È uno di quei luoghi in grado di ammaliare al primo sguardo ed è parte del circuito dei Borghi Più Belli D’Italia: Guardia Perticara è un piccolo comune in provincia di Potenza che conta meno di 600 abitanti Ma che grazie alle sue strette stradine, alle case in pietra ed agli scorci caratteristici è considerato un vero gioiello della Basilicata. Guardia Perticara deve alla sua particolare architettura l’appellativo di “paese delle case di pietra”, mentre il nome del borgo fa probabilmente riferimento alle pertiche longobarde, ossia porzioni di territorio assegnate un tempo dai Longobardi alle famiglie dei coloni.
Il territorio che ospita il paese narra però una storia molto più antica, che pare abbia radici nella già prima età del ferro, nel IX-VIII secolo a.C: sono numerose infatti le testimonianze archeologiche presenti nell’area che raccontano affascinanti epoche passate. I rinvenimenti di corredi tombali risalenti al V secolo a.C. avvenuti a Guardia Perticara, più precisamente in località San Vito, sono stati determinanti ad esempio per reperire informazioni sugli antichi abitanti della Basilicata, gli Enotri. Sono inoltre numerose le popolazioni che si sono succedute nei secoli in questo territorio dalla bellezza disarmante, imprimendogli influenze greco-ortodosse, e segnali del passaggio di saraceni, svevi, angioini e molti altri. È incredibilmente affascinante oggi passeggiare per Guardia Perticara alla scoperta del suo passato e dei tesori che custodisce gelosamente tra le sue mura.
Cosa vedere a Guardia Perticara: le attrazioni da non perdere
Una visita al piccolo borgo di Guardia Perticara permette di immergersi completamente in luoghi senza tempo e di camminare nel silenzio tra vicoli ordinati di un centro storico dall’atmosfera medievale decorato da archi e balconi fioriti. Nel borgo lucano, la pietra è un simbolo e la sua lavorazione una tradizione millenaria che si trasmette di generazione in generazione. La si ritrova nelle gradinate e nei portali, così come nei ballatoi degli antichi palazzi e dei graziosi dettagli costruttivi che caratterizzano Guardia Perticara. Muovendosi senza fretta per il paese delle case di pietra, si notano qui e là opere magistrali realizzate dai mastri artigiani del luogo. La strada più caratteristica del borgo è Via Armando Diaz, che un tempo era conosciuta come Via dei Carbonari e che ancora oggi regala portali tutti da ammirare, ma interessanti sono anche il rosone di Casa Marra, lo stemma di Palazzo Montano ed il bassorilievo di San Nicola sul portale della Chiesa di San Nicolò Magno.
O ancora la mensola in pietra di Casa Sassone oppure l’arco Vico II in piazza Europa. Piccoli gioielli artistici, icona di un luogo che tiene stretta la sua autenticità. È proprio curiosando tra questi esempi di incredibile sapienza costruttiva che si può giungere alla cima del colle dal quale Guardia Perticara si affaccia, per restare letteralmente ammaliati dalla vista che si gode dai suoi 700 metri di altitudine. La valle del sorgente Sauro si stende ai piedi del borgo, creando un paesaggio naturale davvero splendido ed imperdibile se si passa per questo angolo di Basilicata. Tra case arroccate, gradinate che si inerpicano lungo le sponde del colle, archi e fontane, gli edifici religiosi di Guardia Perticara non deludono gli appassionati di questo genere di turismo. Molte sono le interessanti storie e leggende misteriose che aleggiano attorno ai luoghi di culto del borgo, come ad esempio quella legata alla Chiesa di Sant’Antonio.
Costruita tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, sembra fu voluta dall’allora principe di Brindisi Ascanio Cataldi, che fece erigere il tempio in segno di ringraziamento per il ritrovamento del figlio rapitogli. All’interno della chiesa è custodita una lapide che ricorda il ruolo della famiglia Cataldi nell’edificazione del luogo sacro, oltre che tele di Biagio Guarnacci ed altri meravigliosi dipinti e sculture lignee. È una leggenda ad aleggiare anche attorno alla Chiesa di Santa Maria di Sauro: si narra che nella pianura dell’omonimo fiume alcuni contadini avrebbero visto la Vergine su di un carro trainato da buoi. La chiesa cela infatti una statua lignea della Madonna col Bambino del XIV secolo, la quale ogni primo maggio viene trasportata in processione fino al paese, per essere ricondotta al santuario nella seconda domenica di agosto.
Di valore storico ed artistico è anche la Chiesa Madre dedicata a San Nicolò Magno. Sul suo portale spicca una raffigurazione del santo, risalente al XVII secolo, mentre all’interno del santuario sono numerose le opere di interesse, come ad esempio la statua lignea di San Nicolò vescovo del diciassettesimo secolo, in onore del quale viene ogni 9 maggio celebrata la festa patronale. I dintorni di Guardia Perticara non sono meno affascinanti che il suo nucleo storico: da non perdere assolutamente le grotte basiliane, oltre che i ruderi dell’antica città di Turri ed il bosco comunale Amendola con i suoi 500 ettari di incontaminata macchia mediterranea.
Guardia Perticara nel cinema
Grazie alla sua suggestiva ambientazione ed alla posizione decisamente panoramica, il borgo di Guardia Perticara è stato spesso scelto come location per famosi film. Solo per citarne alcuni, nel 2010 “Basilicata coast to coast”, il primo film da regista dell’attore lucano Rocco Papaleo, ha mostrato molti angoli caratteristici del territorio lucano, tra cui appunto Guardia Perticara. Già nel 1979 però il borgo aveva ospitato le riprese del film di Francesco Rosi “Cristo si è fermato a Eboli” tratto dall’omonimo libro.