È forse una delle mete preferite di turisti stranieri e italiani e uno dei luoghi simbolo della Toscana: andiamo alla scoperta di San Gimignano.
Immerso nelle colline senesi della Val d’Elsa, si trova San Gimignano, piccolo borgo arroccato e circondato da mura duecentesche, tra i colli del Chianti e della Val D’Orcia.
Nel 1990 è stato iscritto dall’Unesco nella World Heritage List, come patrimonio da preservare: “capolavoro del genio creativo umano, porta la testimonianza unica di una civiltà del passato e l’eccezionale esempio di un complesso architettonico e paesaggistico, testimonianza di importanti tappe della storia umana”.
Abitato fin dal periodo etrusco, la collina che ospita San Gimignano è stata scelta per la sua collocazione che permetteva il controllo delle valli circostanti. Il nome attuale viene attribuito al borgo nel X secolo, quando, come racconta la leggenda, il vescovo Gimignano salvò la cittadina dalle orde dei barbari, apparendo loro sulle mura della città.
La piccola città di San Gimignano conta poco più di 7 mila abitanti e rappresenta uno dei migliori esempi di organizzazione urbana dell’età dei Comuni: l’atmosfera e l’architettura trecentesche sono infatti rimaste intatte e autentiche. La caratteristica inconfondibile del paese sono le torri, che dominano il paesaggio e che risultano visibili (e inconfondibili) anche in lontananza.
San Gimignano sviluppò gran parte della sua ricchezza economica e artistica intorno alla metà del Trecento, anche grazie alla via Francigena che ancora oggi divide il borgo in due parti. È in questo periodo che vengono erette le torri, che risultano intorno al 1300 più di 70, una per ogni famiglia benestante presente sul territorio. Nello stesso periodo ci fu un ampliamento delle mura, la costruzione di numerosi palazzi, chiese e conventi nell’area centrale del paese. Il borgo ospita le opere di grandi artisti della scuola senese, come Simone Martini, Lippo Memmi e Puccio Taddeo di Bartolo.
San Gimignano è anche custode del buon cibo, simbolo di una terra che offre prodotti pregiati, come lo zafferano e la Vernaccia, uno dei vini bianchi italiani più famosi nel mondo.
La Vernaccia è stato il primo vino italiani a ottenere il titolo di prodotto a Denominazione d’Origine Controllata nel 1966 e il marchio D.O.C.G. nel 1993. Viene prodotto esclusivamente all’interno del Comune di San Gimignano e i suoi vigneti caratterizzano i colli intorno al paese.
Per visitare San Gimignano e il territorio circostante, puoi partecipare ad un tour organizzato di una giornata con partenza da Firenze: insieme alla visita del borgo, potrai ammirare le splendide colline del Chianti (nel tour è compresa la visita ad una tenuta vinicola del territorio, con degustazione di vini locali e pranzo toscano), il Castello di Monteriggioni e partecipare ad una visita guidata alla scoperta di Siena (incluso l’esterno del Duomo e del Palazzo Comunale in Piazza del Campo), ultima tappa del tour.
Le torri di San Gimignano
Simbolo di San Gimignano sono, fin dal Trecento, le 72 torri erette dalle famiglie della città per mostrare la loro potenza. Ad oggi ne rimangono 13. Le torri sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1990 e sono il simbolo dell’architettura medievale toscana.
Nel 1255 fu emanato un regolamento che impediva alle famiglie della città di erigere torri che superassero in altezza la più alta dell’epoca, la torre Rognosa, torre del Palazzo Comunale, alta 51 metri e la più antica tra tutte. Il regolamento non fu però sempre rispettato. Vediamo quali sono le principali torri ancora in piedi.
Torre Grossa
La Torre Grossa è la più alta della città con i suoi 54 metri. I lavori iniziarono nel 1300 e si conclusero 11 anni dopo. Ancora oggi è tra le torri meglio conservate ed è possibile salirci, insieme alle torri gemelle di San Gimignano. Sorge in piazza del Duomo, accanto al palazzo del Podestà.
Le Torri degli Ardinghelli
Le torri degli Ardinghelli si trovano in piazza della Cisterna. Gli Ardinghelli erano la famiglia ghibellina più potente di San Gimignano, rivali dei Salvucci, di stampo guelfo. Le torri furono costruite nel XIII secolo e risultano poco più basse dei 52 metri della Torre Rognosa. Nel tempo però, a causa della perenne rivalità tra le famiglie, le torri furono tagliate e oggi risultano alte la metà.
Le Torri dei Salvucci
Le torri dei Salvucci sono anche chiamate le torri gemelle di San Gimignano e in origine sfioravano i 52 metri di altezza. Per volere delle autorità del borgo, furono però dimezzate e oggi risultano alte la metà. Hanno base quadrata e al piano terra si trovano stretti portoni, caratterizzati da architravi.
