Tanti sono, in Italia, i luoghi a vocazione spirituale. Tanti sono i santuari siti in contesti straordinari, circondati dal mare o da una natura rigogliosa. Tra questi, l‘isola di Barbana.
In provincia di Gorizia, a cinque chilometri dalla costa sud di Grado (località turistica molto frequentata durante l’estate), Barbana è un’isoletta che di spiritualità è intrisa, e che è meta di pellegrinaggio e di gite all’insegna della pace, della meditazione e del relax.
Sorge qui, sui suoi soli tre ettari di superficie, uno splendido santuario mariano. E vive qui una piccola comunità di frati minori francescani. Chiamata così in onore di Barbano, un eremita del VI secolo che radunò attorno a sé una comunità di monaci, Barbana ha in realtà origini recenti: la laguna di Grado si è originata solo tra il V e il VII secolo laddove un tempo vi era la terraferma. Se per metà è occupata da pini marittimi, bagolari, cipressi, olmi e magnolie, la restante parte è occupata dal porto (collegato da un servizio traghetti con il Canale della Chiusa) e – per l’appunto – dal Santuario.
Quella della chiesa è una storia antichissima. Si racconta che, nell’852, una violenta mareggiata minacciò la città; alla fine della tempesta, un’immagine della Madonna fu rinvenuta – miracolosamente – ai piedi di un olmo. La ritrovò l’eremita Barbano poco fuori dalla sua capanna e così, in segno di riconoscenza per lo scampato pericolo, il patriarca di Grado (Elia) ordinò la costruzione di una chiesa dedicata proprio a Maria.
Negli anni, il Santuario fu al centro di tutta una serie di vicissitudini: da prima casa dei monaci barbanati, vide subentrare i benedettini attorno all’anno Mille e poi i francescani, che ancora lo abitano. Il suo aspetto, oggi, è quello di una chiesa neo-romanica, frutto del progetto di Silvano Barich. Costruita tra il 1911 e il 1924 nella sua forma attuale, ospita un altare maggiore del 1704 e una scultura lignea di scuola friulana ispirata all’opera di Domenico di Tolmezzo. E poi gli affreschi, un dipinto della scuola di Tintoretto e tanti altari, oltre ad un campanile alto 48 metri le cui campane sono state realizzate col metallo dei cannoni tedeschi della II Guerra Mondiale.
Tra i tanti pellegrinaggi che raggiungono l’isola di Barbana, il più importante è il Perdòn de Barbana: la prima domenica di luglio, una processione di barche decorate a festa parte da Grado per raggiungere l’isola. Un appuntamento suggestivo, che ha in sé un profondo senso di spiritualità.