Vacanza di Pasqua: il più bell’itinerario da fare in Europa

L'incredibile itinerario di cui vi stiamo per parlare permette di vivere un Festival la cui tradizione risale al XVI secolo e che vede come protagonisti gli "armaos"

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SiViaggia

Redazione

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“Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”, recita così un famoso detto italiano, e per tale motivo questo periodo festivo è il migliore per organizzare un bel viaggio, magari fuori dai confini italiani e in luoghi non eccessivamente presi di mira dai turisti. Se è questo il caso, abbiamo un ottima notizia per voi: esiste un itinerario, parte di un interessante Festival, che si rivela il migliore da fare a Pasqua in Europa.

La Ruta de la Pasión de Calatrava

Si chiama la Ruta de la Pasión de Calatrava ed è un Festival la cui tradizione risale al XVI secolo. Una celebrazione antichissima e che vede come protagonisti gli “armaos”, una replica dei soldati romani che sequestrarono Gesù Cristo. Partecipandovi, è possibile visitare dieci piccole città spagnole che, durante la Settimana Santa, mostrano tutta la loro unicità attraverso spettacoli e rappresentazioni speciali.

Ci troviamo nella suggestiva regione di Campo de Calatrava, luogo in cui prende vita la tradizione degli “armaos”, punto di riferimento più rappresentativo de la Ruta de la Pasión de Calatrava. Dal costume molto caratteristico – composto da giacca rossa, ricoperta da bande di raso rosso con frange dorate, pantaloni bianchi o blu sotto il ginocchio riccamente ricamati, così come le gonne, gli stivali e le calze di stoffa, il pesante elmo piumato o decorato con pompon colorati e lance, spade e scudi – sfilano in processione, scandendo i loro passi e le loro evoluzioni al suono di tamburi, tamburelli e trombe.

Viaggio per la Ruta de la Pasión de Calatrava
Fonte: iStock - Ph: Miguel Alvarez
Plaza Mayor di Almagro

Ovviamente, c’è anche il cattivo per eccellenza: Giuda Iscariota. La presenza di tutti i personaggi nelle processioni, insieme ad altri elementi come musica, artigianato e gastronomia, contribuisce alla creazione di un’esperienza culturale unica e molto sentita.

Armaos in Spagna
Fonte: Getty Images - Ph: Europa Press News
La sfilata degli “armaos”

Le dieci cittadine spagnole coinvolte

Il comune più rappresentativo è Almagro, cittadina dichiarata Complesso Storico-Artistico e il cui simbolo indiscusso è la bella e stilizzata Plaza Mayor, che sfoggia portici e gallerie di vetro. Non è di certo da meno il Corral de Comedias, costruito nel 1628, unico palcoscenico al mondo risalente al XVI e XVII secolo, rimasto intatto nella forma e nella struttura.

Nonostante la sua “veneranda età”, infatti, qui vengono ancora rappresentate commedie di Cervantes, Calderón de la Barca, Lope de Vega. Ma non è finita qui, perché ad Almagro e in altre città nelle sue vicinanze vengono mostrate le figure realizzate dagli “armaos” che accompagnano i pasos, le confraternite e i capirotes che ogni città fa sfilare tra il Mercoledì Santo e la Domenica di Pasqua.

C’è poi Aldea del Rey che sorge a poca distanza da Calatrava la Nueva, ovvero dei ruderi di un castello-convento. Molto grazioso è anche il centro storico in cui svetta nei cieli il Palazzo Clavería del XVI secolo, dove dimorava la persona che custodiva le chiavi del Convento di Calatrava. Altri edifici di pregio sono la Chiesa di San Jorge Mártir e l’Eremo di Nuestra Señora del Valle.

Bolaños de Calatrava offre un bellissimo centro storico in cui non si può non ammirare la Casa de Coca, l’unica casa nobiliare conservata nel paese, l’Eremo del Santo Cristo della Colonna e la Chiesa di San Filippo e San Giacomo, situata in Plaza de España, che sono un chiaro esempio del passaggio dal gotico al rinascimentale.

Molto interessanti sono anche Granátula de Calatrava, dove dimorano circa 800 abitanti e luogo in cui il tempo pare non essere passato mai, e Miguelturra, in cui sopravvivono interessanti esempi di architettura civile e industriale ed edifici in cui convergono agricoltura e architettura.

