Il Giubileo appena cominciato è un’occasione preziosa di riflessione e preghiera, di raccoglimento e meditazione ma anche di scoperta. In particolare, l’Anno Santo offre ai fedeli e ai turisti, così come agli stessi cittadini romani, di avvicinarsi alle figure dei santi approfondendone il ruolo che hanno avuto nella sfera religiosa ma anche il loro contributo alla storia della cristianità e del mondo. E non parliamo solo di uomini ma anche di grandi sante, che la Chiesa ha inserito nel novero dei Dottori della Chiesa.
Ma chi è un Dottore della Chiesa? Come spiega l’Enciclopedia Treccani alla voce dedicata, viene ufficialmente proclamato tale – per volontà papale o tramite concilio ecumenico – chi, indipendentemente dall’epoca in cui è vissuto, ha saputo affermare e difendere il credo cristiano. Diffusosi in età medievale in tutto l’Occidente, il culto dei Dottori della Chiesa si è presto esteso tra i fedeli consolidandosi nei secoli.
I primi a ricevere tale titolo a opera di papa Bonifacio VIII a fine XIII secolo, furono Sant’Ambrogio, Sant’Agostino, San Girolamo e San Gregorio Magno mentre gli ultimi, sotto il pontificato di papa Francesco, sono stati Gregorio di Narek (2015) e Ireneo di Lione (2022). Per un totale, a oggi, di 37 Dottori della Chiesa tra cui spiccano i nomi di quattro donne. Si tratta di Santa Teresa d’Avila, Santa Caterina da Siena, Santa Teresa di Lisieux e Santa Ildegarda di Bingen.
Oltre al titolo di Dottore, sono tre le sante che sono state annoverate tra le Patrone d’Europa, proclamate tali nel 1980 dall’allora papa Giovanni Paolo II. Sono Santa Brigida di Svezia, Santa Caterina da Siena (anche Dottore della Chiesa) e Santa Teresa Benedetta della Croce. Queste donne hanno lasciato un’impronta indelebile nella spiritualità europea, ispirando generazioni di fedeli e intellettuali. Attraverso le loro vite e le loro opere, infatti, hanno incarnato i valori cristiani, contribuendo alla costruzione di un’identità culturale e spirituale condivisa dal continente.
E per ciascuna di queste sei sante a Roma sorge una chiesa dedicata: ecco una proposta di itinerario per esplorare questi luoghi e il significato più profondo in occasione del Giubileo 2025.
Indice
Santa Brigida di Svezia Patrona d’Europa e la Basilica a Campo de’ Fiori
Santa Brigida di Svezia, proclamata Patrona d’Europa nel 1999, visse la sua esistenza tra misticismo e impegno sociale. A Roma, la Basilica di Santa Brigida a Campo de’ Fiori rappresenta il cuore della sua eredità spirituale. Del resto, proprio in piazza Farnese – dove sorge l’edificio religioso a lei intitolato – visse gli ultimi anni della sua vita insieme alla figlia Caterina, dedicandosi alla preghiera e fondando l’ordine monastico, che ancora oggi porta avanti la sua missione.
Santa Brigida è nota per le sue visioni, da lei stessa raccolte in scritti che influenzarono profondamente la spiritualità medievale. La chiesa attualmente visitabile fa parte di una struttura più ampia comprendente l’abitazione in cui Santa Brigida di Svezia visse dal 1350 e che, dopo la sua morte, fu affidata al monastero svedese di Vadstena. Nei secoli successivi, il complesso subì diversi passaggi di proprietà fino a quando papa Pio XI l’assegnò definitivamente alle suore brigidine. Ancora oggi, la chiesa è considerata la chiesa nazionale degli svedesi.
Santa Caterina da Siena Patrona d’Europa e la Basilica di Santa Maria sopra Minerva
Luogo emblematico per la venerazione di Santa Caterina da Siena, la Basilica di Santa Maria sopra Minerva sorge nel cuore di Roma. Le prime attestazioni sulla presenza di un edificio sacro risalgono all’VIII secolo d.C., quando papa Zaccaria donò la struttura a una comunità di monache basiliane in fuga dall’Oriente. In età napoleonica, il convento fu utilizzato come caserma di fanteria venendo anche abbandonato per alcuni anni a causa della soppressione degli ordini religiosi.
Oggi, all’interno della basilica si trovano le spoglie del Beato Angelico (proclamato patrono degli artisti da Giovanni Paolo II nel 1984) e di Santa Caterina da Siena, elevata a Dottore della Chiesa nel 1970 e oggi Patrona di Roma, Italia ed Europa. Nata nel 1347, Caterina fu mistica, filosofa e politica, ed è ricordata per la profondità del suo pensiero teologico e spirituale.
