Tra Perù e Bolivia, a un’altitudine di 3.812 metri sul livello del mare, sorge un bacino d’acqua dolce che toglie il fiato. Si tratta del Lago Titicaca, una maraviglia della natura che è fonte di vita, luogo che svolge un ruolo spirituale per le popolazioni locali e fondamentale punto di riferimento nell’economia delle società andine. Un posto di cui si deve tenere conto, dalla ricca biodiversità e dalla bellezza disarmante ma che, purtroppo, è in pericolo.
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Perché il Titicaca è in pericolo
La società moderna sta vivendo un problema urgentissimo che non può essere più rimandato, ovvero il cambiamento climatico. Vittima di tale condizione, questa volta, è lo sconfinato Lago Titicaca che nell’ultimo anno è stato colpito da una drammatica ondata di siccità.
Durante la prima metà del 2023, infatti, le Autorità peruviane e boliviane hanno emanato diversi comunicati di emergenza relativi alle preoccupanti condizioni del Titicaca.
Attualmente il livello delle acque del più grande lago del Sud America si trova a svariati centimetri al di sotto della soglia di allerta. Ma sfortunatamente non è tutto: il Servizio Idrografico Navale Nazionale della Bolivia sostiene che la situazione potrebbe peggiorare a breve (e non di poco), poiché il livello dell’acqua rischierebbe di abbassarsi ancora di più trovandosi, entro dicembre di quest’anno, a ben 64 centimetri al di sotto del livello di pericolo. Se questa terribile situazione dovesse avverarsi, si raggiungerebbero i minimi storici nel giro di pochissimi mesi.
Come è possibile immaginare, questa mancanza di pioggia che sta costringendo le popolazioni locali ad abbandonare barche, abitazioni e così via, non è un fenomeno che riguarda esclusivamente il Lago Titicaca: a rimetterci sono anche i bacini e i corsi d’acqua che si trovano in Argentina, Uruguay e altri in Paesi del Sud America.
Lago Titicaca, caratteristiche
Il Titicaca è incredibile: è il lago navigabile più alto del mondo, è il diciottesimo più grande del nostro pianeta e secondo la mitologia andina è proprio qui che è nato il sole.
Ma del resto si tratta di un bacino dalle dimensioni colossali: misura 204 chilometri di lunghezza per 65 di larghezza massima. In più, vanta un’acqua particolarmente pura e dalle mille sfumature trasparenti che, mescolata alla favolosa qualità della luce, permette di ammirare senza troppi problemi le maestose montagne circostanti, nonostante la distanza di oltre 20 chilometri dalla sponda peruviana.
Come è possibile intuire, un lago di tali dimensioni possiede – da sempre – un ruolo di primo ordine nel determinare la sopravvivenza di numerosi ecosistemi acquatici e terrestri. Così come per gli esseri umani è una risorsa essenziale e senza la quale si rischierebbe lo spopolamento dell’area perché, con poca acqua, non si potrebbero più svolgere attività fondamentali per restare in vita, tra cui l’agricoltura e l’allevamento.
La mancanza di acqua esiste e i danni sono già evidenti, tuttavia, non è possibile prevedere cosa comporterà questa situazione a lungo termine perché non ci è dato sapere quanto potrebbe durare ancora questa terrificante siccità che sta colpendo l’intera regione. Nella speranza che il tutto termini presto, scopriamo quante meraviglie conserva questo importantissimo bacino d’acqua.
Cosa aspettarsi
Il Lago Titicaca è così esteso che è praticamente impossibile, in poche righe, raccontare tutto quello che c’è da vedere. Quel che è certo, è che è una tappa imperdibile se si visita il Sud America, anche grazie agli immensi ed emozionanti panorami che regala da qualsiasi sponda.
Al di là della tremenda siccità a cui è attualmente soggetto, ha infatti una rilevanza naturale e storica eccezionale. Vi basti pensare che da quando esiste rappresenta la culla delle culture degli altopiani, una zona ricca di coinvolgenti feste tradizionali, processioni in costume e piatti prelibati, così come di meraviglie naturali tra cui tantissime isole.
Le isole del lago
Le isole sono tra le maggiori attrattive del Titicaca. Tra Perù e Bolivia ce ne sono diverse, alcune naturali e altre artificiali. Di questo ultimo tipo sono le Uros, delle isole fluttuanti che vennero costruite da questa etnia che è persino precedente a quella Inca. Tale popolazione diede vita a delle zattere gigantesche fatte da robuste canne, chiamate Tortora, che crescono lungo le sponde del lago. In totale sono circa 40 e sono la tappa ideale per conoscere più a fondo lo stile di vita tradizionale degli Uros.
Amantani, dal canto suo, è la più grande isola del Lago Titicaca, Per visitarla è necessario pernottarvi almeno una notte, ma permette di immergersi a 360 gradi nella cultura locale. Un posto da non perdere non solo per le danze tradizionali in abiti tipici, la gustosa cucina e per le poche accoglienti famiglie che ci abitano, ma perché è proprio qui che è nato il concetto di “ospitalità diffusa”, ovvero quelle situazioni in cui il viaggiatore trascorre la notte presso la casa di una delle famiglie locali.
Taquile, invece, è una sorta di arcobaleno che brilla sulle acque del lago: è piena di edifici colorati e tutto è pregno di curiose sfumature perché qui si lavorano, in modo eccellente, i tessuti. Maestri artigiani creano stoffe variopinte, una vera e propria arte che è stata dichiarata ”Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità” dall’Unesco. Da queste parti, inoltre, vale la pena visitare anche i notevoli resti archeologici e le terrazze precolombiane.
Poi ancora l’Isola del Sole che, per molti, è uno dei luoghi più suggestivi del Lago Titicaca. Anche qui sono tantissimi i siti archeologici e le rovine precolombiane da cui rimanere ammaliati, e a completare l’offerta ci sono anche una serie di sentieri naturalistici che si diramano per diversi chilometri. In più, qui si trova anche il Museo del sito di Challapampa in cui poter ammirare pezzi di ceramica, tessuti e altri resti trovati sull’isola.
Cosa vistare oltre alle isole
Tra le altre meraviglie che fanno parte del Lago Titicaca c’è Puno, una graziosa città considerata la Capitale peruviana del folklore. Vero e proprio punto di partenza per l’esplorazione di questo immenso bacino d’acqua, offre diversi siti di interesse come la sua svettante Cattedrale e il Cerro Huajsapata, un belvedere che regala un panorama eccitante sull’intera città.
Nelle vicinanze di Puno vale la pena fare un salto a Sillustani, un cimitero preincaico, che è noto tra i viaggiatori per le sue torri funerarie chiamate “Chullpas”. Alte fino a 12 metri, erano tombe di nobili che venivano sepolti con offerte che avevano lo scopo di assicurargli un sereno passaggio nell’aldilà.
Infine, ma come potete immaginare non è tutto, vi consigliamo di inserire nel vostro itinerario anche la Penisola di Capachica, il posto ideale per praticare turismo rurale, comunitario ed esperienziale.