Bomarzo è conosciuto per il celebre Sacro bosco dei mostri, anche chiamato “Villa delle meraviglie”, nato, a metà del 1500 dall’idea del principe Pier Francesco Orsini, allo scopo di “sol per sfogare il core” spezzato per la morte della moglie Giulia Farnese.
Un luogo magico, creato in un parco naturale che, tra migliaia di piante, anche rare, è ornato da numerose sculture in basalto che ritraggono animali mitologici, divinità e, appunto, mostri. Frequentatissimo nella bella stagione dalle famiglie che ne vanno matte, non sempre ci si sofferma a visitare anche il bellissimo borgo.
A una ventina di chilometri da Viterbo, vale assolutamente un viaggio. Il paese, che conta meno di duemila anime, si trova proprio nel cuore della Tuscia, nell’ampia vallata del Tevere, al confine con l’Umbria. Una zona bellissima. Dai ritrovamenti nell’area gli storici fanno risalire la sua origine al periodo Etrusco e poi Romano. Restano ancora un acquedotto, una piramide etrusca e le necropoli.
L’abitato è dominato da un imponente edificio visibile a distanza: si tratta di Palazzo Orsini, sorto anch’esso nel ‘500 e ampliato nel corso dei secoli, prima dalla famiglia Lante della Rovere, a cui appartenne nel 1600, e poi dai Borghese, a partire dall’800. A parte la sua grandiosità, è all’interno che nasconde il meglio di sé, con le bellissime sale riccamente affrescate da artisti della scuola di Pietro da Cortona. Oggi è sede del municipio.
Un altro edificio degno di nota nel piccolo borgo è quello che viene chiamato “Duomo” ovvero la Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo, con la sua torre campanaria, eretta su una struttura di origine etrusca
Chi ha fortuna di visitare Bomarzo il 25 aprile può assistere al Palio, una gara contesa tra i cinque rioni del paese, che sono poi le zone da visitare, perché ognuna ha la propria particolarità e la propria chiesa. Il Nobile Rione Dentro corrisponde alla parte più antica del borgo e comprende il centro medievale, il Duomo e Palazzo Orsini.
L’Antico Rione Borgo è il secondo rione per antichità: iniziò a svilupparsi intorno al XVII secolo lungo la principale via d’accesso al centro. La sue chiesa è quella della Misericordia.
Il Regale Rione Poggio rappresenta il collegamento tra la zona antica e quella moderna del paese. Situato su un’altura, la sua parrocchia di riferimento è la Chiesa della Madonna delle Grazie. L’Arcigno Rione Croci è una zona forse meno interessate dal punto di vista turistico, essendo di recente urbanizzazione: è anche il rione più esteso e popolato. La chiesa dedicata a Cristo Risorto è moderna.
Anche il quinto rione, il Rapace Rione Madonna del Piano, è moderno e periferico, da lì in poi inizia la campagna. Il nome deriva dall’omonima chiesa. Il borgo si trova in prossimità della Riserva naturale provinciale Monte Casoli, un’area naturale protetta che attira anch’essa tantissimi turisti appassionati di escursionismo.
Insomma, che siate appassionati di parchi e giardini, di luoghi curiosi, di borghi o di natura, che vi spostiate da soli, in coppia, in famiglia oppure con gli amici, sono tanti i motivi per cui visitare Bomarzo e le sue meraviglie.