti, rappresentano solo una parte della vastissima rete sotterranea che attraversa la città. Un luogo completamente inaspettato e che oggi accoglie milioni di resti umani custoditi all’interno di gallerie nate per l’estrazione della pietra.
Vi basti pensare che questo è l’ossario più esteso mai realizzato all’interno di un contesto urbano ancora abitato, un primato che rende il luogo irripetibile.
Indice
Catacombe di Parigi, un po’ di storia
Per comprendere la nascita delle Catacombe occorre partire da molto prima della loro funzione funeraria. Il sottosuolo parigino è modellato da un banco calcareo formatosi tra 40 e 48 milioni di anni fa, durante una fase marina tropicale che copriva l’attuale bacino della Senna. Questo calcare, noto in seguito come calcare lutetiano, presentava qualità ideali per l’edilizia e venne sfruttato già in epoca gallo-romana nelle aree affioranti lungo la Valle della Bièvre.
Con l’espansione medievale della città, l’estrazione diventò sempre più profonda, tanto da generare un dedalo di gallerie sostenute da pilastri lasciati in loco. Nei secoli successivi, tecniche più aggressive portarono alla creazione di vuoti continui collegati da pozzi e corridoi, al punto che, alla fine del Medioevo, il sottosuolo parigino risultava già attraversato da un reticolo complesso e in parte dimenticato.
Arrivò poi il XVIII secolo, periodo nel quale Parigi si trovò davanti a una crisi sanitaria senza precedenti. Fu così che i grandi cimiteri cittadini raggiunsero una saturazione estrema: le fosse comuni si sovrapponevano, i muri perimetrali cedevano, gli odori e le infiltrazioni contaminavano pozzi e abitazioni circostanti.
Ci furono proteste de parte dei residenti ma anche una serie di timori sanitari avanzati dai medici. Situazioni preoccupanti e che, inevitabilmente, portarono a dover adottare una soluzione drastica: trovare uno spazio adatto allo stoccaggio dei resti umani. Le autorità lo individuarono nelle cave dismesse della Tombe-Issoire e a partire dal 1785 iniziarono i trasferimenti delle ossa.
Documenti dell’epoca raccontano che per le strade passavano (rigorosamente di notte) carri coperti che trasportavano i resti fino ai pozzi di servizio, attraverso i quali venivano calati nel sottosuolo. In un primo momento le ossa vennero semplicemente accumulate, ma nel 1786 il complesso ricevette una consacrazione ufficiale e assunse il nome di Ossuario municipale di Parigi.
All’inizio dell’Ottocento l’ispettore Héricart de Thury trasformò questo deposito in un percorso strutturato. Le ossa vennero disposte con un ordine rigoroso, creando pareti regolari formate da crani e ossa lunghe. Dietro queste facciate, milioni di frammenti restano accatastati, alcuni dei quali invisibili (vi basti pensare che questo luogo custodisce i resti di più di 6 milioni di abitanti tra cui, secondo alcuni, quelli di personaggi come Robespierre, Danton e lo scrittore Charles Perrault).
Visitare le Catacombe oggi
Visitare le Catacombe oggi vuol dire entrare in un ambiente fisicamente impegnativo. L’aria risulta fresca durante tutto l’anno, con una temperatura stabile intorno ai 14 gradi e un’umidità costante. Il suolo alterna tratti regolari e zone irregolari, mentre le pareti mostrano stratificazioni, rinforzi e iscrizioni storiche. Il percorso è guidato da illuminazione artificiale che, volente o nolente, mette in scena zone d’ombra che fanno salire un brivido e che accentuano la profondità degli spazi.

Lungo il tracciato compaiono elementi architettonici simbolici, ma anche pilastri, sarcofagi murati, altari e strutture ispirate all’antichità classica. Camminando con calma e rispetto si può persino notare che alcuni ambienti portano nomi evocativi legati alla tradizione religiosa o romantica. Poi ancora iscrizioni incise su lastre di pietra che, se lette, accompagnano il passaggio con riflessioni sulla caducità e sul tempo. L’effetto complessivo è quindi potente, anche perché privo di artifici spettacolari.
Info utili per la visita
La prima cosa che c’è da sapere è che oggi il termine Catacombe viene spesso usato impropriamente per indicare l’intero sistema di cave sotto Parigi. Nella realtà (e come detto in precedenza) queste sono solo una parta perché il labirinto sotterrano della città supera i 300 chilometri di estensione.
La sezione visitabile, infatti, si sviluppa per circa un chilometro e mezzo a una profondità media di 20 metri. Per questo motivo, c’è bisogno di fare una premessa: scendere nelle Catacombe comporta una perdita rapida dei riferimenti abituali. Il tempo sembra rallentare, mentre lo spazio si dilata in modo insolito. Il visitatore deve essere consapevole che non ci sono nemmeno finestre e aperture verso l’esterno, una situazione che (ovviamente non per tutti allo stesso modo) può annullare la percezione dell’orientamento.
Il corpo, infatti, avverte subito il cambiamento. L’aria risulta più pesante e la temperatura costante genera una sensazione di freddo che penetra lentamente. Se si è pronti a tutto ciò, però, è praticamente impossibile non rimanere affascinati dalle ossa che sono disposte con una precisione quasi architettonica. Questo equilibrio tra rigore formale e densità umana produce un effetto emotivo particolare, difficile da descrivere. Non si tratta di paura, quanto di una consapevolezza improvvisa del peso della città e delle vite che l’hanno attraversata.
Infine, è bene sapere che nel corso degli ultimi anni il sito ha attirato centinaia di migliaia di visitatori, diventando uno dei luoghi più intensi e discussi della Capitale. Proprio per questa pressione, le Catacombe risultano attualmente chiuse per lavori di ristrutturazione e consolidamento. Gli interventi riguardano la conservazione dei resti umani, la stabilità delle gallerie, il controllo dell’umidità e il miglioramento dell’esperienza culturale. La riapertura è prevista per la primavera 2026.
Quando torneranno accessibili, le Catacombe continueranno a offrire un’esperienza difficile da paragonare ad altri luoghi. Qui Parigi smette di raccontarsi attraverso facciate e monumenti e rivela il proprio peso reale, fatto di pietra scavata e vite trascorse. Un viaggio sotterraneo che restituisce alla città una profondità spesso dimenticata, ricordando che anche le metropoli più luminose poggiano su strati complessi e densissimi di memoria.