Romagna d’estate: il Ponte della Brusia e altre meraviglie del fiume Montone

Nel suo primo tratto il corso d'acqua offre tante possibilità di wild swimming in piscine naturali molto suggestive

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Lorenzo Calamai

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Dopo quattro continenti, diciassette paesi, quindici capitali ha scoperto che il più delle volte quello che cerchi non è poi così lontano da casa.

Tre arcate di pietra, le laterali più piccole, la centrale più ampia, sormontata dalla guglia che congiunge le due metà: il Ponte della Brusia ne ha vista scorrere di acqua sotto le sue imponenti fondamenta. La sua schiena d’asino attraversa le acque del fiume Montone, in corrispondenza della frazione di Bocconi, da circa 600 anni.

Ancor più antica è la spettacolare cascata che salta ai suoi piedi, creando un anfiteatro di pietra attorno a una grande polla d’acqua dolce che d’estate diventa una delle località balneari più ambite della Romagna appenninica.

Il Montone nasce solo pochi chilometri più a monte, nell’abitato di San Benedetto in Alpe, prima cittadina della regione Emilia Romagna a pochi chilometri dal confine con la Toscana, superato il Passo del Muraglione.

Ponte della Brusia Emilia Romagna
Fonte: Lorenzo Calamai
La Cascata della Brusia, da cui prende il nome il magico ponte che la sovrasta

Imbocca quindi la vallata che scende rapida dalle quote appenniniche fino a Forlì, scandendone la morfologia con il suo passaggio. All’ombra dei boschi che circondano il suo corso sorgono splendidi angoli fluviali, con spettacolari cascate e ampie piscine naturali scavate nella tipica, friabile roccia che compone questo territorio. La Cascata della Brusia, che dà il nome al ponte, ne è solo l’esempio più eclatante.

Il Ponte della Brusia

Percorrendo la Strada statale 67 che collega San Benedetto in Alpe a Portico di Romagna, si attraversa la frazione di Bocconi. Qui evidenti indicazioni stradali consentono di raggiungere l’ampio parcheggio dell’abitato, dove eventualmente lasciare l’auto prima di imboccare il breve sentiero in discesa che in un centinaio di metri consente di arrivare al Ponte della Brusia.

Ponte della Brusia
Fonte: Lorenzo Calamai
Imponente e spettacolare: la cascata sotto lo sguardo sempiterno del Ponte della Brusia

Il primo sguardo al contesto rivela subito lo spettacolo che ci attende: sotto il ponte il Montone si divide in mille rivoli su un pianoro roccioso, rompendosi poi mentre cade per una decina di metri verso un’ampia vasca sottostante. Tutt’intorno gli avventori trovano posto sui massi piatti levigati dall’acqua ed esposti al sole per buona parte della giornata.

Per raggiungere le sponde del fiume si deve attraversare il ponte e imboccare il sentiero che, sulla sinistra, scende fino a riva.

Ponte della Brusia
Fonte: Lorenzo Calamai
I ragazzi più temerari si sfidano a tuffarsi dalla non trascurabile altezza dei contrafforti rocciosi della cascata

Il Ponte della Brusia e la sua cascata sono una destinazione adatta a tutti: ci si può rilassare sulle rocce piatte, prendendo il sole sempre rinfrescati dallo scorrere dell’acqua; si può nuotare nella profonda piscina naturale ai piedi della cascata, dove l’acqua verde in estate sembra chiamare chi è accaldato; i più piccoli possono divertirsi nelle parti più esterne della medesima polla, dove l’acqua è bassa e la corrente nulla; c’è abbastanza spazio per accogliere molte persone e anche per organizzare un bel picnic, sfruttando la forza refrigerante del fiume.

Altre piscine naturali sul fiume Montone

Nei 12 chilometri che collegano San Benedetto in Alpe a Portico di Romagna il fiume Montone regala altri tre luoghi che con il Ponte della Brusia compongono un poker d’acqua dolce che gli amanti del wild swimming non possono non adorare.

Tra San Benedetto e Bocconi, frazione che sta a metà strada rispetto a Portico, il Montone compie un’ampia curva a gomito. In questo tratto peculiare si trova una maestosa cascata, con ai suoi piedi una coppia di ampie piscine naturali e le rovine di un antico mulino di pietra.

Gorgoni - Fiume Montone
Fonte: Lorenzo Calamai
La cascata principale dei Gorgoni sul Fiume Montone

Si tratta della spiaggia d’acqua dolce nota come Gorgoni, e si può raggiungere percorrendo il sentiero che parte in corrispondenza del cartello che indica il chilometro 150 della Strada statale 67.

