Cosa vedere ad Antananarivo, la capitale del Madagascar

Viaggio nella capitale del Madagascar: la collina sacra e la reggia. Un mercato coloratissimo e i lemuri. E le tante leggende legate alle storie dei pirati

Foto di SiViaggia

SiViaggia

Redazione

Il magazine dedicato a chi ama viaggiare e scoprire posti nuovi, a chi cerca informazioni utili.

La collina sacra e gli antichi palazzi testimonianza di un passato glorioso. Un mercato coloratissimo e poi il parco dei rarissimi lemuri . E le tante leggende legate alle storie dei pirati, per secoli di casa da queste parti. È Antananarivo, capitale del Madagascar, città da 1,4 milioni di abitanti, meta ideale per un viaggio da sogno in Africa.

La città era già grande prima dell’epoca coloniale. Fu fondata nel 1625 dal re Andrianjaka; Antananarivo significa “città dei mille soldati”, proprio per il numero di combattenti di scorta al sovrano. Oggi la città è difesa da due fortezze agli angoli opposti del centro abitato e al suo interno abbraccia due cattedrali (una cattolica, l’altra anglicana), 50 chiese, una moschea e un campus universitario.

L’aeroporto di Antananarivo-Ivato è lo scalo principale e funge da hub per la compagnia di bandiera Air Madagascar, ma la capitale è il più importante snodo di trasporti di tutto il Paese, collegata alle autostrade e capolinea della linea ferroviaria. Tra i monumenti da non perdere troviamo il palazzo di Andafiavaratra, un edificio maestoso e imponente in mattoni e pietra, coperto da una cupola in vetro, che attualmente ospita un museo, ma un tempo fu la residenza dei primi ministri del Madagascar.

La costruzione originale, all’epoca della regina Ranavalona I (prima metà del XIX secolo), era in legno, mentre quella attuale, in pietra, fu edificata nel 1872 per opera del primo ministro Rainilaiarivony, politico potentissimo che sposò le ultime tre regine (Rasoherina, Ranavalona II e Ranavalona III) diventando così l’uomo forte del Paese. Al tempo della colonizzazione francese divenne una caserma, poi tribunale e all’epoca dell’indipendenza una scuola d’arte. Distrutto da un incendio nel 1975, fu completamente restaurato e oggi ospita un museo che raccoglie i simboli della monarchia della dinastia Hova.

Più in alto, sulla collina di Analamanga, si trova la Rova di Antananarivo, il palazzo della regina, complesso di edifici reali, dimora dei sovrani Merina che regnarono in Madagascar dal XVII al XVIII secolo. La costruzione risale ai primi anni del XVII secolo, ad opera del re Andrianjaka, che fortificò la collina. Nel 1995 il palazzo subì un grave incendio e i cimeli scampati alle fiamme, come il trono, la corona e alcuni strumenti musicali della famiglia reale, sono ora conservati nel palazzo di Andafiavaratra.

Anche grazie al celebre cartone animato Madagascar, i lemuri, simpaticissimi e rarissimi animali dai grandi occhi spiritati e dalla inconfondibile pelliccia bianco e nera, hanno conquistato il mondo. Imperdibile, a questo punto, la tappa al Lemur’s park di Antananarivo. Il parco si trova a 24 km dalla capitale del Madagascar ed è ad essa collegato tramite navetta (partenze quotidiane alle 9 alle 14).

Si tratta di una riserva naturale di lemuri, nove specie, sette attive durante il giorno e due durante la notte. Quasi tutti gli esemplari presenti sono stati sequestrati a privati che li avevano addomesticati. Il parco è aperto tutto l’anno, dalle 9 alle 17, e l’ultimo ingresso è alle 15. Le visite durano un’ora e 30 minuti. All’interno del parco è possibile usufruire dei servizi standard e pranzare al ristorante (si consiglia di prenotare con 48 ore di anticipo).

I lemuri si possono ammirare anche al giardino botanico e zoologico di Tsimbazaza, nell’omonimo quartiere di Antananarivo. Qui potrete trovare una magnifica esposizione di animali malgasci, alcuni rarissimi. Nel sito anche un centro di insegnamento ambientale e un erbario con oltre 8 mila piante differenti.

Il cuore dello spirito politico e religioso e dell’identità nazionale del Madagascar è la collina reale di Ambohimanga, complesso di luoghi sacri e sepolture a 24 km da Antananarivo, meta di pellegrinaggio da tutto il Paese. Il sito archeologico, patrimonio Unesco dal 2001, è difeso da alte mura, fossati e quattordici porte fortificate in pietra e accoglie al suo interno la città reale: due palazzi e un piccolo padiglione, fontane, le tombe di alcuni membri della famiglia reale dei Merina. All’esterno si trova l’area di foresta primaria più estesa del territorio che conserva specie vegetali endemiche e piante medicinali.

Merita una visita anche l’Analakely market, il tipico mercato rurale malgascio. Coloratissimo e affollatissimo, ricco di prodotti della terra, frutti e spezie, ma anche libri. Da non perdere infine il Museo dei pirati dei Antananarivo, vicino alla stazione centrale della capitale del Madagascar. L’ideale per conoscere la storia dell’isola, scoperta proprio dai pirati che per tanti anni ebbero qui la loro base segreta. Il museo, attraverso cimeli e testimonianze, racconta aneddoti e leggende a tema.