Il viola delle distese di lavanda che si fonde con il verde dei prati sconfinati. Il bianco delle cime, innevate per gran parte dell’anno, che diventa un tutt’uno col cielo azzurro. È un’esplosione di colori senza precedenti quella che fa da sfondo a Morano Calabro, un borgo di poco meno di 5mila anime a nord di Cosenza, in Calabria.
Fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia dal 2003 ed è anche una delle principali attrazioni del Parco nazionale del Pollino, un’area che la punta dello Stivale condivide con la vicina Basilicata. Sebbene da queste parti la natura sia maestosa e rigogliosa e regali ai passanti paesaggi indimenticabili, tutti da immortalare, di cose da vedere a Morano Calabro ce ne sono molte altre. Scopriamole insieme.
Il castello normanno-svevo
La conformazione di Morano Calabro è tale da aver fatto conquistare al paese il meritatissimo appellativo di “presepe del Pollino“. Le case bianche che dalle pendici si arrampicano fino alla sommità del cucuzzolo su cui sorge il centro storico, in effetti, restituiscono un’immagine assolutamente meravigliosa di questo borgo medievale, una sorta di balcone panoramico sulla Valle del Coscile. In cima c’è il castello normanno-svevo di Morano Calabro, la cui struttura rievoca in parte quella del Maschio Angioino di Napoli.
Il bombardamento del 1806 ad opera delle truppe francesi e i saccheggiamenti perpetrati nel corso dei secoli ne hanno inevitabilmente alterato l’aspetto strutturale: nonostante questo, le torri cilindriche e le cinta murarie continuano a sorvegliare sornione il borgo e la valle.
Gli edifici di culto
Il centro storico vanta un parco chiese piuttosto ricco e variegato. Tutti gli edifici di culto che ne fanno parte appartengono ad epoche diverse, ragion per cui il panorama appare assai dinamico e movimentato. La chiesa di San Bernardino da Siena, la cui architettura è in perfetto stile tardo-gotico, è stata edificata intorno al ‘400; quella dedicata a San Nicola, nel cuore del quartiere dei Lauri, risale invece al periodo compreso tra il 1450 e il 1460 d.C..
Poi c’è l’edificio che porta il nome di Santa Maria Maddalena, con il suo campanile e la sua cupola visibili da ogni angolo del borgo, che custodisce al suo interno svariate opere d’arte. Entrano di diritto nella top list delle cose da vedere a Morano Calabro anche il monastero di Colloreto, immerso in uno spettacolare bosco di faggi e di elci, il Convento dei Cappuccini e la Chiesa di Santa Maria del Carmine.
Il cuore del borgo
Morano Calabro è uno di quei borghi che davvero meritano di essere girati da cima a fondo. Ecco perché una passeggiata tra le sue viuzze non solo è consigliata, ma addirittura obbligatoria per i turisti che desiderano perdersi nella magica atmosfera d’altri tempi che permea questo angolo di Calabria. Slarghi e sottopassi, archi in pietra e vicoli stretti stretti danno vita ad un percorso suggestivo ed emozionante, ad un viaggio a ritroso nel tempo e nelle meraviglie dell’architettura povera di una volta.
Incantano, lungo il tragitto, i vari palazzi nobiliari disseminati per il borgo, ma anche gli spazi vuoti che, tra un’abitazione e l’altra, permettono di affacciarsi sul panorama circostante. Meritano una capatina, infine, il Museo dell’Agricoltura e della Civiltà contadina e il Nibbio, presso il quale è possibile scoprire tutto quello che c’è da sapere sulla fauna e sulla flora del Parco nazionale del Pollino.
Il Parco della lavanda
La lavanda, di solito, fiorisce nel periodo compreso tra la fine di giugno e la metà del mese di agosto. Ed è proprio a ridosso dell’equinozio d’estate che ogni anno, puntuale come un orologio svizzero, la Loricanda di Morano Calabro riapre le porte ai visitatori dopo il letargo forzato imposto dall’inverno.
Questo Parco della lavanda nel cuore del Pollino, un pezzo di Provenza in un’area del tutto inaspettata, è l’ideale per le famiglie. I gruppi di visitatori vengono dapprima accompagnati nel giardino botanico del campo, alla scoperta dei profumi e delle proprietà di questa pianta.
Dopodiché i più piccoli possono prendere parte a dei mini-laboratori didattici in cui impareranno a creare candele, saponi e gessetti profumati. Per i più grandi invece c’è una bottega in cui fare incetta, dopo il suggestivo tour tra le distese di lavanda in fiore, di profuma biancheria, oli essenziali e sali da bagno, così da portare via con sé un po’ della magia di questo luogo così puro e autentico.