In pochi minuti si potrà raggiungere un bel punto panoramico in corrispondenza di una prima cascatella con una piccola piscina naturale da cui godere di una bella vista sulle due cascate principali e sulla grande e affascinante parete rocciosa sgretolata nel corso dei millenni dallo scorrere del corso d’acqua. Alcune tracce conducono poi sulle sponde del fiume, a entrambi i livelli.

Gorgoni - Fiume Montone
Fonte: Lorenzo Calamai
Una delle piscine naturali dei Gorgoni

Poco più a monte dei Gorgoni, utilizzando in parte lo stesso sentiero, si può raggiungere il cosiddetto Gorgo del Diavolo. Si tratta di una grande piscina naturale immersa nel bosco, e pertanto sempre all’ombra.

È la destinazione ideale nei caldi giorni dell’estate più profonda, quando le temperature diventano insostenibili e c’è bisogno di tutto il refrigerio possibile. Per raggiungere il Gorgo del Diavolo bisogna giocoforza passare per alcuni tratti nel letto del fiume, ed è pertanto necessario essere attrezzati per doversi bagnare.

Vi accorgerete di essere arrivati quando troverete una ampia polla verde, evidentemente molto profonda, sormontata da una cascatella, con due rocce che costringono il passaggio del corso d’acqua e due contrafforti rocciosi sui lati della medesima, che consentono di sistemare la propria roba e fungono anche da trampolino per un tuffo acrobatico.

Gorgo del Diavolo
Fonte: Lorenzo Calamai
Il Gorgo del Diavolo, con una corda appesa tra gli alberi per tuffi sempre più pazzi

Ultimo, ma non meno importante: prima di arrivare a Portico di Romagna, svoltando a destra proprio al limitare dell’abitato in via Molino di Sopra, si scende fino al bed and breakfast omonimo. Da qui un breve sentiero costeggia il fiume fino a La Chiusa, una imponente cascata artificiale con un bello spazio verde attorno sotto l’ombra di un grande e frondoso albero.

Meno bella dal punto di vista naturalistico, questa spiaggia d’acqua dolce ha il merito di essere meta ideale per un momento di condivisione acquatica per tutta la famiglia, tra giochi e relax nella zona dove l’acqua scorre su lunghe lastre di pietra.

La Chiusa Portico di Romagna
Fonte: Lorenzo Calamai
La Chiusa a Portico di Romagna

A La Chiusa è possibile arrivare anche percorrendo il sentiero degli orti, un percorso cittadino che fa il giro di Portico di Romagna passando sulla sponda opposta del Montone rispetto all’abitato, consentendo così di godere di begli scorci sul borgo e poi di risalire in centro passando per il centrale Ponte della Maestà.

Portico di Romagna, borgo medievale lungo il fiume

Quando nel 2021, a 700 anni dalla morte del padre della lingua italiana Dante Alighieri, molti luoghi d’Italia toccati dal passaggio dell’esule fiorentino hanno festeggiato la ricorrenza con grandi celebrazioni.

Forse, fra i fasti delle città più grandi, sono passati sottotraccia gli onori riservati al Sommo dai comuni dell’Appennino Toscoromagnolo, in particolare da quello di Portico e San Benedetto, piccolo municipio che comprende le tre località di San Benedetto in Alpe, Bocconi e Portico di Romagna, tutte destinazioni di Dante Alighieri dopo il suo esilio da Firenze all’inizio del Trecento.

Se San Benedetto in Alpe e il suo torrente Acquacheta, con la famosa cascata, hanno avuto l’onore di essere citati nella Divina Commedia all’interno del canto XVI dell’Inferno, Portico di Romagna è invece nota per la leggenda che vorrebbe che l’Alighieri si fosse qui innamorato di Beatrice Portinari, lungo le rive del fiume Montone che accarezzano le rive del borgo.

Portico di Romagna
Fonte: Lorenzo Calamai
Il Ponte della Maestà di Portico di Romagna

Una leggenda che ha il suo fondo di verità nella residenza storica dei Portinari a Portico di Romagna, luogo di nascita del capofamiglia Folco. Palazzo Portinari abbellisce ancora oggi il caratteristico centro storico del borgo medievale, fatto di vicoli stretti, acciottolato ed edifici con mattoni a vista.

Il Giardino di Dante e Beatrice è invece un curato spazio verde nella parte alta della cittadina, dominata dalla Torre dell’Orologio, una delle antiche vestigia del castello della famiglia Guidi, signori di Portico nel Medioevo, epoca di maggior splendore di questo importante snodo tra Toscana e Romagna, fra l’ovest e l’est del Centro Italia.

Il Ponte della Maestà sul fiume Montone, nella parte più bassa del centro abitato, collega invece il centro cittadino ad una bella passeggiata in spazi verdi molto ben curati, sulla sponda opposta del corso d’acqua rispetto all’abitato.