Il periodo degli Anni ’70 in Italia è caratterizzato da un clima politico e sociale tumultuoso, influenzato da importanti eventi storici, come il terrorismo politico e le lotte studentesche. In questo contesto, il cinema diventa un potente strumento di espressione e riflessione, con una particolare attenzione verso generi come il giallo e l’horror. L’opera di Dario Argento del 1975, Profondo Rosso, si inserisce perfettamente in questa cornice di innovazione e sperimentazione.
Argento non si limita a raccontare una storia di omicidi, ma crea un’esperienza sensoriale che invita lo spettatore a immergersi completamente nel mistero. Questo approccio innovativo ha garantito a Profondo Rosso un posto di rilievo nella storia del cinema, non solo in Italia ma a livello internazionale, segnando un’epoca in cui il cinema horror e giallo trovò nuove vie di espressione e di impatto culturale.
Indice
Profondo Rosso: di cosa parla
Marc, interpretato da David Hemmings, assiste a un omicidio avvenuto in un elegante appartamento, un evento che catalizza il suo percorso nel tentativo di risolvere il mistero. La sua determinazione lo porta a esplorare la mente del killer e a svelare segreti oscuri che circondano le vittime e il contesto in cui operano. Una giornalista si unisce a lui in questa indagine. La loro interazione è fondamentale poiché, inizialmente attratti l’uno dall’altra, si trovano a dover affrontare i terrori insiti nel loro ambiente. Attraverso le scoperte che fanno, forniscono una lente attraverso la quale si possono esplorare le motivazioni dei vari personaggi. Il killer, mai completamente visibile, rimane una figura misteriosa che alimenta la tensione e il senso di paura, rendendo la storia sempre più avvincente.
Dove è stato girato
Le riprese di Profondo Rosso sono state realizzate tra i mesi di settembre e dicembre del 1974 prevalentemente a Torino, Roma e i dintorni della capitale. Vediamo nello specifico i luoghi di queste città italiane che hanno fatto da sfondo al cult horror italiano del 1975 che ha influenzato una generazione di cineasti, dal maestro del horror John Carpenter a registi contemporanei come Guillermo del Toro.

Le location a Torino
La scena del congresso di parapsicologia è stata girata all’interno del Teatro Carignano di Torino, in piazza Carignano 6; questo teatro in seguito è stato riutilizzato dal regista per alcune scene di Non ho sonno 25 anni dopo. La fontana dove avviene il dialogo tra Carlo ubriaco e Marc è la Fontana del Po in piazza C.L.N. a Torino, dove è anche il Blue Bar, appositamente costruito davanti alle colonne piacentiniane e citazione del celebre dipinto I Nottambuli di Edward Hopper, mentre il palazzo dove viene uccisa la sensitiva Helga e dove vive anche Marc è sito sempre nella stessa piazza, di fronte al civico 222.
La lugubre Villa del bambino urlante dove Marc rinviene il cadavere e il disegno sotto l’intonaco, che nella finzione del film si trova nelle campagne romane, in realtà si trova nel quartiere torinese di Borgo Po, in corso Giovanni Lanza 57 ed è nota come Villa Scott. All’epoca in cui fu girato il film era di proprietà dell’ordine delle Suore della Redenzione che avevano adibito la struttura a collegio femminile, con il nome di Villa Fatima. Per girare le scene la produzione pagò un periodo di villeggiatura a Rimini alle suore e a tutte le ragazze allora ospitate nel collegio.

Le location a Roma
Il film di Argento si apre all’interno del mausoleo di Santa Costanza a Roma con Marc che suona un pianoforte bianco, accompagnando un gruppo di musicisti in un brano jazz. Situato nell’area delle Catacombe di Priscilla, questo mausoleo è stato costruito nel IV secolo d.C. ed è un esempio straordinario di architettura tardo-antica. Riflette la transizione dal paganesimo al cristianesimo ed è dedicato alla figlia dell’imperatore Costantino, Costanza. Rappresenta un’importante testimonianza della storia religiosa di Roma. Le sue dimensioni imponenti e la bellezza dei mosaici interni sono un richiamo per storici e visitatori. I mosaici, che raffigurano scene di vita pastorale e simboli cristiani, offrono uno sguardo profondo sulla spiritualità dell’epoca. La combinazione di elementi architettonici romani e decorazioni cristiane rende il mausoleo un capolavoro dell’arte.
La scuola media Leonardo da Vinci, dove Marc e Gianna entrano di notte per cercare il disegno, è in realtà il liceo ginnasio statale Terenzio Mamiani che si trova a Roma, in viale delle Milizie 30. La sperduta casa di campagna di Amanda Righetti si trova a Roma, in via della Giustiniana 773, così come l’abitazione di Rodi e della piccola Olga, in via della Camilluccia 364. Gli altri interni del film furono realizzati negli stabilimenti Incir-De Paolis di Roma. La scena del funerale della medium Helga è stata girata a Perugia, nella sezione ebraica del cimitero monumentale. Il negozio di dischi in cui va Marc è in via Tiburtina, il mercato è quello del quartiere Trionfale, mentre la biblioteca dove il protagonista si reca a fare ricerca altro non è che il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari all’EUR. C’è persino posto per la ex clinica Madonna delle Rose a Fonte Nuova (RM), che nel film diventa l’ospedale in cui Marc va a chiedere lo stato di salute della giornalista Gianna Brezzi. Proprio uno dei primi incontri tra Marc e Gianna, invece, rappresenta una curiosa eccezione.