L’essenziale è invisibile agli occhi, aveva scritto Antoine de Saint-Exupéry nel suo celebre capolavoro Il Piccolo Principe. E noi prendiamo in prestito le sue parole per parlare anche di tutte quelle meraviglie che appartengono al mondo che abitiamo e che spesso sono sconosciute ai più.
Fitte foreste che custodiscono grandi bellezze, boschi incanti che hanno ispirato le favole più belle, laghi fiabeschi che celano segreti mai rivelati. Ed è proprio in uno di questi posti che vogliamo portarvi oggi, per scoprire ciò che è invisibile agli occhi e che si nasconde proprio nel cuore della natura.
Ci troviamo a Geamana, o meglio in quel che resta di questo luogo immerso in una natura lussureggiante. Proprio qui si apre davanti agli occhi di chi guarda uno specchio d’acqua dai colori sgargianti e prismatici, un lago fatato che lascia senza fiato e che nasconde con la sua bellezza accecante un villaggio dimenticato.
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C’era una volta il villaggio di Geamana: la sua storia
Per scoprire quel che resta di quello che era un villaggio pittoresco e pieno di vita, dobbiamo recarci in Romania e più precisamene nei pressi di Lupsa, un comune di circa 3000 abitanti situato nella regione storica della Transilvania. È proprio da questa cittadina, caratterizzata dalla presenza di oltre 20 villaggi, che è possibile partire per andare alla scoperta di Geamana.
Di Geamana, oggi, non resta quasi più nulla perché tutto è stato inghiottito da quel lago che, per forme, lineamenti e colori, ricorda proprio quegli scenari che fino a questo momento sono appartenuti ai libri delle favole.
Geamana, dicevamo, non esiste più, ma non è stato sempre così. Fino al 1978, infatti, il villaggio era fiorente e pieno di vita, merito anche della sua posizione privilegiata, immersa proprio in una pittoresca e rigogliosa valle.
Quello stesso anno, però, il destino del villaggio e quello dei suoi abitanti cambiò per sempre. Dopo la scoperta di riserve ricche di rame, proprio in quella zona, il luogo venne trasformato in un agglomerato di rifiuti tossici delle vicine miniere di Roşia Poieni.
La valle fu poi inondata di acqua per la creazione di un lago artificiale che oggi ricopre una superficie di oltre 300 ettari. Quello stesso specchio d’acqua, poi, è stato trasformato in una discarica di rifiuti tossici, gli stessi che hanno riscritto il destino degli abitanti di Geamana e del villaggio.
Il lago fatato che nasconde un terribile segreto
Sono molte le persone che ogni giorno si mettono in cammino per andare alla scoperta di quello che, all’apparenza, è uno dei luoghi più suggestivi e affascinanti del Paese e del mondo intero. E in effetti è impossibile restare immuni davanti alla visione che si apre allo sguardo degli avventurieri che si spingono fin qui.
Il lago, infatti, assume sfumature prismatiche che brillano sotto al sole. Non c’è solo l’azzurro nel quale le nuvole si specchiano, ma c’è anche il rosso, l’arancione e il verde. Tuttavia, ogni colore che emerge e che scintilla sotto la luce, nasconde un veleno tossico che rende questo specchio d’acqua tanto affascinante quanto inavvicinabile.
Sì perché quel lago, quello che ha segnato la fine di un villaggio, è tossico e pericoloso. I colori non sono altro che un monito a tutti gli esseri viventi, quello di non avvicinarsi mai a quella bellezza proibita.
Ammirandolo da lontano, è impossibile non notare i suoi colori, proprio quelli tra i quali emergono le tracce di quello che era un tempo il villaggio di Geamana e che ora è stato quasi interamente sommerso. La torre della chiesa, e alcuni tetti, fanno capolino tra i colori, resistendo al tempo e alla pericolosità di questo luogo. Lo fanno per preservare la memoria di un villaggio che non vuole essere dimenticato.