Anche il Giappone combatte l’overtourism, con tariffe doppie e altre iniziative

Il sovraffollamento turistico rappresenta un rischio anche per il Giappone, e per questo sono state attivate diverse iniziative per controllare questo fenomeno

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Redazione

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L’overtourism, che l’Organizzazione mondiale del turismo definisce come “l’impatto del turismo su una destinazione, o parti di essa, che influenza eccessivamente e in modo negativo la qualità della vita percepita dei cittadini e/o la qualità delle esperienze dei visitatori”, è un fenomeno che sta affliggendo diverse destinazioni del mondo che, contemporaneamente, mettono in atto delle strategie al fine di controllarlo. Ne è un esempio il Giappone, dove le iniziative per gestire il turismo di massa sono davvero moltissime.

Monte Fuji a numero chiuso e coperto da una barriera

Il Fuji, affascinante e iconico vulcano di ben 3776 metri di altezza situato sull’isola di Honshū, è diventato a numero chiuso. Il motivo è molto semplice e lineare: esistono turisti incivili che lo prendono d’assalto lasciando dietro di loro una grande quantità di rifiuti.

Per questo motivo, il governo della prefettura di Yamanashi ha scelto che a poter salire sulla vetta di questo stratovulcano patrimonio Unesco potranno esser non più di 4 mila scalatori al giorno, per un costo di 2000 yen, circa 13 euro. Ma non è tutto, perché a prendere provvedimenti nei confronti del Monte Fuji è stata anche la città di Fujikawaguchiko, dove sorge un piccolo parcheggio di un supermercato che ha la “fortuna” di godere di una vista splendida su questo capolavoro della natura.

Essendo estremamente invaso dai visitatori, l’amministrazione ha deciso  di costruire una barriera alta 2,5 metri e lunga ben 20 metri per coprire la vista del Monte Fuji.

Il Gion di Kyoto vuole limitare il numero dei turisti

Il Gion è uno dei quartieri più conosciuti e amati di Kyoto, al punto che ogni anno attira milioni di turisti per via della sua atmosfera tradizionale, i templi che lasciano senza fiato e per il fascino innegabile delle geiko e delle maiko che vivono e lavorano ancora oggi nella zona.

Parliamo perciò del quartiere delle geisha di Kyoto, che con kimono colorati attraversano spesso il ponte in legno di Tatsumi o frequentano i vari locali.

Attualmente, alcune strade private sono chiuse al pubblico perché proprio tra questi vicoli è successo qualcosa di estremamente terribile: alcuni turisti hanno molestato le geisha. Si sta quindi prendendo in considerazione anche l’idea di limitare i gruppi turistici e di attivare delle speciali linee di autobus per rendere più semplice la visita di questa bellissima città.

Aumento dei prezzi per l’ingresso in molte attrazioni turistiche (e non solo)

Il Giappone, oltre che per le sue innegabili bellezze, è molto amato dai turisti perché molte delle sue attrazioni hanno sempre avuto un costo d’ingresso piuttosto accessibile.

Tuttavia, ci sono situazioni come quella del castello di Himeji, una delle più antiche architetture del periodo Sengoku ancora intatte e anche il castello più visitato di tutto il Paese, dove l’aria che tira è del tutto opposta: si sta valutando di aumentare di sei volte il prezzo d’ingresso solo per i visitatori stranieri (28 euro contro i 6 di oggi)

Ma non è tutto, perché molti ristoranti e strutture alberghiere applicano già due tariffe, differenti per i connazionali e per tutti i viaggiatori che provengono da Paese stranieri.

Le limitazioni sui treni

Infine -ma solo per il momento, perché il Giappone sta valutando anche altre misure per mitigare il turismo come, per esempio, tasse aggiuntive, la promozione di destinazioni fuori dai sentieri battuti e il miglioramento delle infrastrutture -, si è deciso di escludere Nozomi e Mizuho Shinkansen, i treni più veloci, dal Japan Rail Pass.

Una scelta che deriva dal voler “spingere” i viaggiatori a usufruire di servizi leggermente più lenti, in modo da non affollare quelli maggiormente utilizzati dai pendolari. Ulteriori restrizioni sono in vigore anche sul trasporto dei bagagli, con limiti di grandezza delle valigie e costosi prezzi d’imbarco dei colli in eccesso.

Il Paese del Sol Levante, che sta accogliendo un numero record di visitatori, preoccupato per il fenomeno dell’overtourism che può portare al degrado ambientale, alla pressione sulle infrastrutture e a una qualità della vita ridotta, ha deciso perciò di introdurre (e alcune da valutare) diverse misure per gestire l’enorme flusso di visitatori, norme di cui occorre essere a conoscenza.