Le scoperte più incredibili del 2024

Il 2024 è stato un anno ricco di scoperte in tante parti del mondo, dall'Italia all'Egitto: qui la selezione di SiViaggia di quelle più incredibili

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Elena Usai

Travel blogger & content creator

La scrittura, il viaggio e la fotografia sono le sue grandi passioni e quando parte non dimentica mai di portare un libro con sé.

Pubblicato: 31 Dicembre 2024 13:30

Impegno, passione e nuove tecnologie, sempre più innovative, hanno reso questo 2024 ormai giunto alla fine ricco di scoperte incredibili che ci aiutano a completare, approfondire e cambiare la conoscenza che possediamo del mondo. Ci sono archeologi che, dopo ben 20 anni di lavori, hanno trovato reperti stupefacenti e chi, con il solo utilizzo di Google, ha scoperto intere città scomparse.

Nel 2024, metodi moderni come l’analisi del DNA e tecnologie all’avanguardia relative al telerilevamento ci hanno permesso di ottenere nuove prove su culture e strutture sociali del passato delle quali conosciamo molto, ma non tutto. Queste sono alcune delle più importanti scoperte fatte negli ultimi 12 mesi, in Italia e nel resto del mondo, e delle quali vi abbiamo raccontato durante l’anno per aiutarvi a mantenere viva la vostra (e la nostra) voglia di conoscere il passato.

La città Maya scoperta grazie a Google

Avete capito bene, un dottorando presso l’università statunitense di Tulane, Luke Auld-Thomas, ha scoperto su Google l’esistenza di una città Maya perduta che comprende più di 6.000 edifici, con templi piramidali e un ‘campo sportivo’. Dopo aver trovato nel motore di ricerca un’indagine laser effettuata da un’organizzazione messicana per il monitoraggio ambientale nello stato sudorientale di Campeche, al confine con il Guatemala, ha approfondito i dati rivelando un risultato eccezionale: Valeriana, il secondo sito Maya più grande mai scoperto dagli archeologi.

Si tratta di una scoperta fondamentale che permette di approfondire le strutture urbane di questa civiltà e, grazie all’utilizzo di tecnologie di ultima generazione come il LiDAR, acronimo di Light Detection and Ranging, utilizzato anche per questa scoperta, in futuro sarà possibile svelare gli altri numerosi misteri ancora sepolti nel sottosuolo.

Città Maya segreta
Fonte: Luke Auld-Thomas/Antiquity Publications
Dettagli rilevati al computer della città di Valeriana

Tombe, amuleti e statue d’Egitto

Il 2024 è stato l’anno in cui l’Egitto ha continuato a farci sognare con le sue meravigliose scoperte. Tra le più incredibili c’è sicuramente quella relativa a Cleopatra. Grazie alla missione archeologica portata avanti dal team dell’Universidad Nacional Pedro Henríquez Ureña, capitanato da Kathleen Martinez, in un antico tempio a ovest della capitale tolemaica è stata ritrovata una statua di marmo bianco, di cui rimane solo la testa, raffigurante una donna con labbra carnose. Secondo Martinez rappresenterebbe il vero volto di Cleopatra VII, la sovrana che regnò dal 51 al 30 a.C.

Sempre in Egitto, questa volta nell’area dell’Assasif, di fronte all’antica Tebe, è stata scoperta una tomba, sigillata e perfettamente conservata, contenente sepolture che racchiudono tutta una serie di oggetti preziosi. Oltre a rappresentare la prima tomba del Medio Regno nel South Asasif, i reperti testimoniano anche l’abilità artistica e la complessità spirituale della civiltà egizia antica.

I reperti scoperti a San Casciano dei Bagni

Serpenti, statue in bronzo di epoca etrusca e romana, gioielli d’oro, migliaia di monete: sono questi gli incredibili reperti trovati dagli archeologi nel sito del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni. Gli scavi, fatti tra giugno e ottobre, hanno rivelato il muro di recinzione che circondava il tempio costruito attorno alla vasca sacra: ed è proprio negli strati di terreno al suo interno che sono stati trovati numerosi doni votivi.

Grazie a questa scoperta, gli studiosi hanno avuto la possibilità di approfondire il ruolo ricoperto da questo luogo, dedicato non solo alla cura del corpo per via della sorgente termale, ma anche al culto e alla divinazione.

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Fonte: @Emanuele Mariotti - SABAP-SI Comune di San Casciano dei Bagni Unistrasi
Il recupero di una statua negli scavi archeologici di San Casciano dei Bagni

Gli scheletri di Petra

Un’altra delle scoperte più incredibili del 2024 è stata fatta nello splendido Patrimonio UNESCO di Petra, in Giordania. Gli archeologi hanno trovato una tomba antica almeno 2.000 anni contenente 12 scheletri umani ed elaborati corredi funebri. Secondo gli studiosi, i nomadi chiamati Nabatei, un antico ramo del popolo arabo, iniziarono a seppellire i loro morti a Petra nel IV secolo a.C. Anche qui siamo davanti a una scoperta importante che non è stato facile raggiungere: pensate che i ricercatori ci lavoravano dal lontano 2003.

La città sepolta sotto il ghiaccio

Sono stati gli scienziati della NASA a scoprire una città abbandonata da quasi 60 anni…situata sotto circa 30 metri di ghiaccio. Siamo nella Groenlandia settentrionale, in una zona precedentemente utilizzata come base militare statunitense per il Progetto Iceworm: qui, durante l’apice della corsa agli armamenti nucleari contro l’Unione Sovietica, venne costruita una “città sotto il ghiaccio”. Questa fu abbandonata dopo soli 8 anni, nel 1967.