Torre Rognosa
La Torre Rognosa è anche detta Torre dell’Orologio ed è una delle più alte torri del borgo. È tra le meglio conservate e sorge in piazza del Duomo. Costruita nel 1200, ha base quadrata e fu di proprietà prima della famiglia Gregori e poi degli Oti.
Torre del Diavolo
La Torre del Diavolo è forse una delle torri più famose del borgo e si trova sul lato nord di Piazza della Cisterna. È parte del Palazzo dei Cortesi e la leggenda narra che il proprietario trovò, dopo essere tornato da un lungo viaggio, la torre più alta di quando era partito. Da qui la torre venne vista come opera del Diavolo e prese il nome caratteristico. L’architettura della torre le dona un aspetto sinistro ed esoterico e si distingue dalle strutture attigue per l’uso della pietra bianca calcarea.
Torre Chigi e Torre dei Becci
Torre dei Becci domina Piazza della Cisterna e via San Giovanni; costruita nel 1200, ha base quadrata e bozze di forma regolare. Oltre a Torre dei Becci, c’è Torre Chigi, una delle più belle, costruita nel 1280 dalla famiglia Useppi.
Una delle particolarità della torre è che il portone di ingresso si trova al primo piano. Per dormire tranquilli infatti, a causa delle lotte tra famiglie della città, l’entrata veniva posta al primo piano e durante il giorno si calava una scala per permettere a chi ci abitava di scendere in strada. La scala veniva poi ritirata durante la notte.
Torre dei Cugnanesi
Tra via del Quercecchio e via San Giovanni, vicino all’Arco dei Becci, si trova la Torre dei Cugnanesi, che sorge vicino all’omonimo palazzo. Gli edifici sono parte del sistema difensivo della città. Costruita nel XIII secolo, è una delle torri più alte del borgo.
Cosa vedere tra le mura del borgo
Nel 1282, le autorità di San Gimignano promulgarono una legge che impediva di abbattere le vecchie case, a meno di costruirne di più belle. Ciò ha permesso al borgo di raggiungere ben presto il massimo splendore e di evitare cambiamenti radicali, anche dopo la sua “epoca d’oro”. La cittadina attuale risulta quindi quasi identica alla San Gimignano medievale, anche se delle 72 torri ne rimangono solo 13. In particolare, tra le mura il borgo rimane un gioiello architettonico, ricco di bellezze autentiche e uniche nel loro genere, tutte da scoprire.
Duomo di San Gimignano
Una delle prime bellezze architettoniche da visitare è certamente il Duomo di San Gimignano. La facciata è in stile romanico e risale al XII secolo, mentre all’interno è diviso in tre navate ed è ricco di affreschi e capolavori dell’arte. Sulla parte superiore della controfacciata, si può ammirare il Martirio di San Sebastiano di Benozzo Gozzoli, mentre nella parte centrale si trova il Giudizio Universale di Taddeo di Bartolo. Si possono ammirare anche le Storie del Nuovo Testamento, degli allievi di Simone Martini e le Storie del Vecchio Testamento di Bartolo di Fredi. Il Crocifisso ligneo policromo del 1200 custodito nel transetto costituisce un esempio unico nel suo genere, per conservazione.
La Cappella di Santa Fina a San Gimignano
All’interno del Duomo, c’è la Cappella di Santa Fina, affrescata dal Ghirlandaio. L’artista racconta tramite l’arte la leggenda di Santa Fina che, dopo la morte della madre, decise di vivere fino alla morte pregando distesa sopra una tavola di legno. San Gregorio Magno le apparve quindi davanti, annunciandole la morte e la vita eterna. Santa Fina morà mangiata dai topi e dai vermi e durante le sue Esequie si compirono tre miracoli: la vecchia balia Beldia fu guarita dalla paralisi, un bambino cieco toccando i piedi alla santa riacquistò la vista e le campane delle torri furono suonate dagli angeli.
Piazza del Duomo a San Gimignano
Non solo il Duomo, ma l’intera piazza è il simbolo del borgo. Su di essa sorge il Palazzo del Popolo, simbolo del potere civico del comune medievale. Il Palazzo Comunale o del Podestà si trova poi tra la Torre Grossa e la Loggia del Comune. Questa ospitava le autorità del governo durante le cerimonie pubbliche. Il palazzo ospita oggi il Museo Civico di San Gimignano e vi si trasferì il governo cittadino nel 1337. La piazza è inoltre circondata dalle principali Torri del borgo.
