I segreti di Villa Demidoff e del suo rigoglioso parco a Pratolino

A Pratolino, nei pressi della belle Firenze, si erge un parco dalle atmosfere magiche e in cui "soggiorna" un vero e proprio gigante

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Redazione

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Pubblicato: 5 Maggio 2020 16:30

A pochi chilometri da Firenze prende vita uno dei parchi storici più importanti d’Europa per il suo patrimonio naturalistico, archeologico, storico e culturale. È il Parco Mediceo di Pratolino, meglio conosciuto come Villa Demidoff.

Un luogo dalle atmosfere magiche istituito nel 1568 dall’architetto Bernardo Buontalenti e in cui si fondono natura, ingegneria e meraviglie artistiche. Tuttavia, nel corso degli anni ha subito sia una serie di abbellimenti utili a renderlo un vero e proprio “giardino delle meraviglie”, sia momenti di abbandono e demolizioni.

Fino al 1872, quando questo posto dall’aspetto fiabesco fu acquistato dalla famiglia russa Demidoff, ricchi industriali e filantropi che decisero di ristrutturare e ampliare la villa restituendola al giorno d’oggi con il suo aspetto grandioso.

Nonostante ciò, alcune bellezze sono andate perdute, come i due giardini all’italiana con le diverse sculture, le statue, le vasche con i giochi d’acqua, i labirinti e le grotte. Ciò non toglie che, e per fortuna, molte opere del periodo mediceo sono ancora visibili, tanto da contribuire a rendere questo parco un luogo dai profili onirici. Non è un caso che abbia conseguito il riconoscimento di Patrimonio dell’umanità Unesco nel 2013.

Imperdibile e assolutamente mastodontico è il Colosso dell’Appennino del Giambologna. Un’opera di un’imponenza fuori dal comune e che si trova lì a simboleggiare la nobiltà della maestosa catena montuosa. La scultura non è altro che un gigante che sembra voler emergere dal lago che si trova sotto di lui, mentre con un braccio tenta di schiacciare la testa di un serpente. È davvero suggestiva, anche per l’aura misteriosa di cui è forgiata e che la rende una sorta di figura mistica a metà tra un uomo e montagna.

Vanta un’altezza di 14 metri e al suo interno prende vita una grotta esagonale dove è stata posta una scala che conduce fino alla testa della statua: da questo punto si può osservare il particolare effetto della luce che entra dagli occhi dell’opera e che riesce persino ad illuminare la grotta. All’esterno ci sono spugne e concrezioni calcaree, dalle quali versava l’acqua nella piscina sottostante. Il drago, invece, fu un’aggiunta di Giovan Battista Foggini.

Oltre al Colosso, in questo meraviglioso parco nei pressi della bella Firenze, è possibile ammirare anche altre interessanti opere: la Grotta di Cupido, la Cappella, la Fontana del Mugnone, le Scuderie, la Vasca della Maschera e la Grande Voliera.

misteri villa demidoff
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Dettagli del Colosso dell’Appennino, Fonte: iStock – Ph: LucaLorenzelli

Ma a sorprendere il visitatore è anche il giardino in cui si trova immerso. Al suo interno, infatti, si susseguono diverse specie arboree, tra cui bellissimi alberi secolari, come querce, cedri e ippocastani. Un luogo spettacolare, dunque, sia dal punto di vista storico che da quello naturalistico, visto che passeggiando tra i suoi boschi è possibile incontrare anche grandi distese di prati.

Un vero e proprio gioiello della Toscana e un parco dalla bellezza unica alle porte di Firenze, più precisamente nella località di Pratolino,  dove risiede un bellissimo gigante che veglia sul territorio circostante da oltre 500 anni.

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Colosso dell’Appennino del Giambologna, Fonte: iStock – Ph: LucaLorenzelli