Per trovarla è stata utilizzata una tecnologia radar moderna della NASA che sfrutta l’UAVSAR (Uninhabited Aerial Vehicle Synthetic Aperture Radar) e che produce mappe realistiche della superficie del ghiaccio e dei suoi strati interni.

Camp Century 1966
Fonte: NASA
Camp Century nel 1966

I tesori di Pompei

Il 2024 è stato un anno eccezionale anche per Pompei perché le scoperte sono state davvero tante, una più incredibile dell’altra. A marzo sono riaffiorati importanti testimonianze di un cantiere che, secondo gli studiosi, sarebbe stato attivo fino al giorno dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Ad aprile, invece, è riemerso un salone per banchetti dove le pareti sono arricchite da preziosi affreschi con figure mitologiche e personaggi risalenti alla guerra di Troia come Elena e Paride o Cassandra, la figlia di Priamo, in coppia con Apollo.

A luglio, invece, Pompei ci ha sorpreso con il ritrovamento di un’iscrizione sul monumento funebre di Numerio Agrestino rivelando dettagli riguardanti la vita del defunto, mentre ad agosto sono state rinvenute altre due vittime, un uomo e una donna con un piccolo tesoro.

La più antica forma di alfabeto

Quello che tutti noi abbiamo imparato a scuola potrebbe necessitare di un aggiornamento dopo questo ritrovamento avvenuto in Siria, a Umm El-Marra. Durante uno scavo, un team di ricercatori ha trovato dei frammenti di cilindri contenenti segni che sembrano essere i più antichi esempi conosciuti di scrittura alfabetica, risalenti addirittura al 2400 a.C. Per darvi un po’ di contesto, questo ritrovamento sposta la datazione delle prime testimonianze di scrittura alfabetica di ben 500 anni indietro rispetto alle attuali evidenze, che posizionano i primi esempi di scrittura alfabetica nel 1800 a.C. in Egitto.

Anche qui siamo di fronte a una scoperta eccezionale, soprattutto se consideriamo che il sito di Umm El-Marra è famoso per aver ospitato una delle civiltà più antiche della regione, risalente alla prima età del bronzo.

Il segreto delle origini di Stonehenge

Il monumento neolitico di Stonehenge, situato nel sud-ovest dell’Inghilterra, è un luogo profondamente immerso nel mistero da ben 5.000 anni. Grazie alle ricerche fatte ad agosto del 2024, però, ci avviciniamo sempre più alle risposte che stiamo cercando da tempo. Gli studiosi, infatti, hanno scoperto che la pietra dell’altare, posizionata vicino al centro della struttura, è composta da arenaria originaria della Scozia, a centinaia di chilometri dalla Salisbury Plain dove si trova ora.

Un tale viaggio sarebbe stato un’impresa titanica circa 5000 anni fa, quando gli archeologi ipotizzano che la pietra sia stata collocata: pesa più di sei tonnellate e i costruttori probabilmente non utilizzavano le ruote. Tenendo in considerazione questi fattori, la costruzione di Stonehenge rispecchia una straordinaria impresa collettiva in un’epoca in cui Inghilterra, Scozia e Galles non esistevano come entità politiche definite.

Gli esperti ipotizzano che i massi siano stati spostati utilizzando tronchi per il traino o imbarcazioni lungo corsi d’acqua, in un processo che avrebbe richiesto mesi, se non anni, di lavoro e pianificazione. Secondo gli ultimi studi, inoltre, il sito sembra essere nato come luogo di sepoltura, per poi evolversi nel corso dei millenni trasformandosi in un importante monumento religioso del Neolitico.

Stonehenge
Fonte: iStock
Luna piena su Stonehenge

Il fossato di Gerusalemme, ritrovato dopo 150 anni

Sapevate che un tempo Gerusalemme era divisa in due da un fossato? Quest’ultimo, però, non era mai stato trovato…fino agli scavi eseguiti lo scorso agosto. Dopo ben 150 anni di ricerche e tentativi, è stato finalmente rivelato. Fu utilizzato probabilmente per separare la città alta, dove si trovavano il tempio e il palazzo, dalla città bassa, e per proteggerla formando un enorme canale che separava la città di Davide dal Monte del Tempio e dall’area dell’Ofel.

Questa scoperta ribalta la teoria secondo cui il fossato si sarebbe trovato in un altro punto della città. Gli studiosi hanno riesaminato i rapporti degli scavi precedenti risalenti agli anni ’60, scoprendo che i ritrovamenti di quegli anni rappresentano la continuazione del fossato, scavato a Ovest. Il collegamento dei due tratti scoperti crea un fossato profondo e ampio che si estende per almeno 70 metri, da Ovest a Est. La scoperta apre una nuova discussione sui termini della letteratura biblica in riferimento alla topografia di Gerusalemme, come l’Ofel e il Millo.

Un ritrovamento eccezionale in Sicilia

Sono oltre dieci anni che un team di ricercatori della New York University e dell’Università Statale di Milano sta lavorando all’interno del sito archeologico di Selinunte per approfondire la conoscenza che abbiamo dei santuari urbani situati all’interno del grande muro di peribolo sull’Acropoli. Ed è proprio durante uno di questi scavi che hanno fatto una scoperta eccezionale: nuovi edifici legati all’area sacra, tra l’età arcaica e quella classica, e una struttura che sembrerebbe un piccolo tempio, alle spalle del Tempio C, pari a circa due terzi del Tempio R. Si tratta di un ritrovamento importante che potrebbe ridisegnare il perimetro dell’intera area archeologica.