In un contesto in cui i piccoli borghi italiani lottano per sopravvivere, è emblematico il caso del borgo senese di Chiusure, riportato da un articolo di Art Tribune. La frazione di Asciano, nel cuore delle Crete Senesi, sta per essere trasformata in un centro dedicato all’arte contemporanea per iniziativa di Lonti Ebers, una delle più importanti collezioniste d’arte al mondo, affiancata dal marito, il miliardario Bruce Flatt. Ma mentre il progetto sembra promettere nuove opportunità per il paese, la popolazione locale è tutt’altro che entusiasta.
Chiusure sorge su un’altura, circondato dal suggestivo paesaggio delle Crete Senesi, noto per i caratteristici calanchi e per la vicina abbazia di Monte Oliveto Maggiore, centro di spiritualità benedettina. Nel borgo, che affonda le sue radici storiche tra il XIII e il XIV secolo e oggi conta poche stradine e un’atmosfera di pace e tranquillità, nel 2020 la fondazione no-profit Amant, guidata da Lonti Ebers, ha avviato un programma pilota di residenze artistiche, che ha suscitato interesse ma anche preoccupazione tra gli abitanti.
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Chi sono Lonti Ebers e la fondazione Amant
Lonti Ebers è un nome di spicco nel mondo dell’arte contemporanea, riporta Art Tribune. Nipote dello storico ungherese Zoltán Barcsay-Amant, figura tra i più importanti collezionisti internazionali e la sua fondazione Amant, con sede principale a Brooklyn, si distingue per il sostegno ad artisti emergenti e per una gestione non convenzionale. Gli artisti non sono infatti obbligati a donare opere alla fondazione durante le loro residenze, un approccio piuttosto raro nel settore.
Insieme al marito, Ebers ha acquisito numerose proprietà a Chiusure, creando sotto l’etichetta “Borgo Santo” un complesso di edifici che comprende un bar, un ristorante, un albergo diffuso con 14 residenze e altre attività commerciali, trasformando di fatto il cuore del paese.
Il disappunto della popolazione locale
Nonostante le promesse di rinascita, l’acquisto massiccio di immobili da parte di Ebers e Flatt ha generato una certa ostilità tra gli abitanti. Stando a quanto riferisce Art Tribune, particolare scalpore ha suscitato l’annuncio dell’acquisto di un edificio noto come “la casa del prete”, che secondo i timori locali avrebbe indicato l’inizio della vendita delle proprietà ecclesiastiche. L’equivoco ha contribuito ad alimentare una tensione già latente, sebbene si sia poi scoperto che l’edificio acquistato non fosse effettivamente la residenza del prete, bensì un diverso immobile.
Secondo alcune testimonianze raccolte da Art Tribune, uno dei problemi principali risiede nel fatto che Ebers è percepita come una figura esterna che ha iniziato a comprare immobili senza stabilire un vero legame con la comunità. “È arrivata senza farsi conoscere dagli abitanti di Chiusure”, ha spiegato al giornale una fonte locale.
La posizione del Comune di Asciano
Anche il Comune di Asciano, sotto la cui giurisdizione rientra Chiusure, ha dovuto affrontare l’avanzare di questo progetto. In una dichiarazione rilasciata ad Art Tribune, l’amministrazione ha sottolineato l’importanza di valutare positivamente ogni investimento che possa favorire il territorio, ma ha anche messo in guardia sull’importanza di dialogare con la comunità e rispettare il contesto sociale, storico e paesaggistico in cui questi progetti si inseriscono.
Da parte sua Ebers, dopo aver concesso un’intervista, avrebbe deciso di non rilasciare ulteriori dichiarazioni, alimentando ulteriormente il senso di distanza tra la fondazione e la popolazione locale.
Quale futuro per Chiusure
Il destino di Chiusure, come di molti altri borghi italiani, è legato a doppio filo alla capacità di trovare soluzioni che contrastino lo spopolamento e il degrado strutturale. Attualmente, il paese è in difficoltà: una delle due chiese è inagibile, l’altra necessita di lavori urgenti e le giovani generazioni lasciano il borgo per cercare opportunità altrove.
Secondo quanto si legge nell’articolo, le case vuote vengono vendute al miglior offerente, tra cui ultimamente figura anche la fondazione Amant. Che punta a trasformare Chiusure in un polo dell’arte contemporanea, con il rischio di attivare un processo di gentrificazione e turistificazione che potrebbe alterare irreversibilmente l’identità del borgo. Il Comune di Asciano parla di una “visione di sviluppo di medio e lungo periodo”, ma resta da capire come questa visione potrà conciliarsi con le esigenze della comunità locale e con l’influenza crescente dei privati.