Santa Ildegarda di Bingen Dottore della Chiesa e la Basilica di Santa Cecilia a Trastevere
La Basilica di Santa Cecilia a Trastevere celebra la figura della giovane martire romana la cui storia incontra quella di Santa Ildegarda di Bingen, dal 2012 Dottore della Chiesa per volontà di papa Benedetto XVI. A unire le due sante, nell’arte come nella vita è stato, infatti, l’aver trovato nella musica la forma espressiva congeniale per lodare Dio. L’edificio che ricorda le due donne sorge sul luogo che la tradizione riconosce come abitazione di Santa Cecilia che fu martirizzata intorno al 230 d.C. per il suo impegno nel convertire al cristianesimo numerosi membri della sua famiglia.
Papa Urbano I, che fu testimone del suo sacrificio, provvide a darle una sepoltura onorevole e per questo decise di trasformarne la dimora in un luogo di culto, dove nel IX secolo furono traslate anche le sue reliquie individuate nelle catacombe di San Callisto. Anche Santa Ildegarda di Bingen è stata mistica, compositrice, teologa e scienziata, incarnando la capacità della Chiesa di valorizzare il sapere e l’arte come strumenti per avvicinarsi a Dio.
Santa Teresa del Bambin Gesù Dottore della Chiesa e Trinità dei Monti
Da una parte la Chiesa della Santissima Trinità dei Monti e, dall’altra, Santa Teresa di Lisieux nota anche con il nome di Santa Teresa del Bambin Gesù. Minimo comune denominatore è la Francia, il cui sostegno al convento che sorge accanto all’edificio religioso fu costante nei secoli. Santa Teresa di Lisieux è tra le sante più amate della Chiesa e con la sua “piccola via” raccontata nell’autobiografia Storia di un’anima, oltre che testimoniata con la sua vita, è simbolo di semplicità e fiducia in Dio. La chiesa della Trinità dei Monti è, in questo senso, un luogo significativo per ricordare questa santa proclamata Dottore della Chiesa nel 1997.
Originariamente chiamata “Trinità del Monte”, la chiesa che corona la celebre scalinata venne solennemente consacrata da Papa Sisto V che, quindi, incaricò l’architetto Domenico Fontana di progettare un percorso monumentale che la collegasse a Santa Maria Maggiore. Adiacente all’edificio, si trova ancora oggi il convento, fondato nel 1494 da Francesco di Paola destinato a ospitare i religiosi francesi dell’Ordine dei Minimi.
Santa Teresa d’Avila e la Chiesa di Santa Maria della Vittoria
Il percorso romano tra le chiese dedicate alle sante nominate Dottori della Chiesa prosegue con Santa Maria della Vittoria, che custodisce un celebre gruppo scultoreo di Gian Lorenzo Bernini. Si tratta dell’Estasi di Santa Teresa d’Avila realizzata fra il 1647 e il 1652 e considerata uno dei capolavori del Barocco romano. La magistrale opera cattura l’esperienza mistica della santa spagnola nel momento di maggiore tensione tra gioia e dolore, mentre un angelo le trafigge il cuore con una freccia dorata.
Nata in Spagna nel 1515, Teresa d’Avila fu riformatrice dell’ordine carmelitano che si impegnò a riportare alla purezza originaria. La chiesa che ne ospita la rappresentazione deve il suo nome alla vittoria nella battaglia della Montagna Bianca (1620) che vide scontrarsi cattolici e boemi con la sconfitta dei secondi. In particolare, la tradizione vuole che, durante lo scontro, il ritratto della Vergine – ora conservano nella chiesa – si sia miracolosamente illuminò mettendo in fuga i nemici.
Santa Teresa Benedetta della Croce Patrona d’Europa e la Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio
Santa Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein, è una figura emblematica del XX secolo, vittima dell’Olocausto e, anche per questo, simbolo di coraggio, fede e intelligenza. Filosofa di origine ebraica, trovò nel cattolicesimo una risposta alle sue domande più profonde e fu grande studiosa di Sant’Agostino. Proprio per tale ragione, la Basilica romana dedicata al Dottore di Ippona si configura come luogo ideale per ricordare la sua eredità spirituale.
Costruita nel 1483 da Jacopo da Pietrasanta su commissione del cardinale Guglielmo d’Estouteville, la basilica sorge su un antico luogo di culto dedicato a San Trifone. Al suo interno, tra i tesori artistici che custodisce vi è la Madonna dei Pellegrini di Caravaggio, nella cappella Cavalletti. Annessa alla chiesa, la prestigiosa Biblioteca Angelica, espressione della missione agostiniana alla ricerca della verità attraverso il sapere.