Viaggio in Italia tra i castelli dell’oro bianco

Viaggio in Italia alla scoperta del suo oro bianco, una risorsa preziosissima e che ancora oggi si trova in una zona particolarmente poetica del nostro Paese

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Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

Oggi vi portiamo a fare un viaggio in luogo affascinante, uno di quegli angoli italiani dove il tempo sembra essersi fermato. Ci troviamo nei pressi di Salsomaggiore Terme e più precisamente sulle colline che si affacciano nella Valle dello Stirone, a metà strada tra Parma e Piacenza. Ed è proprio da queste parti che prendono vita tre magnifici castelli concepiti dai Marchesi Pallavicino, ceppo nobiliare fra i più antichi d’Europa, che fungevano da punti strategici nella difesa dell’acqua salsoiodica di Salsomaggiore, fondamentale nell’estrazione del sale, ovvero il cosiddetto “oro bianco”.

L’importanza dell’oro bianco

Le tre meravigliose fortezze che sono state edificate non troppo distanti da Salsomaggiore Terme risalgono al XI secolo e avevano il compito di proteggere l’oro bianco del territorio.

Una risorsa preziosa che diede vita a una vera e propria industria che ancora oggi è protagonista di un’ulteriore industria, quella del benessere e del turismo termale.

Il Gruppo CDP, una società che lavora per la crescita sostenibile del nostro Paese, ha scelto di investire oltre 40 milioni di euro per l’acquisto e la ristrutturazione delle Terme Berzieri, in partnership con il gruppo QC Terme. Si tratta di un centro benessere la cui riapertura è prevista tra il primo e il secondo semestre 2025 e che prende vita in un edificio dalle forme liberty e déco e che è persino considerato un esempio unico di Art déco termale. Un vero e proprio capolavoro italiano.

Un’operazione che riporterà ai fasti del passato uno dei più significativi esempi di architettura Liberty in Italia. Il rilancio, tra le altre cose, sarà accompagnato dalla mostra “Oro e Oriente. Galileo Chini a Salsomaggiore Terme” con ben 120 pezzi, divisi tra Palazzo Tommasini e l’ex Grand Hotel de Thermae (oggi Palazzo dei Congressi) che raccontano il genio artistico di Chini attraverso grandi dipinti, disegni preparatori, oggetti ceramici.

L’acqua salsoiodica: dalle terme ai castelli del Sa

La scoperta delle proprietà curative delle acque salsobromoiodiche di Salsomaggiore venne effettuata da parte del dottor Lorenzo Berzieri nell’ormai lontano 1839. Lo stabilimento termale venne aperto anni dopo, ma nel frattempo a proteggere l’oro bianco c’erano tre spettacolari castelli che ancora oggi incantano i visitatori per via del loro fascino millenario ed esoterico. Andare alla scoperta di queste fortezze è infatti come fare un viaggio avvincente nella storia medievale dell’Emilia-Romagna.

Il Castello di Scipione, che è anche il più antico della provincia di Parma (1025), è stato costruito come fortezza militare dal potente sistema difensivo dei Pallavicino nel XI secolo, con lo scopo di proteggere i pozzi del sale. Dalla struttura labirintica, all’esterno presenta ancora i tipici merli ghibellini a coda di rondine.

Al suo interno, invece, a lasciare il visitatore senza parole è il “Salotto del Diavolo” che prende il nome da un affresco raffigurante un satiro presente proprio su una delle pareti. Oggi alcune stanze sono state ristrutturate e aperte al pubblico.

Molto affascinante è anche Castello di Contignaco, costruito all’inizio dell’XI secolo, che si distingue per essere una vera eccellenza nel cuore dell’Emilia-Romagna. Situato su un altopiano collinare, è circondato da un paesaggio bucolico e più che suggestivo.

Secondo una leggenda, qui soggiornò Dante Alighieri durante gli anni dell’esilio, lasciando un’impronta indelebile nella storia del castello. Tale fortezza al giorno d’oggi si presta a tutta quelle attività come degustazioni di vini o cene romantiche, e il tutto circondati da un panorama emozionante.

Il terzo protettore dell’oro banco è il Castello di Tabiano, costruito soprattutto per controllare la via Emilia, la via Francigena e le preziose risorse del sale di Salsomaggiore e Tabiano.

Splendidamente restaurato, offre un’esperienza indimenticabile in cui gli ospiti possono immergersi in un’atmosfera di glorioso passato.