Cala Coticcio, il gioiello nascosto di Caprera che incanta come Tahiti

Cala Coticcio, la “Tahiti sarda”, è un paradiso protetto di Caprera, tra trekking, mare cristallino e natura incontaminata

Foto di Flavia Cantini

Flavia Cantini

Content writer & Travel Expert

Content Writer specializzata nel Travel. Per lei il successo è fare da grandi ciò che si sognava da bambini e se, scrivendo, riesce ad emozionare, ha raggiunto il suo obiettivo.

Pubblicato: 8 Giugno 2025 12:55

Nascosta tra le pieghe granitiche dell’isola di Caprera, nel cuore dell’Arcipelago di La Maddalena, si cela un luogo di struggente bellezza: Cala Coticcio. Spesso paragonata alle spiagge esotiche del Pacifico, ha guadagnato il soprannome di “Tahiti sarda” grazie alle acque di cristallo, alla sabbia finissima e a una cornice naturale che assomiglia a un sogno.

Si tratta, insomma, di un angolo di Sardegna dove la natura detta il ritmo e l’uomo può solo ascoltare, osservare e, soprattutto, rispettare.

Un paesaggio che lascia senza fiato

Nella parte nord-orientale di Caprera, la seconda isola per estensione dell’arcipelago di La Maddalena, Cala Coticcio si affaccia sullo scoglio di Murru ed è parte integrante di un ecosistema protetto all’interno del Parco Nazionale.

La roccia assume tonalità rosate che “si incendiano” al tramonto, e la vegetazione della macchia mediterranea punteggia il paesaggio con gli intensi profumi: è un’oasi viva, mutevole, pulsante, come solo certi tesori incontaminati del Mediterraneo sanno essere.

Cala Coticcio, infatti, è un ecosistema complesso, fragile, da proteggere con cura. Il suo fondale ospita una varietà incredibile di specie marine, rendendola un paradiso per gli amanti dello snorkeling: stelle marine, pesci colorati e giochi di corrente tra gli scogli sommergono in un silenzio che ha qualcosa di sacro.

Come arrivare a Cala Coticcio

La Spiaggia di Cala Coticcio in Sardegna
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La favolosa Spiaggia di Cala Coticcio

Raggiungere Cala Coticcio non è un’impresa da prendere alla leggera. La via di terra, suggestiva e al tempo stesso impegnativa, è un sentiero sterrato che richiede scarpe adatte, una buona scorta d’acqua e soprattutto il desiderio di vivere l’escursione come parte dell’esperienza. La camminata, accompagnata da una guida ambientale escursionistica autorizzata (obbligatoria per preservare la zona) attraversa rocce scolpite dal vento e passaggi ombrosi che si aprono all’improvviso su scorci che tolgono il fiato. Ogni passo avvicina a un luogo che pretende rispetto. All’ultima curva, quando finalmente si intravede l’intensa luce del mare tra le rocce, si ha la sensazione di aver conquistato un piccolo Eden.

Per chi preferisce un accesso più agevole ma altrettanto suggestivo c’è l’opzione di arrivare via mare. Varie escursioni partono ogni giorno da Palau o dall’isola della Maddalena, approdando nelle acque turchesi che lambiscono Cala Coticcio. Vederla apparire è un qualcosa che emoziona: la cala si apre tra le rocce come una conchiglia che custodisce un tesoro.

Nuotare nelle sue acque è come entrare in una piscina naturale, dove i giochi di luce creano riflessi cangianti che avvolgono il tutto.

Regole per proteggere un luogo sacro

La bellezza di Cala Coticcio va protetta con azioni concrete. Per questo, l’accesso è regolamentato e sottoposto a tutela ambientale.

È vietato raccogliere sabbia, conchiglie o pietre, elementi che costituiscono l’equilibrio naturale della spiaggia. Camminare al di fuori dei sentieri, strappare piante o disturbare la fauna significa compromettere un habitat unico: ogni gesto deve essere consapevole, perché la vera ricchezza di Cala Coticcio sta nella sua integrità.

Oltre Cala Coticcio: l’incanto continuo di Caprera

Chi arriva fin qui scoprirà che l’isola di Caprera è un tripudio di meraviglie.

Poco distante ecco Cala Portese, nota anche come Cala dei Due Mari, dalle sfumature di azzurro intenso. Cala Napoletana e Cala Garibaldi vantano scorci altrettanto incantevoli, mentre la spiaggia del Relitto conserva sulla riva lo scheletro di un’antica imbarcazione, memoria silenziosa di altri tempi.

E per chi vuole aggiungere un tocco di storia alla vacanza, una visita alla Casa Bianca di Giuseppe Garibaldi, ultimo rifugio dell’eroe dei due mondi, è una tappa imprescindibile.