Vancouver, capitale della British Columbia, è una città che si fa apprezzare per molti suoi elementi: grandi parchi, la vicinanza con la Natura più intensa, la presenza del mare e anche il clima più gentile di tutto il Canada. In città, sono molte le cose da fare e da vedere, tra le quali spiccano alcuni musei unici. Il MOA – Museum of Anthropology at UBC – è uno di quelli che più spicca per collezioni, esperienze da vivere al suo interno per significato. Visitarlo significa entrare in contatto con la storia più profonda di Vancouver.
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Dove si trova il MOA a Vancouver
Il MOA appartiene all’Università della Bristish Columbia, il cui campus è un luogo molto speciale, dove ci sono tante altre cose da vedere. Esso si trova nell’area denominata University Hill. Il Campus è aperto a tutti e vi entrano anche mezzi pubblici, auto e taxi.
C’è un autobus che, dall’area di Gastown (ovvero la parte storica di Vancouver) porta alla University of British Columbia: il viaggio è economico (circa 3$ canadesi) ma dura circa un’ora, per quella linea attraversa mezza città. Una volta arrivati alla UBC, c’è una passeggiata di circa 15 minuti per arrivare al MOA. Un taxi, sempre dalla stessa area, impiega poco più di una ventina di minuti e il costo della corsa si aggira intorno ai 10$ canadesi.

Informazioni e costi per visitare il MOA a Vancouver
Il MOA è aperto tutti i giorni dalle 10 del mattino alle 17. Fanno eccezione solo tutti i lunedì dal 15 ottobre al 15 di maggio. Tutti i giovedì è aperto fino alle 21.
Per quanto riguarda i prezzi, ci sono varie tipologie di biglietto. Di norma, un viaggiatore che adulto che vuole visitare il MOA a Vancouver spende 25$ canadesi. Esiste anche un access pass di 35$, che garantisce più entrare nell’arco di dodici mesi. Per risparmiare, si può decidere di visitare il MOA il giovedì pomeriggio, dopo le 17: l’ingresso costa la metà.
All’ingresso del museo si trovano armadietti e locker di ogni grandezza, per poter lasciare gli zaini. Il museo è family-friendly e ci sono spazi studiati appositamente per i bimbi. Appena fuori dall’edificio principale del MOA ma accessibile anche dall’interno c’è una caffetteria dove è possibile pranzare o fare uno spuntino.
La lunghezza della visita al MOA di Vancouver dipende tutta dall’interesse per gli argomenti esposti. Mediamente, considera di trascorrere almeno un paio d’ore all’interno del museo.
MOA di Vancouver: il museo
L’idea del MOA nasce nel secondo dopoguerra, quando si iniziò a percepire una sempre più profonda esigenza di uno spazio che raccogliesse le abbondanti collezioni che la facoltà di antropologia della UBC possedeva già a quel tempo.
Nel corso degli anni, è scresciuto a dismisura e si è meritato un edificio davvero grande, ben organizzato e degno di nota. Molto importante per l’affermazione e la trasformazione di questo museo è stata la sempre più grande volontà di dare il giusto spazio a quella che in Canada si chiama First Nation, ovvero il Canada dei Nativi.
L’area di Vancouver venne conquistata dagli esploratori europei nel 1791 ma la città sorse nel 1886. Il periodo intercorso tra quei due anni costituisce una fase molto importante di contatto con tutte le tribù della First Nation presenti in zona.
MOA di Vancouver: la storia della First Nation
Gran parte dell’esposizione del MOA è concentrata proprio sulla First Nation. In Canada è un argomento molto sentito, soprattutto negli stati dell’Ovest. La presenza nativa è evidente a Vancouver, in tante cose, oltre che nel fattore umano.
Il MOA, ripensando alla sua esposizione principale, ha voluto proprio dare il giusto risalto alla First Nation e, soprattutto, ha voluto raccontare la storia in tutte le sue parti.
Oltre a questo, l’esposizione di questo museo di antropologia pone un grande accento su tutte quelle che erano e sono le leggende che formano il complesso sistema folkloristico della Fist Nation. Una sala del museo, per esempio, è totalmente concentrata sulla nascita del mondo. Proprio lì è contenuta una delle sculture più importanti del MOA: The Raven.

MOA: l’arte della First Nation
La storia dei popoli della First Nation è al centro di moltissime altre sale, dove l’arte è protagonista in varie forme: dai decori delle canoe, ai gioielli, fino ad arrivare alla costruzione dei totem. Non mancano le fotografie d’epoca, documenti importantissimi per notare direttamente come fosse la vita delle tribù – quasi tutte Squamish – che vivevano intorno all’area di Vancouver.
Nel museo non mancano filmati, testimonianze e materiale audio da ascoltare. Data l’attenzione anche per i viaggiatori più piccoli, il MOA ha realizzato delle spiegazioni perfettamente adatte ai bambini. Tutto il materiale descrittivo ed esplicativo è in inglese e, se in lingua nativa, con i sottotitoli.
MOA: le collezioni da tutto il mondo
In un museo dedicato all’antropologia come il MOA di Vancouver non poteva mancare il giusto spazio anche per tutto ciò che racconta tradizioni e cultura di altri luoghi del mondo. Tutto ciò che è contenuto nel museo deriva da campagne di studio e ricerca da parte dell’Università. Quando si parla di antropologia, questo equivale all’incontro con persone da ogni parte del mondo.
Il MOA mette in mostra l’Asia, il resto delle Americhe, l’Africa e anche l’Artico. Si tratta, infatti, di uno dei pochi musei del suo genere con una sezione totalmente dedicata alle popolazioni native dell’Artico. L’esplorazione artica ha sempre fatto parte del destino del Canada e lo si può comprendere alla perfezione proprio tra le sale del MOA di Vancouver.

MOA: gli eventi
In un museo del genere, dove il racconto dell’umanità è al centro di tutto, non possono mancare eventi molto interessanti. Ce ne sono di tutti i tipi, dalle lectio magistralis tenute dai docenti della UBC e dai ricercatori impegnati nello studio di ambiti correlati all’antropologia fino ad arrivare agli eventi pensati per coinvolgere i bimbi in modo divertente.
Tra le molte esperienze da fare al MOA di Vancouver, quelle legate al mondo della danza delle tribù della First Nation sono tra le più apprezzate. Anche le masterclass di lingue native sono interessanti e offrono possibilità che nessun altro luogo di cultura può dare.
Tra gli eventi spiccano anche mostre temporanee di ogni genere: ci possono essere esposizioni di artisti contemporanei o momenti tematici in cui vengono esposti oggetti importanti provenienti da altri musei.