Gorgona, l’isola-penitenziario diventa una meta turistica

L’isola di Gorgona, sede di un penitenziario, sta per diventare una nuova meta turistica di punta.

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

L’isola di Gorgona, sede di un penitenziario, sta per diventare un nuova meta turistica di punta.

Gli stessi detenuti che sull’isola scontano la pena ci lavorano e contribuiscono quotidianamente a valorizzare l’ambiente e a creare un progetto turistico che svilupperà ulteriormente il territorio.

Con i suoi 220 ettari di superficie, Gorgona è la più piccola dell’arcipelago toscano e, insieme alle isole di Capraia, Pianosa, Elba, Giglio, Giannutri e Montecristo, costituisce il Parco nazionale arcipelago toscano.

Percorrendo la costa, si incontrano alcune suggestive insenature e baie come Cala Scirocco, con la Grotta del Bove marino, un tempo rifugio delle foche monache. Verso ponente la costa è più aspra e cade a picco sul mare, mentre se ci si dirige verso levante digrada formando tre piccole cale, Cala Maestra, Cala Marcona e Cala Scirocco.

Sull’isola, ancora piuttosto incontaminata, si trovano anche due fortificazioni: la Torre Vecchia e la Torre Nuova. Più in alto si trova Villa Margherita, costruita sui resti romani. Non manca la chiesa principale dell’isola, la chiesa di San Gorgonio, una bella costruzione fortificata.

Lo sviluppo turistico dell’isola di Gorgona prevede un ulteriore contributo da parte dei detenuti coinvolti in un progetto chiamato ‘Mattone del cuore’, per cui i reclusi diventerebbero delle vere e proprie guide turistiche.
Aiuterebbero infatti i turisti a scoprire le bellezze storiche di Gorgona, accompagnandoli a visitare i siti archeologici, grazie a una formazione specializzata da parte della Soprintendenza.

Sarebbero anche delle brave guide naturalistiche e potrebbero indicare ai visitatori i percorsi trekking sui sentieri che circondano l’isola, grazie al protocollo di intesa tra Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) e il Parco nazionale dell’arcipelago toscano.

Sull’isola non mancherebbero neppure le strutture ricettive deputate all’accoglienza e alla ristorazione dei turisti, edifici ristrutturati grazie sempre alla manodopera dei detenuti.

Sull’isola di Gorgona, oltre alla colonia penale che esiste fin dal 1869, c’è anche il paese degli antichi pescatori. Oggi i residenti sono solo 67, di cui solo 7 vivono stabilmente nell’antico borgo.

Isola_Gorgona