Se state cercando una meta di montagna diversa dal solito, dovreste puntare la vostra bussola di viaggio verso Lech am Arlberg. Si tratta di un piccolo centro alpino situato nell’ovest dell’Austria, in una zona di alta quota dominata da valli ampie, rilievi severi e luce limpida. Lontano dall’immaginario della località caotica, Lech ha costruito nel tempo una reputazione legata alla qualità dell’accoglienza e a una visione precisa dello sviluppo turistico basata sul rispetto del paesaggio e sulla continuità con la propria storia.
Non è un caso, infatti, che in passato questo piccolo paese abbia ricevuto un riconoscimento singolare: è stato indicato come il villaggio più bello d’Europa. Un titolo che, al di là dell’effetto mediatico, aiuta a comprendere l’attenzione riservata all’ambiente, all’architettura e al livello di benessere.
Il borgo prende vita oltre 1.400 metri di altitudine, circondato da rilievi imponenti e da vallate modellate dall’acqua e dal ghiaccio. Il fiume che porta lo stesso nome nasce proprio in questo territorio, unendo sorgenti alpine che scorrono verso nord e che attraversano paesaggi ancora fortemente legati alla natura.
Indice
Cosa vedere a Lech
Il cuore del paese si sviluppa attorno alla Chiesa parrocchiale di San Nicola, edificio dalle origini trecentesche edificato in stile gotico su un lieve rialzo del terreno. L’interno rivela stratificazioni artistiche di epoche differenti, con affreschi medievali superstiti e un intervento settecentesco in stile Landrokoko che dona luminosità e movimento alle superfici. Poco distante si trova l’Huber-Hus, abitazione walser del Cinquecento trasformata in museo etnografico, con ambienti domestici, utensili agricoli e una bottega da bottaio che racconta la vita rurale alpina attraverso oggetti originali appartenuti alla medesima famiglia per generazioni.
Un altro luogo significativo riguarda il Kästle Mountain Museum, ospitato nella stazione superiore della funivia Rüfikopf. Il visitatore qui può ammirare un’esposizione permanente che ripercorre la storia di uno dei marchi di sci più celebri dell’arco alpino (nato proprio in questa regione), collegando l’evoluzione tecnica degli sport invernali al contesto sociale di Lech.
Al margine dell’abitato si estende inoltre la riserva naturale dei Gipslöcher, un paesaggio carsico caratterizzato da oltre mille doline di gesso, alcune con diametri impressionanti. Tale area protetta custodisce un microclima favorevole a numerose specie botaniche rare, tra cui molte varietà di orchidee alpine (oltre a una stabile popolazione di curiose marmotte).
Cosa fare a Lech in inverno
Lech deve la sua attuale fama internazionale alla trasformazione che qui è avvenuta nel Novecento, periodo durante il quale il paese ha saputo sviluppare un turismo raffinato. Ed è proprio la stagione fredda, infatti, a coincidere con il periodo di massima vitalità per il territorio. Inserita all’interno dello Ski Arlberg, il più vasto comprensorio sciistico interconnesso dell’Austria, mette a disposizione per gli amanti degli sport invernali oltre 300 chilometri di piste che collegano il villaggio a località storiche quali Zürs, St. Anton, St. Christoph, Stuben, Warth e Schröcken.

Gli impianti raggiungono quote elevate, garantendo condizioni di innevamento affidabili grazie all’orografia e all’esposizione dei versanti. Tra i tracciati più celebri merita una menzione d’onore il circuito del Weiße Ring, un itinerario sciistico circolare che attraversa alcuni dei pendii più affascinanti dell’area.
E se non siete esperti non dovete avere alcun timore, perché Lech vanta scuole di sci considerate tra le più qualificate delle Alpi, con programmi dedicati a diverse fasce d’età e livelli tecnici. Opzioni molto interessanti ci sono anche per gli appassionati di freeride, che in zona possono ritrovarsi al cospetto di itinerari guidati in aree fuori pista controllate.
E poi c’è l’elisci che rimane una possibilità regolamentata, praticabile soltanto in specifiche zone montane come il Mehlsack o l’Orgelscharte. Oltre allo sport, l’inverno regala l’opportunità di vivere esperienze culturali peculiari, tra cui il festival delle Gondole Cineastiche (rassegna artistica ospitata sulle seggiovie), in grado di trasformare il tragitto in quota in uno spazio espressivo in movimento.
Cosa fare in estate
Se durante la stagione fredda Lech diventa la “regina delle nevi”, in estate è il punto di riferimento per chi vuole avventurarsi tra pascoli fioriti, acque glaciali e sentieri tematici. Il Green Ring ne è un esempio tangibile, in quanto rappresenta una reinterpretazione estiva del celebre anello sciistico. Articolato attraverso tappe narrative, installazioni artistiche e punti panoramici, è una sorta di viaggio tematico capace di restituire il carattere del territorio con simboli, materiali naturali e prospettive studiate per valorizzare l’ambiente circostante
A breve distanza si trovano laghi alpini di origine glaciale, tra cui il Formarinsee, noto per il colore intenso delle sue acque, e lo Spullersee, bacino incastonato tra pareti rocciose. Il Lechweg è un itinerario escursionistico di lunga percorrenza altrettanto affascinante e che segue il corso del fiume dalle sorgenti fino alle vallate più basse. Un’esperienza che i camminatori devono assolutamente prendere in considerazione: offre una lettura geografica completa del territorio.
La proposta culturale estiva non si esaurisce a quanto detto sopra e, anzi, include l’accesso allo Skyspace Lech, installazione permanente dell’artista James Turrell. La struttura circolare (che va detto, è parzialmente interrata) mette a disposizione un ambiente percettivo dedicato all’osservazione del cielo, con variazioni cromatiche legate alla luce naturale. Eventi musicali, incontri letterari e attività per famiglie animano il calendario stagionale, mentre la Lech Card consente l’utilizzo di impianti di risalita, trasporti locali e strutture ricreative.
Come arrivare dall’Italia
Raggiungere Lech dall’Italia risulta piuttosto agevole grazie alla posizione strategica del Vorarlberg rispetto ai principali assi di collegamento alpini. In automobile il percorso più frequente prevede l’attraversamento del Brennero, con prosecuzione verso Innsbruck e successivo accesso al passo dell’Arlberg oppure al tunnel stradale, infrastruttura fondamentale per superare il massiccio anche durante i mesi invernali.
In alternativa risulta possibile utilizzare la rete ferroviaria internazionale, raggiungendo Innsbruck o St. Anton am Arlberg, stazione ben collegata con l’Italia settentrionale. Da tali centri partono autobus di linea diretti verso Lech, garantendo continuità di trasporto anche in alta stagione.
Lech am Arlberg emerge quindi come una destinazione che riesce a offrire molto più di un semplice soggiorno montano. La combinazione tra radici storiche walser, patrimonio naturale, architettura alpina e una visione culturale aperta rende questo villaggio un punto di riferimento nel panorama europeo delle località d’alta quota.