San Sperate, il borgo delle pietre sonore

Questo paese-museo nel sud della Sardegna è rinomato per la vivacità artistica e culturale e per un incredibile giardino che regala un viaggio sensoriale tra pietre megalitiche

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Emma Santo

Giornalista specializzata in Travel

Giornalista pubblicista, web content editor e storyteller, scrive di viaggi, enogastronomia, arte e cultura. Per lei, scrivere è come viaggiare.

Pubblicato: 4 Agosto 2023 12:32

Nel sud della Sardegna, a pochi chilometri da Cagliari, c’è un paese-museo amato dai viaggiatori per diverse ragioni. Gode di una posizione formidabile, vanta un’ospitalità proverbiale, è animato da una incredibile vivacità culturale, è incoronato da splendidi giardini ed è particolarmente rinomato per la produzione di agrumi e pesche. Ciò che lo rende ancora più caratteristico, però, è la famosa arte muraria che ha trasformato il volto di questi luoghi e l’incredibile Giardino Sonoro. Stiamo parlando di San Sperate, un borgo che ha fascino e unicità da vendere.

I murales di San Sperate, il paese-museo

Quella della odierna San Sperate è “una storia scritta con i colori dell’entusiasmo”. Camminare per le pittoresche vie di questo splendido borgo nel sud della Sardegna significa intraprendere un viaggio emozionante nel mondo dell’arte, una immersione magica in un caleidoscopio di figure e colori. Sono centinaia i murales che decorano i muri degli edifici, trasformando il paese in un museo a cielo aperto.

Tutto ha avuto inizio nel 1968, anno di grandi fermenti politici e culturali, quando il giovane artista Pinuccio Sciola, ritornato dopo una serie di viaggi in giro per l’Europa, contagiò la sua comunità con una vulcanica voglia di cambiamento, fondato sui valori dell’arte e della partecipazione attiva della gente alla riscrittura consapevole del proprio futuro. In concomitanza con la festa religiosa del Corpus Domini, Sciola e i suoi amici iniziarono a ricoprire gli umili muri fatti di fango con strati di calce. L’operazione, sorprese positivamente i compaesani, incuriositi e ammaliati dal bianco accecante esaltato dal sole d’estate.

Nacquero così i primi murales, molti dei quali riprendevano soggetti di carattere antropologico e politico. San Sperate si è ben presto trasformato in un laboratorio di creazione e confronto e, complice l’attenzione della stampa nazionale ed estera, negli anni successivi sono arrivati in questo angolo di Sardegna numerosi artisti, molti dei quali stranieri, che hanno dato il loro entusiastico contributo, dipingendo nuove opere dai soggetti più disparati. In particolare, la conoscenza di David Alfaro Siqueiros, uno dei grandi maestri del muralismo messicano insieme ad Orozco, Rivera e Tamayo, si è tradotta in un empatico gemellaggio tra San Sperate e Tepito, quartiere storico di Città del Messico.

Negli ultimi quarant’anni San Sperate ha ospitato workshop internazionali d’arte, celebri artisti di teatro come Dario Fo ed Eugenio Barba, e musicisti di fama internazionale. Fondamentale per il muralismo, resta il contributo dei numerosi artisti locali, senza dimenticare gli importanti progetti artistici realizzati negli ultimi anni, come “Il fiume dei writers” nel 2009 e “Colore Identità” nel 2011, che ha acceso di colori alcune strade del paese, al fine di valorizzare ulteriormente il centro storico.

Il Giardino Sonoro, un felice connubio tra arte e natura

Pinuccio Sciola è autore anche di uno dei luoghi più magici di San Sperate: il Giardino Sonoro. Si tratta di un museo a cielo aperto, utilizzato dall’artista fin dagli anni ’60 come laboratorio, in cui ha dato vita a un’identità in pieno connubio con la natura sino a renderlo sito espositivo agli inizi del ventesimo secolo.

Un orizzonte di pietre megalitiche, uno spazio artistico senza tempo, in continuo divenire, che permette ai visitatori di compiere un’emozionante passeggiata all’interno dell’agrumeto in un percorso senza segnali né direzioni, tra i megaliti capaci di amplificare magicamente il senso di smarrimento. Sono sculture che riprendono le forme del megalitismo sardo ma che al contempo parlano un linguaggio moderno, attraverso linee che si incrociano simmetricamente, forme geometriche, eleganti segmenti e forme astratte che giocano con il rapporto arte e natura, forma e contenuto, idea e materia.

Un luogo immerso nel verde, carico di energie, che coinvolge tutti i sensi, dando la possibilità ai visitatori di poter godere, in una dimensione inedita, delle maraviglie che arte e natura possono arrivare a creare fondendosi insieme.