Pozuelo de Calatrava, invece, sorge vicino a due lagune salate di origine vulcanica particolarmente amate dai viaggiatori. Ma ad attirare l’attenzione sono anche la chiesa seicentesca dedicata a San Giovanni Battista, che è stata dichiarata Bene di Interesse Culturale nel 1989, e il Santuario di Nostra Signora dei Santi che è stato costruito su un’antica fortezza araba.

L’itinerario continua per raggiungere Torralba de Calatrava, dove svettano nei cieli la Chiesa della Santisima Trinidad del XVI e con facciata barocca, l’Eremo di Cristo, del XVIII secolo, e l’Eremo della Purísima, del XVIII secolo.

Valenzuela de Calatrava è un piccolo villaggio dedito all’orticoltura e con famose fontane di acqua gassata, sia nelle fontane pubbliche che nelle case. Poi ancora Moral de Calatrava, una cittadina incorniciata da splendidi paesaggi naturali e con un impianto urbano che è stato dichiarato Complesso Storico-Artistico in quanto chiaro esempio di architettura tradizionale.

L’itinerario si conclude a Calzada de Calatrava in cui sono davvero tantissimi i monumenti e i luoghi d’interesse, come il Castello di Salvatierra costruito nei secoli X-XI; la Parroquia de Nuestra Seňora de la Asunción del 1526; la Ermita del Salvador del Mundo del secolo XVI; la Ermita de San Sebastián del secolo XVI e molto altro ancora.

Moral de Calatrava, Spagna
Fonte: iStock
La chiesa principale di Moral de Calatrava

In cosa consiste questo Festival

Oltre ai colorati “armaos”, in ognuna di queste città prendono vita diverse Settimane Sante in cui poter conoscere momenti, scene tipiche e immagini religiose che sfilano in mezzo ai fedeli per le strette vie.

Per esempio, la mattina del Giovedì Santo, ad Aldea del Rey, viene messo in scena il tradimento di Gesù da parte di Giuda Iscariota. A Bolaños de Calatrava, invece, gli “armaos” iniziano la ricerca di Gesù al mattino, inscenando l’arresto nel tardo pomeriggio. A Granátula de Calatrava, durante l’arresto, il capitano delle truppe romane canta “el romance del prendimiento”. A Moral de Calatrava, la danza del Caracol si chiama “Caracola” e si celebra la domenica di Pasqua come saluto alla settimana.

Particolarmente curioso è il fatto che, nel bel mezzo di una celebrazione religiosa, ancora è tradizione partecipare a un gioco di scommesse che, molto probabilmente, ricorda la vendita all’asta dei vestiti di Cristo da parte dei suoi carnefici sul Golgota. Si tratta di un gioco d’azzardo che consiste nello scommettere anche importanti somme di denaro. Si svolge ogni Venerdì Santo nella città di Calzada de Calatrava, dove dal 1993 è stato proclamato “Festival di interesse turistico regionale.

Il funzionamento è molto semplice: testa o croce. C’è una persona che ha il banco, il baratero, e intorno a lui si dispongono gli scommettitori, senza limiti per le puntate se non i fondi a disposizione del banco, che, situato al centro del cerchio, copre le puntate piazzate a terra.

Per giocare si prendono due monete di rame del regno di Alfonso XII, con la testa e lo stemma del re ben visibili. La persona che ha il banco mette insieme i pezzi, con le facce delle monete ben visibili. Chi gioca scommette i suoi soldi e il mazziere mette la stessa somma.

Subito dopo aver mostrato le monete, il baratero le lancia in aria. Tutti alzano gli occhi al cielo in attesa del risultato, per scoprire se la fortuna è dalla loro parte o meno: se le monete toccano terra e rimbalzano verso l’alto con la “Testa”, il banco incassa tutti i soldi delle scommesse fatte, ma se dopo la caduta e il rimbalzo gli scudi rimangono visibili, allora si urla “Croce” e chi ha puntato incassa i soldi delle rispettive scommesse.

Ma come in tutte le cose anche in questa c’è un però: se le monete cadono, ognuna su un lato diverso, il baratero grida “Testa e Croce” e non vince nessuno. Le monete vengono raccolte, consegnate a chi tiene il banco e il gioco ricomincia.

La Ruta de la Pasión de Calatrava è senza ombra di dubbio un’esperienza da vivere almeno una volta nella vita.