Museo Civico di San Gimignano
Da vedere all’interno del borgo, anche il Museo Civico di San Gimignano caratterizzato dalla cisterna del 1361 all’ingresso e dagli affreschi del Sodoma. Entrando, si accede alla Sala di Dante, chiamata così in onore del poeta che soggiornò nel 1300 per aiutare la causa della lega guelfa. La sala è decorata dalla Maestà di Lippo Memmi, ispirata a quella di Simone Martini nel Palazzo Pubblico di Siena. Successivamente ci si trova nella sala delle Adunanze Segrete, da cui parte la scala per la Torre Grossa e si arriva alla Pinacoteca con opere di Pinturicchio e Filippino Lippi.
Piazza della Cisterna
Piazza della Cisterna è certamente obbligatoria da vedere: si trova sulla sommità della collina e prende il nome dal pozzo ottagonale che si trova nel centro. Fu costruita per volontà del Podestà Guccio dei Malavolti, il cui stemma è scolpito sulla pietra del pozzo. La piazza costituiva il cuore commerciale del borgo, perché su di essa si affacciavano botteghe ed era sede di mercato e giostre. Da non perdere sono la torre dei Pucci, l’Albergo della Cisterna, il palazzo Ridolfi, le torri e le case dei Becci e Cugnanesi, il palazzo Pellari e il palazzo Ardinghelli con le due torri. Sulla piazza si affaccia anche la Torre del Diavolo.
Il Museo della Tortura
Il Museo della Tortura merita una visita, a meno che non si sia facilmente impressionabili. È costituito da due aree divise: la prima esponde su tre piani metodi di tortura diffusi in tutto il mondo, con strumenti originali, foto e spiegazioni dettagliate. La seconda area parla invece della pena di morte e si distingue certamente per originalità del tema.
I luoghi di Assassin’s Creed
San Gimignano è il borgo dove è ambientato il gioco Assassin’s Creed II: il secondo capitolo della serie è incentrato infatti sulle vicende del nobile fiorentino Ezio Auditore. Il gioco è ambientato in Italia durante il periodo del Rinascimento.
Nel gioco, San Gimignano ospita una Tomba dell’Assassino, che si trova all’interno della Torre Grossa. Il protagonista Ezio vi si reca una prima volta per uccidere Vieri de’ Pazzi e incappa in una riunione dei Templari. Successivamente ci torna incaricato da Lorenzo de’ Medici, per uccidere i membri della Congiura, per poi arrivare a Jacopo de’ Pazzi.
I luoghi di San Gimignano presenti nella serie sono una delle torri più alte, dove viene assassinato da Ezio il frate Antonio Maffei, un’abbazia fuori dal borgo, nel quale Ezio uccide il frate Stefano da Bagnone, la villa fuori dalle mura dell’arcivescovo di Pisa Francesco Salviati e Santa Maria dell’Assunta, luogo dove Ezio trova e dal quale inizia a pedinare Jacopo de’ Pazzi per poi ucciderlo fuori dalle mura, all’Antico Teatro Romano.
Come arrivare a San Gimignano e dove parcheggiare
Per arrivare a San Gimignano da Milano, bisogna percorrere l’autostrada A1 in direzione sud e uscire a Firenze Impruneta. Qui è necessario prendere la superstrada Firenze-Siena e uscire a Poggibonsi Nord, seguendo poi le indicazioni per San Gimignano.
Da Roma invece bisogna percorrere l’A1 in direzione nord e uscire a Valdichiana, seguendo le indicazioni per Siena. È necessario quindi uscire a Poggibonsi nord, proseguendo poi per San Gimignano.
È possibile anche arrivare tramite aereo, atterrando all’aeroporto di Pisa o a quello di Firenze. Tramite treno è necessario percorrere le linee Milano-Bologna-Firenze, poi Firenze-Empoli e infine Empoli-Siena scendendo alla stazione Poggibonsi/San Gimignano. In autobus si può arrivare a Pisa tramite la Genova-Pisa, proseguire con la linea Pisa-Empoli e infine la Empoli-Siena, scendendo a Poggibonsi/San Gimignano. Da sud si può arrivare tramite treno prendendo la linea Roma-Firenze e cambiando a Chiusi/Chianciano Terme-Siena.
Per parcheggiare con il camper è disponibile in località Santa Lucia a 3 km dal centro di San Gimignano un parcheggio attrezzato e dedicato, che può ospitare 50 camper.
I parcheggi auto non mancano: il parcheggio Giubileo a Sud, che ospita più di 300 auto, il parcheggio Montemaggio con più di 150 posti, il parcheggio Bagnaia superiore a nord con più di 100 posti, e il parcheggio Bagnaia inferiore con 170 posti.
Se ti è piaciuto il nostro racconto ascolta il podcast: Virgilio e Italia ti guideranno alla scoperta di questo borgo e degli altri 100 borghi del cuore scelti da SiViaggia.