Alla scoperta di Lalibela, città sacra d’Etiopia

Lalibela, in Etiopia, con le sue 11 chiese monolitiche e scavate nella roccia è una tra le più belle città del mondo

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Redazione

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Pubblicato: 6 Ottobre 2017 13:37Aggiornato: 30 Ottobre 2024 17:40

Nell’Etiopia centro-settentrionale, la regione degli Amara è un luogo che vale la pena scoprire. Ha un territorio montuosoe cela al suo interno dei posti che sono una sorpresa. A cominciare da Lalibela, una città posta 2500 metri sopra il livello del mare, che è un luogo sacro. Ma anche un capolavoro d’arte, di cultura e di architettura.

Si tratta di una cittadina di incomparabile bellezza e profondamente mistica, tanto da essere meta di pellegrinaggi. Tutto quello che c’è da sapere su Lalibela e le sue chiese monlitiche ruprestri.

Lalibela, alla scoperta di questo luogo sacro

Dietro la fama di cui Lalibela gode in tutto il mondo vi sono le sue chiese monolitiche, scavate nella roccia e dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

Lalibela chiesa Bet Giorgis dall'alto
Fonte: iStock
Lalibela in Etiopia: la chiesa Bet Giorgis vista dall’alto

Qui, in quell’Etiopia che fu tra i primi Paesi a convertirsi al Cristianesimo, Lalibela fu costruita come simbolica rappresentazione di Gerusalemme per volere dell’imperatore locale, Gebre Masqel Lalibela, che Gerusalemme ebbe modo di visitarla prima della sua conquista da parte dei Musulmani. Innamoratosi della sua magnificenza e del suo significato religioso, una volta tornato in patria, il re decise di costruire una città che – in qualche modo – le assomigliasse.

Non lontana per stile dalle altre città etiopi – col suo agglomerato di case che sono poco più che capanne, una manciata di alberghi e qualche piazza -, pare sia uno di quei luoghi  che si devono visitare almeno una volta nella vita. E, il merito, è proprio delle sue chiese che – immerse sotto la terra, alcune anche a grande profondità – hanno particolari aperture da cui filtra la luce del sole. Regalando un’atmosfera magica.

Le chiese di Lalibela, tutto quello che c’è da sapere

Per raggiungere le undici chiese di Lalibela, nota anche come la Gerusalemme d’Africa, è necessario allontanarsi dal centro della città. Scavati in un unico blocco roccioso, quegli edifici sono oggetto di una leggenda. Si racconta, infatti che il Re Lalibela alla nascita sia stato circondato da uno sciame di api, non venendo però punto. Così la madre ha dichiarato che sarebbe divenuo re, suscitando la gelosia del fratello maggiore che, a quel punto, ne ha chiesto l’avvelenamento. Il futuro Re, ormai morto, giunse in cielo dove Dio gli promise il ritorno in vita se avesse costruito in terra chiese simili a quelle viste durante il suo sonno profondo.

Lalibela, la chiesa Bet Giorgis
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Lalibela, la chiesa Bet Giorgis con la pianta a croce

Così, divenuto re, ha chiesto la costruzione di questi edifici religiosi, 11 per la precisione, in funzione ancora oggi. Si racconta anche che di notte fossero gli angeli ad aiutarlo. Le chiese sono bellissime, alcune piccole e capaci di accogliere non più di dieci persone, altre più grandi, sembrano delle caverne. E, con la loro unicità, sono di una bellezza straordinaria.

Tra le undici chiese, una delle più particolari è quella di Bet Giorgis: dalla forma a croce, si sviluppa verso il basso. Ed collegata alle altre attraverso stretti vicoli, percorsi dai monaci e dai preti che abitano il luogo: si tratta di percorsi che possono essere alla luce del giorno, o bui, ma ad ogni modo sono incredibilemente suggestivi. In ogni caso, che si scelga di passeggiare attorno al tetto di una chiesa o di immergersi nei sotterranei della città, Lalibela – secondo chi l’ha vista – è una città unica. E tra le più belle e affascinanti del mondo.

Tra le altre chiese che vale la pena citare (perché bisogna vederle tutte) vi sono Bete Maryam che si ritiene sia la più antica, ha un porticato e due piani, oppure Bet Medhane Alem che si pensa sia la più grande chiesa rupestre al mondo e, ancora, la Bete Amanuel che potrebbe essere stata la ex capplla reale.

Quando e come raggiungere Lalibela

Ma quando e come arrivare in questa città sacra? A quanto pare, il periodo migliore per raggiungere Lalibela è quello che coincide con la stagione secca che va dal nostro autunno fino all’inizio della primavera. Ci sono alcune feste tradizionali che possono essere una buona occasione per programmare di raggiungerla: si tratta di Timkat a gennaio e, sempre nello stesso mese, Gena che si celebra il sette. L’unico aspetto negativo è che in questi momenti potrebbero esserci davvero molte persone.

Si raggiunge facilmente da Addis Abeba, con un volo, oppure anche in autobus anche se si tratta di un viaggio davvero lungo. Altre tratte sono quella da Axum e da Gondar.

Lalibela, le case come capanne
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Le case della città di Lalibela